Al ritorno dalle vacanze il mio
fido e vecchio amico Sony Vaio ha deciso di abbandonarmi. E per fortuna che
prima di partire avevo avuto la buona idea di fare un backup! Il punto è che
non è del tutto morto. Per accendersi si accende, ma dopo un tempo variabile che
va dai cinque secondi ai tre minuti circa emette un fischio lungo, pfiuuuu, e
si spegne. Si è certamente incavolato perché a luglio e agosto gli ho fatto fare il giro di
mezza Italia senza degnarlo di alcuna attenzione ed evidentemente, dopo anni di
onorato servizio, si è sentito offeso e mi ha mandato a quel paese.
Ok, vuol dire che è giunto il
momento di sostituirlo. Nel frattempo mi approprio di quello di Cristian, anche
se ho dovuto aspettare che finisse la prima partita del campionato per
farglielo mollare. Perché se uno è così masochista da tifare per una squadra
come il Lecce, che ormai gioca stabilmente in lega pro (e oggi ne ho avuto la
conferma visto che sono riusciti a perdere con una squadra dal nome Lupa Roma)
non può far altro che vedersi la partita in streaming, quindi vi lascio solo
immaginare lo sguardo che mi ha lanciato, poco prima che iniziasse la partita,
quando gli ho detto che mi serviva il suo portatile…
E finalmente eccomi qua di
ritorno dopo quasi un mese di assenza, dopo venti giorni passati a crogiolarmi
al sole del Salento, con una ricetta classica ed estiva, prima che questa
strana estate ci abbandoni del tutto.
Chi come me possiede un blog lo sa bene,
chi invece non ce l’ha forse non sa che spesso i foodblogger vengono contattati
da aziende di vario tipo per parlare dei loro prodotti ed avere così un po’ di
pubblicità a buon mercato, visto che generalmente il corrispettivo consiste in
una piccola fornitura di quello stesso prodotto di cui si chiede di parlare
dopo averlo testato. In passato ho avuto modo di confrontarmi con qualche amica
e collega di blog su questo tema, che è molto complesso per cui cercherò di non
tediarvi. Generalmente non accetto e sino ad ora non ho mai accettato questo
tipo di richieste, che vengono definite, forse un po' ipocritamente, “collaborazioni”; io sono del parere che se ho bisogno di un
pacco di farina me lo vado a comprare così sono libera di scegliere la marca che
preferisco, il blog per me non è altro che un hobby che si basa su una delle
mie passioni, la cucina, e se c’è qualcuno che lo usa per fare la spesa è
liberissimo di farlo, basta girare e se ne vedono moltissimi di blog che altro
non sono che degli spot ambulanti, io non giudico nessuno, dico solo che però
io questo mio spazio personale lo vedo come un qualcosa di diverso.
Tutto questo preambolo per
arrivare a dire che questa volta, a una richiesta di “collaborazione” (ma
quanto mi fa sorridere questa definizione :))
non ho saputo dire di no.
Perchè la richiesta è arrivata da Ecorì, che è una
società costituita in maggioranza da imprenditori agricoli che coltivano il
riso da generazioni in Piemonte, per la precisione nelle zone del Novarese e
del Vercellese.
E perché adoro il riso. Perché sono in parte piemontese e amo
tutti i fantastici prodotti che questa meravigliosa regione è capace di
offrire. E poi perché i soci di Ecorì producono un riso di alta qualità,
prefiggendosi lo scopo di attuare una coltivazione eco-compatibile e quindi a minor
impatto ambientale possibile. Ma che cosa vuol dire produzione eco-compatibile? Significa
che il riso è prodotto in modo
"pulito" nel pieno rispetto dell'ambiente e con tecniche tradizionali. La coltivazione avviene sotto il diretto
controllo dei tecnici della Regione Piemonte e il riso viene lavorato e
conservato senza l’uso di conservanti e antiparassitari. Inoltre Ecorì
garantisce la rintracciabilità della filiera, questo perché possiede l’intera
catena di filiera dato che i suoi soci sono allo stesso tempo coltivatori,
coloro che producono il riso, trasformatori e infine distributori dello stesso e
quindi hanno la tracciabilità certificata, il che significa che c’è la
identificazione documentata di tutte le aziende che appunto hanno contribuito a
ciascun passaggio, dalla produzione alla commercializzazione del riso. Infine,
il riso Ecorì è caratterizzato da una purezza varietale del 100% e perciò è un
riso di alta qualità.
