Quando si parla di cucina che non
è solo cibo per lo stomaco ma è anche e soprattutto cibo per l’anima, non si
può scherzare.
Questo mese le ragazze dell’MTC
ed Eleonora ci accompagnano ad esplorare un mondo lontano, in quanto per molti poco conosciuto ma che è allo stesso tempo vicino. Perché il pane del
sabato si trova sulle tavole di molte nostre città.
Il pane ripieno dello Shabbat è un
pane dolce che, come vuole la tradizione ebraica, viene preparato per la colazione
o la merenda del sabato. Pane che è tradizione, che è rituale, che è mezzo
attraverso il quale un’intera comunità esprime l’appartenenza ad un popolo e ad
una religione. Pane che unisce e che attraverso gesti uguali, ripetuti in molte
cucine sparse per il mondo, simboleggia la necessità di preservare la propria
identità. Pane che deve essere preparato secondo le regole della kasherut, le
regole alimentari della religione ebraica, che fanno di un cibo qualunque un
cibo kasher (conforme, buono) e in base alle quali, ad esempio, questo pane deve
essere totalmente privo di latte e dei suoi derivati.
Non conosco molto di questo
popolo, se non quello che ho imparato attraverso lo studio della storia e
attraverso i romanzi di David Grossman, che qualche anno fa ho divorato uno
dopo l’altro.
Ma non si finisce mai di
imparare, di conoscere, di capire, di apprendere… anche attraverso un “semplice”
pane dolce cosparso di semini.
Per la preparazione dell’impasto ho
seguito la ricetta indicata da Eleonora. Ho preparato due pani, il primo con il
ripieno classico a base di uvetta e cosparso di semi di sesamo misti a semi di
lino.
Per il secondo ho voluto
preparare un ripieno che nella zona in cui vivo è molto diffuso, ripieno tipico di
molti dolci di derivazione austroungarica, a base di una pastella composta da
semi di papavero, che devono essere pestati nel mortaio e che in Austria e in
Slovenia si trovano già così preparati in sacchettini ma che non ci vuole
niente a preparare anche a casa. Normalmente vengono mischiati a del latte
caldo insieme a zucchero o miele. In questo caso, non potendo usare il latte, ho
semplicemente utilizzato dell’acqua calda e del miele.
Ingredienti per
l’impasto per due trecce ripiene
500 gr di farina 0
2 uova
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale
2 uova
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale
Setacciate la farina. Sciogliete il lievito nell'acqua
tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e fate riposare una decina di
minuti fino a far formare una schiuma. Mischiate la farina, il sale e
lo zucchero, versateci il lievito e cominciate ad impastare, versate
l'olio e alla fine le uova incorporandole all'impasto.
Lavorate l'impasto fino a che si stacca dalla ciotola.
Lasciate lievitare per almeno due ore, quindi sgonfiate l'impasto e
tagliatelo in due parti uguali. Tagliate poi ognuna delle parti in tre.
IL PANE DOLCE DEL SABATO AI SEMI DI
PAPAVERO
DENTRO E FUORI
per il ripieno
tre cucchiai di semi di papavero tritati
1 cucchiaio di miele
acqua q.b.
per la superficie
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio d'acqua
una manciata di semi di papavero interi
Portate ad ebollizione un po' d'acqua (circa una tazzina) e poi versatela bollente sui semi di papavero tritati insieme al miele. Mischiate fino ad ottenere una pastella. Versate il composto ottenuto su tre delle strisce ottenute dall'impasto.
Arrotolate ciascuna striscia ottenendo tre rotolini che unirete da un capo e con cui formerete una treccia. Unite i capi anche alla fine della treccia e ponete la treccia in una teglia precedentemente oliata a lievitare ancora un paio d'ore. Quindi spennellate con il tuorlo d'uovo mischiato con l'acqua e infornate a 200° per circa una ventina di minuti.
IL PANE DOLCE DEL SABATO RIPIENO DI UVA
PASSA
CON SEMI DI SESAMO E SEMI DI LINO
per il ripieno
50 g di uva passa
per la superficie
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio d'acqua
una manciata di semi di sesamo
una manciata di semi di lino
Ponete sulle altre tre strisce l'uva passa e procedete come per l'altra treccia.
