Avrei voluto scrivere mille cose
in questo post ma in fondo sono un essere pacifico e rifuggo la polemica…
Rifuggo la polemica ma rivendico
il diritto di esprimere la mia opinione, soprattutto se lo faccio a casa mia,
criticando una ricetta che non mi piace e un approccio alla cucina che non
condivido, ma giudicando sempre e solo i fatti e mai le persone.
Rivendico il diritto di non
essere a mia volta giudicata e fatta passare per il mostro che non sono solo
perché dico quello che penso e perché non mi piego alla regola non scritta
secondo la quale nel mondo scintillante dei foodblog bisogna inondarsi reciprocamente
sempre e solo di complimenti sdolcinati.
Rivendico il diritto di poter
continuare a utilizzare questo blog (e gli strumenti che intorno ad esso
ruotano) come un semplice canale di espressione di quella che è una delle mie
tante passioni, la cucina, e di poterlo fare con la solita leggerezza di sempre,
positività e spensieratezza con cui affronto qualsiasi cosa e non, come sembrerebbe
sia per molti, come fosse l’unica ragione di vita.
E se a qualcuno non piace ciò che scrivo non deve fare altro
che voltare pagina.
Prima di passare alla ricetta,
una premessa doverosa. Se un giorno di qualche tempo fa ho cominciato a pensare
che si potesse fare il sushi in casa lo devo a lei e a lei. Da quel giorno è
passato un po’ di tempo, durante il quale ho cercato di acquisire quel minimo
di tecnica che mi desse l’opportunità di raggiungere un risultato almeno
soddisfacente, in maniera da poter sperare di non offendere nessuno con il mio
sushi casalingo. Per ora solo versioni con pesce cotto e con qualche
contaminazione appresa nel ristorante giapponese che frequento. Lo so che sono
delle varianti ma ormai il sushi è considerato un global food e credo di poter osare, viste anche le innumerevoli
varianti che si vedono in giro per il mondo.
Inoltre, per la preparazione del riso, mi sono
ispirata a un libro, Sushi Manga di
Chihiro Masui, da cui ho imparato molto ma non solo, con cui mi sono anche
divertita perché insegna a preparare il sushi, partendo dalle basi, attraverso
delle bellissime illustrazioni in stile manga.
E qualche breve cenno sui termini del sushi.
nigiri – dal verbo nigiru che significa stringere nel
pugno, il classico bocconcino di riso
alga nori – l’alga che serve per
preparare i rotolini di riso (maki) e per altri tipi di sushi
maki – il rotolino di riso che si
forma con il makisu, l’apposita
stuoia di bambù necessaria per arrotolare il maki, possono essere più sottili (hosomaki) oppure più grossi (futomaki)
uramaki – maki con il riso
all’esterno
temaki – coni di alga nori
ripieni di sushi
onigiri – polpetta di riso
ripiena dalla forma triangolare
oshi-zushi – sushi pressato con
l’oshibako, una pressa in legno o bambù
gunkanmaki – nigiri racchiuso da
una striscia di nori che serve da contenitore per la farcitura
chirashi-zushi – sushi al piatto
temari-zushi – sushi a forma di
palla ripieno
gari – zenzero marinato che accompagna
il sushi (ricetta alla fine del post)
wasabi – radice lontana parente
del rafano (meglio utilizzare quella in polvere con cui si ottiene una pasta
mescolandola con l’acqua in quanto ha una seppur piccola percentuale di wasabi
mentre il cosiddetto wasabi in tubetto già pronto solitamente è preparato
esclusivamente con rafano, senape e coloranti)
PREPARAZIONE DEL RISO
Ingredienti per circa 6/8 persone
500 g di riso (se non trovate il
riso giapponese adatto al sushi si può optare per un riso originario)
1 striscia di alga kombu (cm
15x2) (si può omettere ma conferisce un profumo caratteristico al riso)
per il sushi-zu, il condimento del riso
8 cucchiai di aceto di
riso
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino abbondante di sale
Mettete il riso in una casseruola
con il fondo spesso, copritelo d’acqua, mescolatelo velocemente con la mano e
scolatelo subito con un colino. Rimettete il riso nella casseruola e “impastatelo”
con la mano, come si fa con l’impasto del pane, per strofinare i chicchi tra
loro. Aggiungete l’acqua, mescolate nuovamente il riso con la mano, scolatelo e
ripetete l’operazione almeno per quattro o cinque volte, ma dipenderà molto dal
riso utilizzato, l’importante è che alla fine, coprendo il riso con l’acqua,
questa rimanga quasi limpida (io di solito ripeto l’operazione per sei o sette
volte). Dopo averlo scolato per l’ultima volta, rimettete il riso nella
casseruola, versate l’acqua che servirà per la cottura in maniera che il riso sia
ricoperto per circa un centimetro. Anche la quantità d’acqua necessaria dipende
dalla qualità del riso e da altri fattori, come l’umidità e la temperatura
dell’ambiente, quindi è necessario procedere per tentativi.
