sabato 16 marzo 2013

FIDEUÁ ALLE VONGOLE E STOCCAFISSO CON PEPERONI E CAPPERI E SALSA AI PINOLI




Quando ho letto che l’emmetichallenge di febbraio era stato vinto da Mai del blog Il colore della curcuma ero felicissima. Perché oltre a stimarla per la sua bravura e la sua simpatia ed essere quindi contenta per la sua vittoria, Mai è spagnola. Chi mi conosce sa della mia passione sconfinata per la Spagna, paese dove ho vissuto per un periodo e che considero come la mia seconda patria. Ovviamente, amando la Spagna amo anche tutto ciò che è spagnolo e quindi anche la cucina che considero una delle più buone e ricche del mondo. Perché la cucina spagnola è fatta di ingredienti genuini e semplici che la fantasia degli spagnoli riesce a trasformare fino a creare piatti dai sapori incredibili, contraddistinti da contrasti e abbinamenti che a volte sembrano azzardati ma che invece risultano sempre incredibilmente riusciti. Piatti spesso colorati, che sanno di festa, di condivisione, fatti per essere consumati insieme ai propri cari o ai propri amici in allegria attorno a un tavolo.
E siccome la vincitrice dell’emmetichallenge sceglie, come di consueto, la ricetta della sfida del mese successivo, ho pensato che sicuramente sarebbe stata una ricetta spagnola.
E così infatti è stato. Ma quando ho visto che Mai aveva scelto la fideuá mi sono scoraggiata. Tra tutte le ricette che poteva proporre aveva scelto proprio la fideuá ovvero il piatto al quale è legato uno dei ricordi più brutti di tutto il mio soggiorno spagnolo.
Giunte in Spagna da poco la mia amica Antonella ed io eravamo ancora abbastanza spaesate, non conoscevamo ancora nessuno e soprattutto non sapevamo una parola di spagnolo. Avevamo trovato finalmente un appartamento in affitto (dopo inenarrabili peripezie) e da studentesse semisquattrinate cercavamo di far quadrare i conti.
Non era ancora iniziato il periodo delle grandi spaghettate o paellate (a seconda di chi cucinava, se noi o le amiche spagnole che successivamente sarebbero venute a vivere nel nostro appartamento). Fatto sta che un giorno, nel piccolo supermercato sotto casa, intente a far la spesa e come sempre attente al portafoglio, notammo un grosso cartello che indicava a lettere cubitali una mega offerta. Erano dei grossi barattoli di latta con su scritto “Fideuá”. Non c’erano illustrazioni e in epoca preinternet non c’era modo di sapere velocemente quale potesse essere il contenuto all’interno del barattolo. Ma il prezzo era invitante e l’ora del pranzo vicina e così ce lo portammo a casa.
Sinceramente non mi ricordo se fosse già preparata e dovesse solo essere scaldata o se invece ci fossero a parte i fideos (la pasta a forma di piccoli spaghetti da cui prende il nome la ricetta) che dovevano esser cotti nel brodo pronto, fatto sta che ci sembrò curioso ritrovarci con degli spaghettini e un brodo rosso (che non mi ricordo se fosse di carne o di pesce o forse semplicemente non l’ho mai capito). Devo dire che l’aspetto e il colore non erano dei più invitanti e infatti non era buona ma la mangiammo e subito dopo fummo colte da una strana sonnolenza. Non la voglio fare lunga, fu un lungo pomeriggio, forse ci suggestionammo a vicenda, credevamo di essere sul punto di morire, tutta colpa della fideuá. E a distanza di anni se una di noi dice all’altra “ti ricordi la fideuá” ci mettiamo a ridere.

Quando ho visto le foto del piatto stupendo preparato da Mai sono rimasta sbalordita e ho pensato “ma allora è questa la fideuá, non quella strana cosa brodosa e maleodorante dei miei ricordi”.
E così mi sono lanciata con grande entusiasmo in questa esperienza e sono rimasta affascinata da questo piatto. Sono abituata a cucinare la paella (piatto che adoro), il procedimento è abbastanza simile e mi è piaciuto tantissimo imparare questa nuova ricetta, ma soprattutto essermi finalmente presa una rivincita sulla fideuá ;)

