Se solo avessi tutto il tempo che vorrei… quante cose riuscirei a fare!
La mattina vado in ufficio sempre a
piedi, ci metto una mezzoretta più o meno, a seconda della stagione (quando è
inverno e c’è la bora ci metto molto poco :)). Bene, non vi dico in quella mezzora di camminata mattutina quante e
quali cose la mia testa bacata sia capace di partorire. Dicono che camminare
faccia bene perché ossigena il cervello. Ecco, io me lo sento talmente
ossigenato che ci sono momenti in cui i pensieri si accavallano l’uno all’altro
in maniera incontrollata. Cosa penso? A tutto quello che vorrei fare. Il mio
cammino si snoda per il tratto maggiore lungo un viale alberato pedonale (lo
so, sono una privilegiata per questo, niente mezzi di trasporto, metrò,
autobus, treni) e lungo il mio percorso incontro vari ristoranti (molti dei
quali etnici, un cinese, un indiano, un arabo), bar, punti di ristoro, una
piadineria, una rosticceria, una pizzeria, varie caffetterie, tante gelaterie
(con i tavolini all’aperto nella bella stagione) e poi ben quattro o cinque
cinema e un teatro. Questo viale nella mia città è sempre stato considerato
come il luogo deputato al divertimento e allo svago e lo è tuttora. Per me è
sempre fonte di grande ispirazione. Quando lo percorro mi vengono in mente
mille cose da fare, quasi sempre (che strano) legate alla cucina e penso a
quanto sarebbe bello un giorno far finta di essere una turista e sedermi a uno
dei suoi tavolini per fare colazione.
Di Ecorì mi era già
capitato di parlarvi. Anche loro sono una fonte di ispirazione, perché
producono un ottimo riso :) Ecorì è una bella realtà, una società costituita in
maggioranza da imprenditori agricoli che coltivano il riso da generazioni in
Piemonte, per la precisione nelle zone del Novarese e del Vercellese.
Lo scopo che si prefiggono è quello di
attuare una coltivazione eco-compatibile e quindi a minor impatto ambientale
possibile. Quindi il riso è prodotto in modo "pulito" nel pieno
rispetto dell'ambiente e con tecniche tradizionali. La coltivazione avviene
sotto il diretto controllo dei tecnici della Regione Piemonte e il riso viene
lavorato e conservato senza l’uso di conservanti e antiparassitari. Inoltre
Ecorì garantisce la rintracciabilità della filiera, questo perché possiede
l’intera catena di filiera dato che i suoi soci sono allo stesso tempo
coltivatori, coloro che producono il riso, trasformatori e infine distributori
dello stesso e quindi hanno la tracciabilità certificata, il che significa che
c’è la identificazione documentata di tutte le aziende che appunto hanno
contribuito a ciascun passaggio, dalla produzione alla commercializzazione del
riso. Infine, il riso Ecorì è caratterizzato da una purezza varietale del 100%
e perciò è un riso di alta qualità. Oltre ad essere un riso 100% italiano.
Avevo già ideato una ricetta per il riso Ermes, un
fantastico riso integrale dal colore rosso con un sapore e un profumo davvero
interessanti. Secondo me si presta per essere utilizzato in vari modi, dal più
classico, come contorno ad altri piatti, ma anche in insalata (perfetto nel
periodo estivo).
L’ultima volta ne ho addirittura fatto una crema. Questa
volta invece avevo voglia di sentire sotto ai denti la sua piacevolissima
consistenza.
RISO ERMES INTEGRALE SU PURE’ DI FAVE FRESCHE CON FETA AL
CARTOCCIO
Ingredienti per quattro persone
240 g di riso Ermes
150 g di fave fresche sgusciate
150 g di formaggio feta
½ cipolla piccola
5 pomodorini ciliegino
3 rametti di timo
olio extravergine d’oliva
sale
Versate il riso in una pentola con dell’acqua fredda,
portate ad ebollizione e fate cuocere per circa 40/45 minuti.
Nel frattempo preparate il purè di fave. Tritate la cipolla,
fatela leggermente stufare a fuoco dolce in un tegame, aggiungete le fave,
copritele con dell’acqua (giusto un dito che le ricopra) e fatele cuocere per
circa un quarto d’ora e comunque fino a quando sono diventate morbide. Fatele
raffreddare leggermente, aggiustatele di sale, conditele con un giro di olio
extravergine d’oliva e frullatele fino ad ottenere un purè abbastanza fluido.
Mettete il feta in un cartoccio, aggiungete i pomodorini
tagliati in due, i rametti di timo e condite con dell’olio extravergine
d’oliva. Chiudete il cartoccio e mettete in forno molto caldo per una decina di
minuti.
Preparate il piatto. Mettete al centro di ciascun piatto il
riso aiutandovi con un coppapasta, aggiungete un po’ di purè di fave e
disponete in cima una fettina di feta con i pomodorini.
A parte Hermes integrale che non conosco assomiglia al riso rosso che mi piace moltissimo e stasera me lo faccio con della verdura come accompagnamento. Buono l'insieme ma io detesto la feta l'unci modo che la mangio piccolissimi quadrucci assieme a peperoni olive con olio e limone ma ovviamente deve essere l'ingrediente minoritario :-)) per il resto da provare.
RispondiEliminaBuona giornata
PS. Con la bora arrivi prima lei ti spinge :-))
Beh, in effetti è un riso rosso. La feta ha un sapore particolare ma se non piace la si può sostituire con qualche altro fromaggio, anche con della mozzarella.
EliminaHai ragione, la bora mi spinge verso il centro e arrivo prima :)))
Baci!
Ma che bello questo riso, molto interessante anche il progetto che c'è dietro. In effetti si presta benissimo per preparazioni particolari ed intriganti come la tua.
RispondiEliminaFabio
Sì, il progetto è interessante e ti assicuro che il riso è davvero ottimo, profumo, consistenza e sapore eccezionali.
Eliminami incuriosisce la feta al cartoccio e anche questo riso rosso con il chicco allungato e il produttore, non molto lontani dalla mia zona.
RispondiEliminagrazie per questa segnalazione e per la tua ricetta fresca e profumata!
Su
Allora se ti capita provalo, sentirai che buono! E trovo che con la feta e i pomodori si sposi molto bene.
EliminaUna ricetta raffinata e deliziosa, conosco questo riso, mi piace tantissimo, complimenti!
RispondiEliminaè un idea golosa molto interessante quella di proporre al feta cosi
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