Fate riposare il riso nell’acqua
che servirà per la cottura per circa 30 minuti.
Sciacquate l’alga kombu,
mettetela nella casseruola, accendete il fuoco, coprite con un coperchio
pesante (preferibilmente di vetro in maniera tale da poter controllare la cottura)
e portate l’acqua ad ebollizione a fuoco vivace. Non appena l’acqua comincia a bollire,
riducete il fuoco e fate cuocere a fuoco lento per circa dieci minuti con il
coperchio, senza sollevarlo mai, fino a quando l’acqua si sarà totalmente
consumata. Spegnete il fuoco e senza mai alzare il coperchio fate riposare il
riso per altri dieci minuti in maniera tale che continui la cottura con il
vapore.
Nel frattempo preparate il
condimento. Versate l’aceto di riso in una ciotola, aggiungete lo zucchero e il
sale e mescolateli bene fino a quando si saranno completamente sciolti
nell’aceto.
Trascorsi i dieci minuti di
riposo, versate il riso in un recipiente ampio e piatto (servirebbe l’apposito
recipiente di legno han-dai ma non è
indispensabile) versate a più riprese e poco per volta il condimento sul riso,
mescolandolo con un cucchiaio di legno piatto, “tagliandolo” in orizzontale e
portandolo dall’esterno verso il centro molto delicatamente fino a quando si
sarà completamente raffreddato. Alla fine il riso risulterà lucido.
NIGIRI DI GAMBERI
Ingredienti per 4 nigiri
60 g di riso per sushi già cotto
(15 g circa a nigiri)
4 gamberi o code di gambero
wasabi
zenzero marinato, wasabi e salsa di soia
per accompagnare
Portate ad ebollizione dell’acqua
in una casseruola. Infilzate i gamberi su degli spiedini che serviranno per non
farli arricciare durante la cottura. Cuocete i gamberi nell’acqua bollente per
qualche minuto fino a quando sulla superficie dell’acqua si sarà formata una
schiuma arancione. Scolateli e immergeteli in una ciotola piena di acqua fredda
per fermare la cottura. Quando saranno raffreddati, eliminate la testa e
sgusciateli lasciando intatta la coda. Incideteli sul lato del ventre fino ad
aprirli a farfalla.
Formate i nigiri con il riso,
inumidendo leggermente le mani, prendendo un bocconcino di riso e formando
velocemente (altrimenti il riso si attaccherà alle mani) la caratteristica
polpetta, spalmando un po’ di wasabi tra il riso e il gambero.
Non preoccupatevi se non vi
riesce bene, per fare un nigiri degno di questo nome servono almeno dieci anni
di esercizio, mentre per diventare un vero maestro sushi soltanto qualche
decennio.
NIGIRI DI SALMONE AFFUMICATO
(variante più semplice ma gustosa del
classico nigiri di salmone crudo)
Ingredienti per 4 nigiri
60 g di riso per sushi già cotto
(15 g circa a migiri)
40 g di salmone affumicato di
buona qualità possibilmente in un unico pezzo o tagliato non troppo sottile
wasabi
zenzero marinato, wasabi e salsa
di soia per accompagnare
Tagliate il salmone in quattro
fettine non troppo sottili, formate i nigiri, spalmando un po’ di wasabi tra il
riso e il salmone.