FIDEUÁ ALLE VONGOLE E STOCCAFISSO CON PEPERONI E CAPPERI
 E SALSA AI PINOLI


Ingredienti per quattro persone

per la fideuá
300 g di fideos (o spaghetti fatti a pezzettini lunghi 2 o 3 centimetri)
½ l di brodo vegetale preparato con sedano, carota e cipolla
400 g di stoccafisso già ammollato (merluzzo essiccato e reidratato)
1 k di vongole veraci
1 peperone rosso
300 g di pomodori (io ho usato i nostri in barattolo)
1 cucchiaio di capperi sotto sale (idem come sopra)
1 cucchiaio di aceto bianco
1 spicchio d’aglio
3 foglie di basilico
½ cucchiaino di paprika dolce
1 pizzico di pistilli di zafferano
olio extravergine
sale

per la salsa ai pinoli
50 g di pinoli
1 spicchio d’aglio
3 cucchiai d’olio
1 cucchiaio di succo di limone
3 cucchiai di acqua
sale



Preparate la salsa ai pinoli.
In un mortaio mettete i pinoli e lo spicchio d’aglio sbucciato e riducete tutto in un purè finissimo. Aggiungete quindi l’olio poco a poco. Quando la salsa sarà bene amalgamate aggiungete il succo di limone e l’acqua, emulsionate la salsa e vedrete che monterà e cambierà colore fino a diventare quasi bianca. Aggiustate di sale.

 
Preparate la fideuá.
Versate dell’olio in una paellera (o più correttamente paella che dovrebbe essere il termine che indica il tegame che poi ha dato nome al piatto) oppure in un tegame largo e basso e fatevi dorare i fideos. Quindi toglieteli e metteteli da parte.

Versate dell’olio nello stesso tegame e fatevi saltare il peperone, precedentemente pulito e tagliato a falde, fino a farlo leggermente abbrustolire, quindi sfumate con l’aceto, salate e mettete da parte.

Versate altro olio nel tegame e fatevi cuocere lo stoccafisso, precedentemente pulito e privato della pelle e delle lische, tagliato a cubetti, fino a quando la sua acqua si sarà consumata e il pesce avrà preso un po’ di colore (ci vorranno una decina di minuti). Quindi salatelo e mettetelo da parte.

Mettete nel tegame ancora un po’ d’olio e fate rosolare leggermente l’aglio tritato finemente, quindi aggiungetevi i pomodori a pezzi e fateli cuocere fino a quando avranno formato un sugo liscio e denso.


Nel frattempo in un altro tegame fate aprire le vongole (precedentemente fatte spurgare in acqua e sale per eliminare l’eventuale sabbia) a fuoco vivo, quindi filtrate l’acqua che avranno rilasciato per eliminare eventuali impurità e aggiungetela al brodo vegetale. Sgusciate metà delle vongole.

Quando il pomodoro è cotto aggiungetevi la paprika, lo zafferano, i capperi e un po’ di brodo. Fate sobbollire quindi aggiungete i fideos e altro brodo in modo tale che siano appena ricoperti dal liquido. Aggiustate di sale (attenzione perché l’acqua delle vongole è già abbastanza salata) e fate cuocere, aggiungendo se necessario altro brodo. Quando mancano circa cinque minuti alla fine della cottura aggiungete il pesce, le vongole e il basilico spezzetato, amalgamate bene il tutto e disponete in superficie le falde di peperone. Terminate la cottura fino ad assorbimento del brodo.

 
Servite accompagnando con la salsa ai pinoli (che dà un valore aggiunto al piatto incredibile).

Con questa ricetta partecipo all'emmetichallenge di marzo 2013 con la Fideuá. 



34 commenti:

  1. Credo che ognuno di noi abbia un piatto che evoca pessimi ricordi e che per questo evita di cucinare; mi sembra però che tu ti sia presa una bella (buona e saporita) rivincita !
    Non conoscevo la Fideuà: chiederò a mio padre - che tanti tanti anni fa aveva soggiornato in Spagna per motivi di studio - se si ricorda di averla mai assaggiata.
    Claudette

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    1. Eccome se mi sono presa una rivincita Claudette! Ho pensato per anni che la fideuá fosse una cosa completamente diversa da quello che in realtà ho scoperto essere e cioè un piatto davvero eccezionale.
      Ciao cara, baci!

