lunedì 10 settembre 2012

SAN SEBASTIAN E I PINTXOS



Sui pintxos mi sono fatta una mia personalissima idea, probabilmente anche molto discutibile. Invito quindi chiunque volesse farmi ricredere sul tema di farsi avanti, ne sarei felice.

L’opinione che mi sono fatta è molto semplice: i pintxos sono molto più belli da vedersi che da mangiarsi.
Non che siano cattivi. È che nella maggior parte dei casi pare di addentare un qualcosa che all’aspetto promette meraviglie che poi al palato non vengono mantenute. Spero di sbagliarmi, magari abbiamo commesso noi un errore nella scelta dei posti in cui li abbiamo assaggiati.



Fatto sta che ogni boccone è stata una piccola delusione. Eppure sono così invitanti. Già all’ingresso di uno dei tipici locali dove vengono serviti sembra di entrare nel paese delle meraviglie degli spuntini. Ti ritrovi davanti ad enormi banconi lunghi metri e metri dove sono allestiti innumerevoli vassoi traboccanti di tartine, paninetti, polpettine, crocchette, sfogliatine, tartellette. E ricchi di invitanti e straripanti ripieni di ogni genere e tipo, astici, gamberi, granchi, salse, salsette, maionesi di tutti i colori, baccalà, tonno, paté, insalate russe di tutte le specie, formaggi, salumi etc. etc..

 
E la prima tentazione è quella di riempirsi il piatto di tutto un po’. Anche perché si sa, fare i turisti a zonzo per la città mette sempre un po’ di appetito.

Allestito il piattino, dopo essersi muniti di una inevitabile birretta, parte il primo assaggio. E poi il secondo. E il terzo. La domanda che sorge spontanea è solo una. Che cosa sto mangiando? I sapori non si distinguono. Sembra tutto uguale. L'impressione è quella di mangiare il frutto di una spasmodica ricerca dell’abbinamento perfetto e sorprendente che ha portato però nella maggior parte dei casi ad un unico risultato, un’accozzaglia di sapori senza armonia e senza carattere.

Lo so che forse per qualcuno sto dicendo un'eresia. In effetti ormai si sa, San Sebastian è la capitale mondiale della gastronomia e può vantare la presenza di alcuni dei migliori ristoranti e chef al mondo. Siccome non abbiamo avuto il piacere di mangiare in nessuno dei ristoranti più rinomati, mi limito ad esprimermi sui pintxos, ormai anche quelli famosissimi, che a me sono sembrati, salvo qualche rara eccezione, più che altro una forzatura nata per attrarre i turisti. Una sorta di evoluzione delle tapas tradizionali con influenze gastronomiche dalla vicina Francia.

Quindi, il mio consiglio per chi si reca a Donostia (il nome basco, lingua antica e misteriosa, di San Sebastian) e non ha tempo, voglia o semplicemente centinaia di euro da spendere per una cena, è quello di fermarsi in qualche localino sul lungomare e di strafogarsi con una bella frittura di calamari del mar Cantabrico. Vi assicuro, ne vale la pena! In nessun altra parte al mondo così buoni.

 
San Sebastian è stata la penultima tappa del viaggio di inizio luglio che abbiamo fatto in Spagna, dopo Barcellona, Saragozza, La Rioja, e Bilbao. È una città incantevole e a misura d’uomo, con la bellissima playa de la Concha, così chiamata per la sua forma a conchiglia, a due passi dal centro storico. E le splendide vedute mozzafiato sulle scogliere a picco sull’Atlantico e la sua atmosfera di città dal turismo internazionale ed aristocratico.




La vocazione al turismo di San Sebastian è evidente. Gli stessi spagnoli la scelgono in tanti come meta di villeggiatura. E proprio per questo non siamo riusciti a trovare nemmeno un albergo che ci potesse ospitare. 

Così abbiamo dovuto ripiegare su una località situata ad una trentina di chilometri di distanza, Getaria, anch’essa sulla costa cantabrica. Abbiamo avuto così la fortuna di ammirare uno spettacolo unico al mondo sulla strada percorsa per raggiungerla in alternativa all’autostrada, semi deserta e a picco sul mare, in mezzo a paesaggi da sogno, asinelli e pecore.





Getaria è un classico borgo di pescatori, oggi meta di turismo estivo, con spiagge di sabbia dorata e un mare bellissimo, adatto per il surf. E forse è stata una fortuna non aver trovato posto a San Sebastian.

Questa la stanza del nostro albergo, dotata di un’immensa vetrata direttamente sull’oceano.



Postazione dalla quale mi sono divertita ad immortalare chi impavidamente sfidava le onde anche quando la marea improvvisamente faceva abbassare il livello del mare e affioravano gli scogli.





Ed ecco una ricetta per un pintxo semplicissimo (e forse proprio per questo particolarmente buono).

Pintxo al formaggio e funghi
 da Los mejores pintxos de Donostia

Ingredienti per 12 pintxos
 200 g di formaggio Philadelphia
150 g di champignon
1 baguette
olio, sale

Tagliate i funghi, dopo averli puliti, a listarelle molto sottili e fateli soffriggere con un cucchiaio di olio d’oliva. Lasciateli raffreddare e quindi mescolateli accuratamente con il formaggio.
Tagliate la baguette a fette spesse circa due centimetri e fatele tostare su entrambi i lati con un po’ d’olio.
Mettete il composto di funghi e formaggio su ciascuna fetta di pane e guarnitele con fettine di funghi.

10 commenti:

  1. Il nord della Spagna è pazzesco. Il sono stata in Cantabria e Pays Basco ma non fino a San Sebastian che mi manca! E l'ho trovata una terra ancora integra e selvaggia. Il cibo è meraviglioso, per non parlare delle acciughe, le più buone del mondo senza esagerazione. Ma sui pinxos, che altro non sono che tapas, ho avuto una esperienza diversa dalla tua: a me sono piaciuti moltissimo...ne ho fatto una scorpacciata a Santillana del Mar in un baretto a cui non avrei dato 2 lire. Fantastici.
    Foto stupende. Un abbraccione, Pat

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    1. Mamma mia le acciughe della Cantabria! me le hai fatte ricordare, sono veramente eccezionali. Quello che a me non ha convinto dei pintxos è che sono troppo elaborati mentre io adoro le tapas più tradizionali. Comunque la prossima volta opterò per un baretto a Santillana ;) ciao Patty grazie e a presto

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  2. Grazie per il tuo passaggio nella mia cucina; io ho ricambiato la visita e mi sono fermata, incuriosita dal tuo racconto, incantata dalle tue foto e ingolosita dalle tue ricette.
    A presto, Claudette

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  3. Ciao Claudette, grazie per i complimenti. passerò di nuovo da te e quindi a presto :)

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  4. io preferisco quella fritturina di pesce... mamma mia... cosa non darei.... pure a quest' ora! :OPP
    e della tua postazione privilegiata vogliamo parlare???? m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-a. sogno solo a guardare la foto!
    bacino!

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  5. Anch‘io Serena...fritturina tutta la vita ;) seduti all‘aperto in una giornata d‘estate a due passi dal mare. Uffa!

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  6. Ciao, ho letto in un altro blog il nome del tuo blog, mi ha fatto simpatia e così ho deciso di venire a curiosare nella tua cucina, mi fa piacere essere accolta con questi meravigliosi e colorati stuzzichini! Buona giornata e a presto!

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  7. splendido post, piacere di conoscerti!!!!! Mi aggiungo ai tuoi lettori, passa a trovarmi, un abbraccio!!!!!

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