URAMAKI CALIFORNIA
Ingredienti per 6 maki
circa 100 g di riso già cotto per
sushi
1 foglio di alga nori
4 gamberi
1 pezzo di avocado
1 cucchiaio di tonno sott’olio
1 cucchiaio di maionese
1 cucchiaino di semi di sesamo
wasabi
zenzero marinato, wasabi e salsa
di soia per accompagnare
Preparate i gamberi come spiegato
per i nigiri di gamberi. Portate ad ebollizione dell’acqua in una casseruola.
Infilzate i gamberoni su degli spiedini che serviranno per non farli arricciare
durante la cottura. Cuocete i gamberoni nell’acqua bollente per qualche minuto
fino a quando sulla superficie dell’acqua si sarà formata una schiuma
arancione. Scolateli e immergeteli in una ciotola piena di acqua fredda per
fermare la cottura. Quando saranno raffreddati, eliminate la testa e
sgusciateli lasciando intatta la coda.
Tagliate l’avocado in strisce
lunghe e dello spessore di circa mezzo centimetro.
Preparate la salsa al tonno.
Sgocciolate il tonno, lavoratelo con una forchetta per sminuzzarlo per
bene, aggiungete la maionese e mescolate.
Mettete l’alga nori sullo stuoino
di bambù (makisu) Inumiditevi leggermente le mani, stendete il riso sull’alga
nori e poi cospargetelo di semi di sesamo. Coprite il riso con un foglio di
pellicola e girate il riso sul makisu in maniera tale da avere la pellicola a
contatto con il makisu, il riso e l’alga nori rivolta verso di voi.
Passate un leggero strato di
wasabi al centro dell’alga nori. Posizionate al centro i gamberi in modo da
formare una striscia, mettete vicino le strisce di avocado e sopra la salsa al
tonno (di più nel centro che sui bordi perché quando si arrotolerà il riso
tenderà ad uscire).
Aiutandovi con lo stuoino
arrotolate il riso su se stesso facendo attenzione a non arrotolare anche la
pellicola. Fate un giro completo, premete sul makisu, liberate il bordo
superiore del makisu, rifate un quarto di giro e premete nuovamente su tutta la
lunghezza del makisu. Togliete la pellicola, prendete un coltello affilato,
bagnatelo e tagliate l’involtino a metà e poi ciascuna metà in altre tre parti
uguali, facendo attenzione a tenere il coltello sempre perfettamente
perpendicolare rispetto all’involtino.
Servite gli uramaki con la salsa
di soia, lo zenzero marinato e il wasabi a parte.
Molto ma molto più facile da fare
che da spiegare.
HOSOMAKI DI CETRIOLO
Ingredienti per 6 maki
circa 85 g di riso già cotto per
sushi
1/2 foglio di alga nori
1 pezzo di cetriolo tagliato
sottile nel senso della lunghezza
1 pezzo di formaggio spalmabile
tipo Philadelphia tagliato in strisce di ½ cm di spessore
wasabi
zenzero marinato, wasabi e salsa
di soia per accompagnare
Mettete le strisce di formaggio brevemente
in freezer.
Mettete il foglio di alga nori
con la parte lucida verso il basso sullo stuoino di bambù (makisu). Inumiditevi
le mani e stendete il riso sull’alga nori lasciando vuoto un centimetro di alga
sul lato lungo con il quale terminerete di arrotolare l’involtino.
Spalmate un po’ di wasabi al
centro del riso, posizionate le strisce di cetriolo nel centro e accanto le
strisce di formaggio che nel frattempo si saranno rassodate.
Aiutandovi con lo stuoino
arrotolate il riso su se stesso. Fate un giro completo, premete sul makisu,
liberate il bordo superiore del makisu, rifate un quarto di giro e premete
nuovamente su tutta la lunghezza del makisu. Prendete un coltello affilato,
bagnatelo e tagliate l’involtino a metà e poi ciascuna metà in altre tre parti
uguali, facendo attenzione a tenere il coltello sempre perfettamente
perpendicolare rispetto all’involtino.
