Non mi piace il termine comfort food, così come non mi piace
qualsiasi tentativo di definire e catalogare il cibo, soprattutto se con
termini anglosassoni. Per carattere rifuggo dall’omologazione, con tutto ciò
che di positivo, ma anche di negativo, questo comporta e questa tendenza anche
nel campo del cibo mi dà particolarmente fastidio. Ho come la sensazione che il
tentativo di ridurre in categorie un mondo così vasto, cercando di dare una
definizione a tutto, non possa far altro che impoverirlo.
E quindi chiamiamola
minestra, come abbiamo sempre fatto, perché anche così ci risulta ben chiaro il
suo ruolo, quello di rendere particolarmente piacevole la fine di una giornata
invernale, regalandoci sapore, colore e calore.
Non potevo fermarmi
alla jota. Il desiderio di elaborare una ricetta tutta mia per la sfida dell’MTC n. 53, proposta dalla Vitto, era troppo forte. Quindi, ecco una mia personale
interpretazione con una zuppa di ispirazione ungherese.
Le basi sono quelle del
gulasch ungherese (la zuppa, non lo spezzatino come siamo abituati ad
intenderlo noi riferendoci ad altre varianti). C’è la carne di manzo e ci sono
le ossa che possono essere utilizzate sia per preparare il brodo con cui
cuocere la zuppa ma che possono anche essere cotte direttamente insieme agli
altri ingredienti per insaporire – ho utilizzato del biancostato, ripulendolo
dal grasso, taglio usato soprattutto per i bolliti, dal costo bassissimo, ma
che rende molto bene anche in questo tipo di preparazioni che richiedono una
lunga cottura attraverso la quale la carne riesce ad ammorbidirsi -. E poi c’è
la paprica, ingrediente immancabile nel gulasch, e il peperone. Ma poi ho
aggiunto anche altre verdure, per cercare di ingentilirla un po’, rendendone il
sapore un po’ più complesso, e la pasta pizzicata (csipetke), che in Ungheria viene spesso aggiunta alle zuppe.
ZUPPA MAGIARA CON PASTA PIZZICATA
Ingredienti per quattro persone
300 g di carne di manzo (cappello del prete o
biancostato con l’osso)
100 g di cipolla
½ peperone rosso (circa 100 g)
1 carota grande (circa 100 g)
1 rapa piccola (circa 70 g)
½ pomodoro (circa 50 g)
50 g di crauti
2 peperoncini piccanti (si possono omettere)
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di semi di kümmel
2 cucchiai di panna acida
2 cucchiai di strutto
1 cucchiaio e ½ di paprica dolce
sale
per la pasta
pizzicata
1 uovo
100 g di farina circa
Tritate la cipolla e
mettetela a rosolare in una pentola insieme allo strutto. Quando comincerà a
dorarsi , abbassate il fuoco e versate la paprica, mescolate velocemente e aggiungete
la carne tagliata a dadini di circa 2 cm per lato ed eventualmente le ossa.
Fate rosolare la carne, nel frattempo tritate finemente l’aglio e i semi di
kümmel (se prima li bagnate con un po’ d’acqua l’operazione sarà più agevole) e
aggiungeteli alla carne. Salate e coprite con un po’ d’acqua la carne,
abbassate il fuoco e fate cuocere, aggiungendo, quando si è consumata, altra
acqua. Dopo un ‘ora di cottura aggiungete la carota tagliata a rondelle e i
crauti e cuocete per un'altra mezz’ora. Quindi aggiungete il pomodoro tritato,
la rapa pulita e tagliata a cubetti, il peperone pulito e tagliato anch'esso a
cubetti e i peperoncini e fate cuocere ancora mezz’ora. In totale la zuppa
dovrà cuocere almeno due ore.
Nel frattempo preparate
la pasta pizzicata. Mescolate la farina insieme all’uovo fino ad ottenere un
impasto liscio e sodo, fatelo riposare per circa mezz’ora e poi ricavatene dei
rotolini dai quali pizzicare dei piccoli pezzetti della grandezza dell’unghia
di un mignolo. La pasta va aggiunta alla zuppa che bolle negli ultimi minuti di
cottura in quanto si cuoce in pochi minuti.
Spegnete il fuoco,
aggiustate di sale se necessario, aggiungete la panna acida e servite.
Con questa ricetta partecipo all'MTC n. 53, minestroni e zuppe di Vitto.