Che il Parmigiano Reggiano lo si trovi in commercio in
diverse stagionature, a seconda dell’invecchiamento, ormai è cosa abbastanza
nota, anche se fino a qualche anno fa non lo era mica tanto. Quello che invece
non è molto consueto è ritrovarsi nel frigo tre diverse stagionature di
Parmigiano nello stesso momento ed avere la possibilità così di potere
confrontarne le differenze visive, olfattive e gustative, proprio come si usa
fare per il vino. Grazie al contest indetto da Parmigiano Reggiano, Parmigiano Reggiano Chef 4Cooking
mi è stata offerta questa occasione e potendo assaggiare nello stesso momento
tre diverse stagionature di Parmigiano sono finalmente riuscita a cogliere
perfettamente tutte le caratteristiche di ognuno, raggiungendo la
consapevolezza che, oltre ad essere un ingrediente fondamentale in cucina, non
solo con un ruolo complementare ma anche come protagonista, per utilizzarlo al
meglio è indispensabile scegliere la stagionatura migliore per il piatto che si
vuole creare. Perché ormai lo sappiamo tutti, quello che fa buono un piatto è
soprattutto l’equilibrio, si possono usare i migliori ingredienti ma se manca l’equilibrio
li avremmo purtroppo sprecati tutti. Ecco, ho capito che utilizzare in un piatto
il Parmigiano Reggiano nella stagionatura migliore può creare l’equilibrio
perfetto, lui ci sarà sempre, con quel suo gusto così caratteristico e deciso
ma non sovrasterà gli atri sapori o ne verrà sovrastato. Senza considerare che
le diverse stagionature sono anche molto importanti per un fattore di
consistenza, friabilità e solubilità.
Il motto del contest è solo
chi va all’essenza punta all’eccellenza. E nel rispetto di tale teorema,
per preparare la ricetta è consentito l’utilizzo di soli quattro ingredienti,
Parmigiano compreso.
Per questo ho voluto un piatto semplicissimo, costruito sull’ingrediente
fondamentale, il Parmigiano. E mi è venuto in mente un piatto cittadino del
mondo, che all’aspetto sembra cinese, ma che all’assaggio non potrebbe essere
più italiano. La pasta solo acqua e farina, proprio come si usa fare per gli jiaozi, i tipici ravioli cinesi
solitamente ripieni di carne, ma in questo caso ripieni di solo Parmigiano
Reggiano stagionatura 22 mesi, basilico per dare freschezza e profumo e della
patata bollita per dare dolcezza, morbidezza e consistenza al ripieno
bilanciando la sapidità del Parmigiano ma esaltandone al contempo il sapore. Ho
utilizzato il 22 mesi perché volevo che nel ripieno ci fosse molto Parmigiano,
per fargli assumere un ruolo da protagonista e non da comprimario, come invece solitamente
avviene quando lo si usa nelle paste ripiene, e il 22 mesi ha un buon equilibrio
tra dolcezza e sapidità, è un po’ più complesso nel gusto rispetto a una
stagionatura inferiore ma con un sapore non troppo intenso rispetto a una
stagionatura superiore.
Insomma, una sorta di global
food, per far spiccare a un’eccellenza italiana il volo verso altri mondi.
PARMIGIANO JIAOZI
Ingredienti per circa 15 jiaozi
per la pasta
125 g di farina 00
62 ml di acqua
1 pizzico di sale
per il ripieno
80 g di Parmigiano Reggiano stagionatura 22 mesi
25 g di basilico
1 patata bollita (circa 150 g)
per condire
aceto balsamico di Modena IGP q.b.
olio extravergine d’oliva q.b.
Setacciate la farina in un recipiente, aggiungete il sale e
versate in un solo colpo l’acqua bollente, impastate velocemente e anche se
l’impasto non risulterà ben amalgamato fatelo riposare per 15 minuti coperto.
Nel frattempo preparate il ripieno. Grattugiate il Parmigiano
Reggiano. Lavate il basilico, tagliatelo al coltello grossolanamente e
aggiungetelo al Parmigiano. Sbucciate la patata bollita e fatta raffreddare,
passatela in uno schiacciapatate e amalgamatela al composto di Parmigiano e
basilico. Amalgamate bene il tutto. Non servirà sale, sarà sufficiente la
sapidità del Parmigiano.
Riprendete l’impasto, reimpastatelo nuovamente fino a farlo
diventare liscio e morbido, formate un rotolo
e ricavatene dei dischetti che dovete appiattire a uno a uno prima con
le mani e poi con un mattarello ricavandone dei dischi rotondi e sottili del
diametro di circa 7-8 centimetri.
Mettete in ciascun disco di pasta un cucchiaino di ripieno,
chiudete il raviolo a mezzaluna e pizzicatelo sui bordi.
Disponete i ravioli in una padella antiaderente in modo tale
che stiano vicini l’uno all’altro ma non attaccati. Accendete il fuoco e non
appena la padella comincerà a scaldarsi versateci dell’acqua (circa un dito) e
copritela con un coperchio. I ravioli cuoceranno con il vapore che si formerà e
non appena tutta l’acqua si sarà consumata, togliete il coperchio, aggiungete
nella padella un filo d’olio extravergine d’oliva e fate cuocere per un paio di
minuti fino a quando sentirete uno sfrigolio e si sarà formata una crosticina
croccante alla base dei ravioli.
Servite i ravioli accompagnandoli con dell’aceto balsamico
di Modena a parte, al posto della salsa di soia :).
Con questa ricetta partecipo al contest Parmigiano Reggiano Chef 4Cooking.
Una bellissima idea, semplice, raffinata, cittadina del mondo ed Italiana insieme.
RispondiEliminaBrava Mari, mi piace da morire!
Caspita che brava, sembrano proprio ravioli cinesi *_*
RispondiEliminaMi piace la tua proposta, la proverò quanto prima!
Complimenti e in bocca al lupo per il contest!
Auguri e boniiiiiiii. Devo decidermi a fare questi.....ricordo anche di un video che mostrava l'arricciatura sui bordi.
RispondiEliminaBuona fine settimana carissimi ciaooooo.
(Prima o dopo per un gelato fino a settembre lo troviamo il momentino???)
Grande idea! Sono davvero molto attraenti, mi piace molto questo sguardo rivolto ad Oriente. Un matrimonio perfetto.
RispondiEliminaFabio
molto interessante una ricetta di grande respiro e qualità
RispondiEliminaOra che ho letto sono senza parole: un esclusa senza motivo.
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