Servite i maki con la salsa di
soia, lo zenzero marinato e il wasabi a parte.
MAKI DI SURIMI, CETRIOLO, AVOCADO E PHILADELPHIA
circa 85 g di riso già cotto per
sushi
1 foglio di alga nori
1 pezzo di cetriolo tagliato a
strisce di circa ½ cm di spessore nel senso della lunghezza
1 pezzo di formaggio spalmabile
tipo Philadelphia tagliato in strisce di ½ cm di spessore
1 pezzo di avocado tagliato a
strisce di circa ½ cm di spessore nel senso della lunghezza
2 bastoncini di surimi tagliati
in due per la lunghezza
wasabi
zenzero marinato, wasabi e salsa
di soia per accompagnare
Mettete le strisce di formaggio
brevemente in freezer.
Mettete il foglio di alga nori
con la parte lucida verso il basso sullo stuoino di bambù (makisu). Inumiditevi
le mani e stendete il riso sull’alga nori lasciando vuoto un centimetro di alga
sul lato lungo con il quale terminerete di arrotolare l’involtino.
Spalmate un po’ di wasabi al
centro del riso, posizionate le strisce di cetriolo nel centro e accanto le
strisce di avocado, sopra le strisce di surimi e infine quelle di formaggio che
nel frattempo si saranno rassodate.
Aiutandovi con lo stuoino
arrotolate il riso su se stesso. Fate un giro completo, premete sul makisu,
liberate il bordo superiore del makisu, rifate un quarto di giro e premete
nuovamente su tutta la lunghezza del makisu. Prendete un coltello affilato,
bagnatelo e tagliate l’involtino a metà e poi ciascuna metà in altre tre parti
uguali, facendo attenzione a tenere il coltello sempre perfettamente
perpendicolare rispetto all’involtino.
Servite i maki con la salsa di
soia, lo zenzero marinato e il wasabi a parte.
GARI (zenzero marinato)
Preparare lo zenzero marinato in
casa è molto più semplice di quanto si possa pensare ed è infinitamente più
buono di quello che si trova in commercio. Senza parlare del fatto che
tenendolo in frigorifero chiuso in un barattolo con la sua marinata si conserva
anche per qualche settimana.
Ingredienti (da Sushi Manga di Chihiro Masui)
1 pezzo grande di radice di zenzero
200 ml di aceto di riso
5 cucchiai di zucchero
½ cucchaino di sale
Scaldate l’aceto con il sale e lo
zucchero senza farlo bollire e mettete la marinata da parte. Sbucciate lo
zenzero e tagliatelo a fettine sottilissime aiutandovi con una mandolina.
Portate ad ebollizione dell’acqua e tuffatevi lo zenzero e lasciatevelo per un
tempo che va dai 30 secondi ai 3 minuti a seconda del grado di piccantezza che
volete ottenere (più rimane nell’acqua e meno piccante risulterà). Scolatelo,
asciugatelo, mettetelo in un vasetto sterilizzato e copritelo con la marinata.
Chiudete il vasetto e fate insaporire lo zenzero per almeno 3 ore prima di
servirlo (meglio se qualche giorno).
Prossimamente la ricetta dei maki che preferisco in assoluto...
Complimenti! Non è facile preparare il sushi ma il tuo è riuscito davvero perfetto. Io mi limito a consumarlo nei sushi bar, dove mi strafogo ogni qualvolta ci vada! :D Buona giornata.
RispondiEliminaGrazie, ci vuole solo un po'di tempo e di pazienza ma poi dà soddisfazione prepararselo da soli, anche se i sushi bar vanno benissimo lo stesso :)
Eliminapost molto, molto, molto più umile ed accurato di molte cose che ho visto e che vengono proposte come "insegnamenti". In effetti chi pensa prima di parlare in genere sembra avere una marcia in più...
RispondiEliminaPS: è appena uscito in italiano per la Hazard Edizioni Edomae no shun, I sushi nello stile Edo, traduzione di un grande classico jap del 2012... se ti piace imparare il sushi attraverso i manga è imperdibile!