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  2. Al contrario io non ho una buona esperienza della paella, ma sicuramente quella che ho mangiato io sarà stata una cosa immonda per turista, quasi quando la tua fideuà in barattolo...
    In ogni caso, adesso che l'ho provata, mi è piaciuta e penso che la proporrò spesso anche ai miei pargoli che l'hanno mangiata senza fare storie :)
    La tua versione con baccalà e peperoni mi pare davvero stuzzicante :)

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    1. Ciao Stefania! In effetti la vera paella non si mangia al ristorante (nel mio post sulla paella dicevo proprio questo e cioè che per gustare una paella come si deve bisogna farsi inviatare a casa da uno spagnolo, se no è un po' come mangiare delle lasagne alla bolognese in uno dei tanti ristoranti per turisti sparsi per l'Italia).
      Anche a me questa fideuá è piaciuta molto e credo che la riproporrò in altre versioni.
      Ciao, buona domenica :)

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  3. a me era successo con la saint honorè. Preparato pronto per, hai presente? Avevamo sedici anni e in teoria avremmo dovuto studiare per un saggio, il giorno dopo. Da lì in poi, son passati anni,prima di trovare il coraggio di riassaggiarla- e cambiare immediatamente idea.
    Solo che le mie saint honorè non avevano nulla, ma proprio nulla, dell'inventiva, della fantasia, degli equilibri e della ricerca di questa tua fideuà: ero al telefono con la mai, quando ho voluto ugualmente dare un'occhiata alla ricetta, con tutta che non avrei avuto il tempo di leggerla e di commentarla con calma- e visto che son qui che scrivo, ti lascio immaginare tutto il resto: per cui, ti tocca un commento a caldo, di quelli in cui è l'emozione a parlare, ancor prima che la parte razionale. Tornerò di sicuro, e più di una volta, a rileggere la ricetta e ad apprezzarla come merita. Ma è talmente bella, talmente indovinata, talmente azzeccata in tutte le sue parti, che non riesco davvero a rimandare a domani quel "bravissima!" che mai come stasera mi esce dal cuore.
    Un grazie che inizia e non finisce, per averci regalato una partecipazione così

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    1. Ciao Alessandra! In effetti da giovani si è particolarmente attratti dai preparati pronti per :) io mi ricordo pure di una famosa torta allo yogurt, che se ci penso ora mi vengono i brividi, quando avevo anch'io più o meno sedici anni e mi divertivo a preparare ogni tanto nei pomeriggi che dovevano essere dedicati allo studio...
      Comunque sono esperienze anche quelle :)
      Come fare a ringraziarti per i tuoi commenti sempre così entusiastici? Mi fanno sempre molto piacere.
      Grazie!

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  4. ciao mari fantastica la tua versione...complimenti!!!

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  5. squisiti questi fideuà!!! davvero originale la tua versone!
    volevo farti i complimenti per il blog, l'ho scoperto per caso ma ho già sbirciato altre tue ricette, tutte bellissime! brava! mi sono anche aggiunta ai lettori fissi :)
    Passa anche da me se ti va!
    a presto,
    Michela

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    1. Ciao Michela, piacere di conoscerti e grazie per i complimenti. Ora passo da te!

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  6. Cara Mari,
    Io ti confesso che la paella non l'ho mai fatta perche' l'esperto e' il mio maritino e i fideus che qui vanno molto chiaramente manco assaggiati quindi nei prossimi giorni vediamo cosa combino...
    Q.uesta fideua mi piace tantíssimo e si vede fatta con passione come la stessa che hai per la Spagna .......
    Brava e Enhorabuena
    Un abbraccio

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    1. Gracias maja! Vedrai come rimarrai soddisfatta di questa ricetta, che sicuramente ti verrà benissimo. Però Ila, devi provare a farla la paella almeno una volta no? ;)
      Un abbraccione!

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    2. Mi piace troppo la tua fideua' io ti farei vincere ecco ma l'ho detto :-)

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  7. Cara Mari, aspettavo con interesse di vedere la tua versione della fideuà, sapendo quanto brava sei con la paella e della tua passione per la Spagna e le sua cucina. Ed infatti hai realizzato una versione molto particolare, molto mediterranea con i capperi, quel bel peperone rosso e l'abbinamento delle vongole e lo stoccafisso. Una fideuà ben pensata, insomma, grazie al tuo talento in cucina non poteva essere altrimenti. Io tifo per la tua vittoria, sappilo!! :-) un abbraccio!

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    1. Ciao Francy, ma grazie! E io sono curiosa di vedere la tua fideuá che sicuramente sarà buonissima perchè le tue ricette sono sempre particolari, ben ideate e realizzate.
      Un bacione!

