A
volte capitano cose che pensavi non potessero mai capitare e che rivoluzionano
la tua vita da un giorno all’altro. Ti ritrovi di colpo scaraventato in un’altra
dimensione e le tue forze ed energie vengono convogliate esclusivamente per la
realizzazione di uno scopo che fino al giorno prima non esisteva nemmeno. E poi
scopri che nonostante la stanchezza ti stai divertendo un mondo, anche se non
sai dove ti sta portando questa nuova avventura. Capisci anche che,
nonostante tu non sapessi e non potessi
nemmeno immaginare dove saresti arrivato, avevi già da tempo imboccato la
strada che ti stava portando al punto in cui ti trovi adesso, che non è un
punto di arrivo ma soltanto di partenza.
A
volte sfoglio le vecchie riviste o le vecchie enciclopedie di cucina e mi rendo
conto di quanto sia cambiato il modo di scrivere di cibo, le fotografie, le
stesse ricette, nel giro di pochissimi anni. Il web ha innovato profondamente e
quello che erano in grado di fare solo pochi professionisti adesso viene
quotidianamente “sfornato” da migliaia di foodblogger (io non mi ci metto in
mezzo, lo faccio solo a livello amatoriale). Fotografie e ricette di piatti e
di cibo, che all’epoca erano in grado addirittura di emozionare per la loro
bellezza, ora sembrano, al confronto della maggior parte di quello che gira nel
web, quasi il frutto del lavoro di un dilettante.
Eppure,
eppure… il fascino che emanano quelle vecchie riviste ed enciclopedie è
impossibile avvertirlo di fronte alla freddezza di una foto ben fatta, che
ritrae un allestimento pensato nei minimi dettagli, alla ricerca di quella
perfezione estetica che alla fine svuota di sentimento l’oggetto principale.
Sento
la voglia di tornare a guardare le cose con gli occhi di una volta. Di
abbandonare quell’aspetto visivo che ti fa guadagnare del tempo ma che non ti
consente di afferrare veramente quello che stai guardando.
Laricetta dell’MTChallenge di questo mese si innesta perfettamente in questo mio mood un po’ retrò. E chi, se non una gallina vintage, poteva proporre una sfida
basata su un piatto così vintage come la terrina? Uno di quei piatti che
andavano così tanto di moda qualche decennio fa e che adesso non prepara
più nessuno. Ma perché, mi chiedo? Sono buone, sono belle, ti fanno fare una
bellissima figura, si possono preparare con qualsiasi cosa… che cosa c’è di
meglio per dare inizio ad un pranzo un po’ elegante? Ma attenzione, è vero che
si possono usare tanti ingredienti, che si compattano tutti insieme dentro il
forno durante la cottura e che si può dar sfogo alla fantasia più sfrenata, ma
questo non vuol dire che non si debba stare attenti agli abbinamenti, ad una
ricerca accurata dei sapori che diano un risultato armonico e non
un’accozzaglia senza senso. Insomma, come le torte salate, gli strudel, i polpettoni,
etc. etc. e tutte quelle preparazioni che richiedono l’assemblaggio di svariati
ingredienti senza una regola precisa, il passo da un successo ad un vero
disastro è davvero molto breve.
Devo dire grazie alla mia mamma, che per l'occasione mi ha dotato di una terrina, vintage pure lei, che mi piace tantissimo.
TERRINA DI BRANZINO, SALMONE E VERDURE IN GELATINA DI CHABLIS
CON CREME FRAICHE AL FINOCCHIETTO E SENAPE AL CASSIS
Ingredienti
1 branzino di circa ½
chilo
150 g di filetto di
salmone
3 carote
3 zucchine
150 g di piselli già
puliti
200 ml di panna
1 albume
sale
pepe
1 mazzetto di finocchietto selvatico
sale
pepe
1 mazzetto di finocchietto selvatico
12 g di gelatina in
fogli
250 ml di chablis
2 cucchiai di crème fraîche
2 cucchiai di senape
all’antica
1 cucchiaino di crema
di cassis
Pulite
le zucchine e con un coltello affilato privatele della parte verde esterna che
metterete da parte. Pulite le carote. Tagliatene una a fette molto sottili aiutandovi
con una mandolina. Sbianchite tutte le verdure in acqua bollente salata, fatele
raffreddare in acqua e ghiaccio e mettetele da parte.
Pulite
sfilettate il branzino, togliete con una pinzetta tutte le spine rimaste,
privatelo della pelle. Dovrebbe rimanere circa 250 g di polpa al netto degli
scarti. Mettete la polpa di branzino in un cutter,
frullatela, aggiungete la panna, l’albume, il sale, il pepe e il finocchietto selvatico tritato (tenendone un po’ da parte per la salsa) e i piselli.
Prendete
la terrina, fate un primo strato con metà della polpa del pesce, adagiatevi il
filetto di salmone avvolto nelle strisce verdi di zucchine, fate un altro
strato con le verdure, alternando a piacere le zucchine e le carote, terminate
con la polpa del pesce rimasta. Mettete in forno preriscaldato a 180° la
terrina con il suo coperchio e fate cuocere per circa 50/60 minuti. Una volta
sfornata, togliete il coperchio, copritela con della carta di alluminio e
fatela raffreddare con un peso sopra. Quando è fredda finite la decorazione
superiore alternando bastoncini di carote e zucchine.
Preparate
la gelatina allo chablis. Ammollatte la colla di pesce in un recipiente
coprendola con dell’acqua, fate leggermente scaldare il vino con un pizzico di sale, spegnete il fuoco e scioglietevi la
colla di pesce; fate leggermente raffreddare e versatela nella terrina.
Riponete in frigo e fatela riposare almeno per un giorno.
Servite
la terrina a fette accompagnandola con della creme fraiche al finocchietto e
della senape al cassis.
Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge n. 64, con Le Terrine di Giuiana del blog la Gallina Vintage.