Con questa ricetta partecipo all'emmetichallenge di ottobre, il pane dolce del sabato.
ma sei bravissima anche con i lievitati!ultimamente sto vedendo in tanti blog che seguo queste trecce e devo che le tue sono particolarmente belle! tanti complimenti e buona domenica!
RispondiEliminaGrazie Maria Pia. Perché non partecipi anche tu all'MTChallenge? Questo mese dovevamo partecipare con questa bellissima ricetta. Se ti va prova a vedere sul blog Menu Turistico.
EliminaBuona domenica anche a te!
ho visto il blog MT e devo dirti che sono molto tentata, a me i lievitati piacciono moltissimo e l'idea di fare una mia versione di queste trecce mi stimola parecchio, ho un unico problema: a casa siamo solo in due e temo che due treccione non riusciremo a cansumarle in breve tempo! a presto e buona serata!
EliminaDai Maria Pia provaci! hai tempo fino al 28. diminuisci le dosi oppure puoi congelare quello che avanza ;)
Eliminaciao mari! mi sento molto online con te, perchè in questo momento le mie due treccie stanno riposando prima di essere messe in forno per la cottura. e così questa sera mi lancio con la focaccia con il formaggio (mi verrà???) e con questo lievitato... oh, una bella domenica a casa è proprio quello di cui più avevo bisogno! un bacino e a presto! sere
RispondiEliminaCiao Sere!!! Allora anche tu con le trecce eh! E hai fatto pure la focaccia al formaggio. Che buona e certo che ti verrà. Si si anch' io ne avevo bisogno di questa domenica a casa. Peccato però che non duri un po‘ di più. Ciao ;)
EliminaChe belle! immagino il profumo....
RispondiEliminaLa domenica anch'io di solito mi dedico al pane e il profumo ch si sprigiona, per me, è per eccellenza quello di casa e di festa.
Claudette
Ciao Claudette!!! Sì, buonissimo il profumo che ha invaso la casa ed è vero, una casa che alla domenica profuma di pane è una casa dove si respira aria di festa. Ciao cara. Buona serata.
Eliminasemini a tutto spiano e davvero interessanti come scelta! Belle trecce Mari: sarei davvero curiosa di assaggiarle! Anche la forma e la consistenza sono davvero perfette... insomma BRAVA!
RispondiEliminabuona settimana
Dani
Grazie Daniela. In effetti i semi mi piacciono un sacco e visto che le trecce li richiedevano mi sono sbizzarrita. Buona settimana anche a te!
EliminaQual'era meglio? Comunque complimenti!!!
RispondiEliminaErano buone tutte e due in maniera diversa ma siccome io adoro i semi di papavero direi che la più buona era quella con i semi di papavero anche nel ripieno. Tra l'altro è rimasta anche più morbida all'interno. Ciao e grazie
EliminaSai che aspettavo le tue versioni del Pane dolce dello Shabbat? :-D
RispondiEliminaE devo dire che mi piacciono entrambe: interessantissima quella dei semi di papavero dentro e fuori. Deliziosa quella con l'uva passa, che non passa... mai di moda! :-9
Un abbraccio!
Ciao Mapi!!! Grazie mille. E' stata davvero una bella esperienza questa del pane dolce dello Shabbat. Per dir la verità non ho avuto moltissima fantasia, come ogni volta che mi cimento in qialcosa che non ho mai fatto preferisco rimanere sul classico per paura di sbagliare. Comunque quella con i semi di papavero, sarà che mi piacciono molto, era veramente particolare. Ciao cara.
EliminaBelli! Belli belli! Mi piacciono moltissimo, ma ho un debole per l'ultima. La lievitazione e l'intreccio sono perfetti. bravissima e grazie!
RispondiEliminaCiao Eleonora! Grazie a te. A me l‘ultima sembrava un po‘ semplice ma era buona però io ho preferito l‘altra. Grazie per questa tua ricetta. Come al solito non si finisce mai di imparare ;)
EliminaMari, ti voglio bene!
RispondiEliminaEle, te ne voglio tanto anch'io 😘💕💕
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