sabato 21 novembre 2015

RAVIOLI TRASFORMISTI


Non mi viene altro aggettivo per definire questi ravioli. L’ispirazione è il tema legato alla splendida ricetta, proposta per l’MTC n. 52, dai bravissimi Monica e Luca, del blog Fotocibiamo, i raieu cu-u tuccu, piatto tipico e povero della cucina genovese, di quelli che nascono dall’esigenza del riciclo, di una cucina povera che non può permettersi di buttare via niente. E che per rendere il cibo più appetibile deve ricorrere alla cottura lenta, che ammorbidisce e insaporisce. 

Non ci ho pensato molto, ho richiamato a rapporto le mie origini liguri :))) e ne è uscito questo piatto, i ravioli trasformisti, perché con una manciata di ingredienti poveri, poverissimi, si può creare anche qualcosa di bello e adatto ad una tavola natalizia.

E allora il baccalà, le patate, gli ultimi pomodorini pugliesi, i capperi, le olive per colorare la pasta e poco altro ancora…

RAVIOLI DI BACCALÀ E PATATE NEL LORO BRODO CON CAPPERI CROCCANTI
Ingredienti per 4 persone

per la pasta
250 g di farina 0
1 uovo
acqua q.b.
1 cucchiaio di olive nere (io olive leccino ma va bene qualsiasi tipo di olive nere)

per il ripieno
250 g di baccalà sotto sale
2 patate piccole
10 pomodorini ciliegino
¼ di cipolla rossa di Tropea
1 cucchiaino di capperi
1 pizzico di origano
olio extra vergine d’oliva

per completare
1 cucchiaino di amido di mais
1 cucchiaino di capperi

Il baccalà va dissalato. Ci vogliono praticamente due giorni quindi è bene organizzarsi per tempo. Si prende, si sciacqua bene sotto l’acqua corrente, si posiziona in un recipiente con la pelle rivolta verso l’alto (perché se lo si mette con la pelle verso il basso il sale, che tende a scendere, non riesce ad uscire del tutto dalle fibre del pesce) e lo si mette in frigo. Servono dalle 36 alle 48 ore, a seconda anche della grandezza del filetto di baccalà ma anche del piatto che si vuole realizzare, io preferisco comunque non tenerlo troppo a bagno; ad ogni modo ogni 8, 12 ore bisogna cambiare l’acqua.
Una volta dissalato, togliete le lische centrali con una pinzetta, tagliate il filetto in tre pezzi, mettetelo in una pentola di coccio, copritelo con le patate sbucciate, lavate e tagliate a fettine piuttosto sottili, la cipolla tagliata a rondelle, i pomodorini, metà interi e metà tagliati a cubetti, un cucchiaino di capperi, l’origano e un po’ d’olio. Coprite la pentola con il coperchio e mettetela in forno preriscaldato a 150° C. Fate cuocere per circa due ore.


Mettete in forno anche, a parte, i restanti capperi e fateli essiccare, ci vorrà circa mezz’ora.
Una volta cotto il baccalà, togliete i pomodorini che erano stati lasciati interi, sbucciateli e metteteli da parte. A questo punto assaggiate e verificate se è necessario aggiungere del sale, potrebbe non essercene bisogno perchè il baccalà, pur essendo stato dissalato resterà piuttosto sapido Recuperate tutto il sugo che avrà rilasciato il baccalà insieme agli altri ingredienti durante la cottura, filtratelo e mettetelo da parte. Togliete la pelle al baccalà, controllate che non sia rimasta qualche spina e passatelo al mixer insieme al resto degli ingredienti.

Preparate la pasta. Setacciate la farina, unite l’uovo con una forchetta incorporando la farina poca alla volta mescolando con una forchetta e aggiungete tanta acqua quanta ne sarà necessaria per ottenere un impasto morbido, elastico ma non appiccicoso. L’impasto perfetto è quello che quando si stende con il matterello non si appiccica sulla spianatoia e quindi non ha bisogno di essere infarinato, ma che al tempo stesso riesca ad aderire quel tanto che basta perché non si ritiri quando lo si stende.
Separate circa un terzo dell’impasto e aggiungetevi le olive precedentemente denocciolate e tritate. Fate riposare per circa mezz’ora coperti con una pellicola i due impasti e dopo il riposo stendeteli con un marttarello. Ci sono vari modi per ottenere una pasta bicolore. Io ho elaborato questo metodo che è quello che utilizzo di solito perché trovo che sia il più semplice e veloce. Tagliate a strisce la pasta nera e posizionatele sopra all’impasto bianco distanziate tra loro. A questo punto ripassate il mattarello in maniera da fare aderire i due impasti. Rivoltate la sfoglia, in modo tale da avere la superficie bicolore a contatto con la spianatoia. Ricavate dei dischi dalla sfoglia della grandezza che preferite (io ho utilizzato un coppapasta del diametro di 7 centimetri), mettete un cucchiaino di ripieno al centro di metà dei dischi di pasta, copriteli con i dischi rimasti, premete bene i bordi con le dita.