EliminaCi tenevo molto al tuo giudizio... e grazie per la segnalazione, lo comprerò sicuramente.
EliminaGrazie per questo post, mi salvo le ricette con la speranza di riuscire prima o poi ad imparare a preparare qualche piatto della cucina orientale che mia figlia così tanto adora. Un abbraccio
RispondiEliminaPaola
Se tua figlia adora la cucina orientale bisogna accontentarla :) non è poi così difficile.
EliminaGrazie mille Paola!
Bellissimo post, accurato ed esplicativo, che mi fa venire voglia di cimentarmi nuovamente con il sushi casalingo. Anch'io mi ero documentata ed avevo "studiato" parecchio prima di lanciarmi nell'impresa, vista la profonda ammirazione e la reverenza che nutro per la tecnica e la sensibilità culinarie giapponesi. La prossima volta non mancherò di passare di qui per qualche consiglio in più.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata
Ciao Giulia, devo dire che anch'io ho sempre un po' paura ad affrontare la cucina giapponese sapendo quanto studio e tecnica stiano alla base del sushi, ho il timore di urtare la sensibilità di qualcuno.
EliminaVerrò a vedere il tuo sushi.
Un abbraccio a te.
Tutto molto buono e ben spiegato ovviamente anche cotto....ma non lo farei mai a casa non lo mangerebbe nessuno (intendo maritozzo) siamo solo due. Brava come sempre un abbraccio.
RispondiElimina(Ovviamente prendo nota non si sa mai).
PS. Un trucchetto che ho visto su AliceTV - sembra che per avere il riso lucido e compatto esternamente e morbido all'interno ma non spappolato bisogna cuocerlo in egual misura tra acido e dolce e, diceva, che questo è il modo proprio per il sushi. Ti saprai meglio di me se è vero. Sembra anche le patate cuocerle se per altri usi con il vino, o se si fa uno spezzatino con le patate di mettere sempre magari poco ma il pomodoro. Come anche mettere un pò di aceto nella cottura della pasta, Sembra che l'acido per reazioni con gli amidi li faccia cuocere ma mantenere "al dente" il tutto. Ciaooo
Grazie Edvige! In effetti anch'io sapevo che è l'aceto a rendere il riso lucido e compatto ma avevo sentito che è quello che si usa per condirlo dopo la cottura che produce questo effetto. Non conoscevo la tecnica di cui mi parli, mi documenterò.
EliminaGrazie e buona giornata.
Bellissimo post, cara Mari!
RispondiEliminaE devo dire che anche io ho il sogno di provare il sushi fatto in casa.. che poi col pesce cotto magari se lo pappa anche il colui (che con quello crudo ha un brutto rapporto).
Insomma, salvo.. che non si sa mai ;)
Grazie Giulia! Se non ama il crudo vai con questo mix e vedrai che lo apprezzerà.
EliminaBaci!
Io lo adoro ed in passato, anche per curiosità, ho provato a farlo. Certo, non sarà la perfezione dei maestri giapponesi, ma ci si avvicina e soprattutto dà modo di trascorrere semmai una serata tra amici in maniera diversa.
RispondiEliminaFabio
Ma dai?, Hai provato anche tu? E' divertente vero? Però bisogna anche avere molta pazienza :)
EliminaSei brava, intelligente, precisa, sai quello che fai e quando non lo sai, studi e ti informi con dovizia. I tuoi post sono sempre accuratissimi così come le tue ricette, che raccontano di qualcuno che ama e sa cucinare.
RispondiEliminaLe tue rivendicazioni sono sacrosante, la penso come te e spesso ho bisogno di dire quello che penso senza peli sulla lingua, senza accusare nessuno ma riflettendo sui modi. Perché in questo mondo virtuale purtroppo la strada presa è quella del niente ben confezionato, del bluff, della fuffa imperiale. Non devi spiegare nulla sai? Soprattutto non devi cambiare. Ti abbraccio forte.
Cara Patty, fuffa imperiale... mi fai morire e ti adoro.
EliminaNon so davvero come ringraziarti, intanto ti mando un bacione!