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  8. mi sono divertito a leggere il racconto, magari era un po un piatto pesante, di questo piatto mi piace la tecnica di cottura, sarà divertente vedere anche le altre preparazioni, complimenti era un piatto che ignoravo

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    1. Ciao Günther! Anch'io mi diverto molto ogni volta che ci ripenso :) ma all'epoca, sarà stata forse la giovane età e la lontananza da casa, abbiamo passato proprio un brutto pomeriggio. Sì, questo piatto è particolare e molto buono.

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  9. La tua fideuà è stupensa, a dimostrazione che i piatti preparati in casa non hanno nulla a che vedere con le scatolette pronte dei supermercati di tutto il mondo!

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    1. Stefania grazie! Perfettamente d'accordo con te, non amo i cibi pronti (anche quelli che magari sarebbero più appetibili di quella fideuà in barattolo di quella volta) semplicemente perchè non si ha mai la certezza di quello che c'è dentro (vedi carne di cavallo e via dicendo...).
      Grazie!

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  10. Mari, hai preparato un piatto che sceglierei subito, se fossi al ristorante... ;-) Il tocco finale della salsa è un'idea stupenda... Complimenti!!!

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    1. Ciao Ale :) Grazie mille, sai che per la salsa non ero molto convinta inizialmente ma poi quando l'ho assaggiata insieme al resto mi sono resa conto che non sarebbe stato così buono questo piatto senza.
      Ciao, baci!

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  11. Ciao Mari! Meno male che Mai ti ha fatta ricredere allora :) Bella rivincita direi! E' stupenda la tua versione! :)
    Un abbraccio

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    1. Elisa, ciao! Ma sì guarda, mai più avrei pensato nella vita di ritrovarmi a preparare proprio quel piatto che nei miei ricordi era la cosa più immonda che avessi mai mangiato. E come mi sono ricreduta, alla grande :) ma non solo per la mia ricetta ma anche per tutte quelle che stanno circolando in questi giorni.

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  12. uno spettacolo!!!!! versione meravigliosa!
    baci
    Sandra

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  13. ma che meraviglia! una vera gioia per gli occhi e, sicuramente, per il palato :)

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    1. Milena, il problema è che gli occhi hanno avuto ben poco tempo per ammirare...;)
      Caio e grazie!

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  14. Tu mi fai FELICEEEEEE!
    Prima, perché sei riuscita a fare una fideuà strabiliante, dopo tale peripezia (è vero che oggi si scatola tutto!).
    Seconda, ogni cosa è illuminata (e non è per il libro) è perché questa fideuà ha un brio e un colore che richiama il sole del mediterraneo
    Terza, i sapori sono un connubio di terre bagnate dal mediterraneo.
    Quarta, ero dal'altra parte dal telefono con Alessandra e non capivo esattamente la sua esaltazione, ma adesso capisco il perché!
    Quinta, mi ha amazato a tradimento con la salsa, adesso nulla sarà lo stesso...
    e sesta, non la meno importante, ma hai pure la oliera come la mia, tipica catalana!!!!

    Grandissima!!!

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    1. Mai sei tu che mi hai fatto FELICEEEE ;)))
      Con questa fantastica ricetta, per aver esorcizzato il mio pessimo ricordo di questo piatto, per avermi dato l'opportunità di ricordare quei tempi e il tuo paese che amo moltissimo e in cui mi sono trovata come se fossi stata a casa mia, per avermi regalato con una nuova ricetta colori e sapori di una cucina, quella spagnola, unica al mondo.
      Grazie di cuore, un abbraccio!

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  15. ecco perchè mi piace passare da te! per tutto questo e ancora per altro. la ricetta l'ho praticata anche io, devo uscire con il post a breve, ma il racconto così carino non ce l'ho!!! un bacino mia cara, a presto! sere

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    1. Grazie Sere, lo sai che anche a me piace passare da te e non vedo l'ora di vedere la tua fideuà. Adesso è carino il racconto, all'epoca è stato un incubo ;)))
      Baci!

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  16. Ecco, come volevasi dimostrare.
    Un piatto eccezionale degno di una cuoca eccezionale!
    Un vero tripudio di sapori, coronato dalla salsina delicata e da quel bicchiere di vino bianco limpido ed elegante che è un vero invito all'allegria e alla comunione della tavola!
    Mariiiiiiiii, bravissima!!! In bocca al lupo!

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    1. Addirittura... :))
      Non so cosa rispondere, sei tu che sei bravissima!
      Un bacione!

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