Preparate una sorta di maionese di pomodoro frullando i pomodorini che avevate messo da parte con un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva versato a filo.
Mettete il sugo rilasciato dal baccalà e dai pomodori in cottura, che avevate tenuto da parte e filtrato, in un pentolino, aggiungete mezzo bicchiere d’acqua (è molto saporito), scaldatelo e addensatelo aggiungendo l’amido di mais.
Fate cuocere i ravioli in abbondante acqua bollente e salata per qualche minuto.
Componete i piatti. Mettete un po’ di salsa sul fondo di ciascun piatto, adegiatevi i ravioli, completate con qualche cappero croccante e qualche cucchiaino di maionese di pomodoro.


 
 


lunedì 16 novembre 2015

PROSCIUTTO GLASSATO AL MIELE


Oggi vi propongo un piatto che ho preparato per lo Starbooks, che questo mese mi vede partecipare in qualità di redoner.
La ricetta è di quel vulcano di Gordon Ramsey ed è tratta dal suo libro Natale con Gordon, che si può acquistare anche nella versione in italiano.
Se volete vedere come l'ho preparata, come l'ho analizzata e come è riuscita, troverete tutto qui.

mercoledì 11 novembre 2015

CJARSONS ALLA ZUCCA CON RICOTTA AFFUMICATA

 

Quando ho saputo qual era la sfida di novembre dell'MTC (quel bellissimo contest al quale partecipo ogni mese), questi cjarsons (o anche cjalsons) erano già stati preparati, fotografati e soprattutto... mangiati.
Questo significa che su questo blog ci saranno due ricette consecutive di pasta ripiena, proprio perchè la sfida di novembre verterà su questo splendido piatto della tradizione italiana. Occasione perfetta per riscaldare i motori in vista del contest con questi tipici ravioli della tradizione carnica, un po' rivisitati a modo mio.
La caratteristica del ripieno, che varia da paese a paese, è che tendenzialmente dolciastro a causa degli ingredienti utilizzati. Può essere a base di erbe o frutta secca, cannella, cioccolato, a seconda anche delle stagioni. Per non snaturarli ho utilizzato la zucca ma li ho conditi in maniera classica, solo con burro fuso e ricotta affumicata. La pasta può essere fatta con solo acqua e farina o anche con l'impasto degli gnocchi di patate.
E poi volevo rendere omaggio al paese di Venzone, famoso per la lavanda e dove quasi ogni anno si tiene una magnifica festa della zucca, alla quale abbiamo partecipato un paio di settimane fa.
Zucche e specialità a base di zucca (meravigliosi gli gnocchi) ad ogni angolo del paese.

 


CJARSONS ALLA ZUCCA
Ingredienti per quattro persone

per la pasta
250 g di farina 00
25 g di burro
1 cucchiaino di sale
65 ml di acqua  

per il ripieno
250 g di polpa di zucca già cotta in forno a 180° per circa mezz'ora o in microonde per 10/15 minuti
3 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
1 pizzico di sale
1 pizzico di cannella

per il condimento
burro fuso a piacere
abbondante ricotta affumicata grattugiata

Preparate la pasta.  Fate sciogliere il burro nell'acqua in un tegame senza portare l'acqua ad ebollizione quindi versate il composto in un recipiente dove avrete messo la farina e il sale. Impastate bene il tutto e fate riposare l'impasto per circa mezz'ora.
Nel frattempo preparate il ripieno. Schiacciate la polpa della zucca, unite il sale, la cannella e il parmigiano.
Stendete la pasta con un mattarello in modo da ricavarne una sfoglia piuttosto sottile. Ricavatene dei dischi aiutandovi con un coppapasta del diametro di circa 7 centimetri. Mettete al centro di ogni dischetto un po' di ripieno, chiudeteli a forma di mezzaluna premendo bene sui bordi e pizzicateli leggermente per dare la tipica forma dei cjarsons con il bordo ondulato.


Cuoceteli in acqua bollente salata per qualche minuto, scolateli e conditeli con il burro fuso e una generos grattugiata di ricotta affumicata.