Insomma, mi è piaciuta molto l’idea di questi imprenditori agricoli piemontesi
che hanno unito le forze e attingendo alle loro coltivazioni hanno dato vita a
questa azienda che garantisce un riso 100% italiano, di alta qualità (e quindi
più buono), a basso impatto ambientale, più salutare per il consumatore e
tracciabile dall’inizio alla fine. E quindi, se nel mio piccolo posso contribuire a dare una mano a una realtà come questa, non può che farmi piacere.
Perciò, prossimamente su questi schermi… varie ricette a base di riso :)
E anche se ho già in mente qualche ricetta un po’ particolare, per
cominciare ho voluto affidarmi a una ricetta molo tradizionale, i pomodori
ripieni di riso, grande classico della cucina romana. Facendo però un esperimento
e utilizzando una varietà di riso che normalmente viene impiegata per la
preparazione dei risotti, il riso Carnaroli. Devo dire che il risultato è stato
davvero ottimo, il riso ha mantenuto bene la cottura, i chicchi sono rimasti
belli integri e sgranati. E il sapore era davvero eccezionale.
I pomodori li ho preparati a luglio, proprio durante il nostro soggiorno in
Piemonte nella casa dei miei avi, dove ho fatto il pieno di tante
cose buone e genuine, ma soprattutto dove abbiamo dato vita a una piccola
fabbrica di marmellate artigianali.
POMODORI RIPIENI DI RISO
Ingredienti per quattro persone
4 pomodori grandi rotondi rossi ma non troppo maturi
120 g di riso circa, dipende
dalla grandezza dei pomodori
½ spicchio d’aglio
4 foglioline di basilico
2 patate
olio extravergine d’oliva
sale
Tagliate la calotta a ciascun
pomodoro e conservatela. Con l’aiuto di un cucchiaino togliete ai pomodori la
polpa, il succo e i semi e metteteli in un recipiente. Salate leggermente
l’interno dei pomodori e metteteli a scolare a testa ingiù. Nel frattempo
tagliate a pezzetti la polpa di pomodoro (qualcuno la frulla ma io preferisco
non farlo) aggiungete alla polpa l’aglio tritato molto finemente, le foglioline
di basilico sminuzzate, un po’ d’olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale
e il riso crudo. Fate riposare il composto per circa mezz’ora in frigo.
Nel frattempo pelate le patate e
tagliatele a spicchi per la lunghezza. Salatele, conditele con un po’ d’olio e
distribuitele sul fondo di una pirofila.
Riempite i pomodori con il composto
di riso (non devono essere pienissimi perché con la cottura il riso gonfierà),
adagiateli nella pirofila sulle patate e chiudeteli con le calotte.
Fateli cuocere in forno a
200/220° C per circa 45 minuti, coperti per la prima mezz’ora e poi scoperti.
Non ci credo! Li ho fatto anch'io la scorsa settimana per cena usando la ricetta di Vefa's Kitchen: deliziosi!!! Li mangerei tutti i giorni!!! :))
RispondiEliminaSono quei sapori semplici che non tradiscono mai, soprattutto se bene combinati insieme! La ricetta di Vefa non l'ho mai provata ma sarà sicuramente una bomba come tutte le sue :)
EliminaNoooooo, ma la cottura del riso così mi fa impazzire! Praticamente cotti nel liquido dei pomodori stessi.......OMG che sapore divino devono avere! Grande amari, e bentornata e ße vuoi usare ancora il portatile di tuo marito, beh...non fargli leggere la prima del post 😉
RispondiEliminaSì sì Flavia, hai capito bene, cotti nel loro stesso liquido:) pazzescamente buoni!
EliminaPer quanto riguarda il portatile ormai ha letto... mi sa che fino a che non i arriverà il nuovo il suo dovrò usarlo di nascosto :)
Anch'io finora ho resistito all'offerta di collaborazioni, ma non è detto che prima o poi ceda anch'io! Mi hai dato una bella idea: domani pomodori di riso! Ciaoooo
RispondiEliminaBeh, è un piatto che è ancora piacevole mangiare, nonostante la stagione un po' pazza :)
EliminaPer quanto riguarda le collaborazioni dipende un po' da tante cose, non sono tutte uguali.
Ciao Andrea!
A mia madre questi pomodori venivano benissimo, io ho provato una volta sola, con miseri risultati: saraà stata colpa del riso? Mi fai venire voglia di riprovare........
RispondiEliminaClaudette
Certamente il tipo di riso utilizzato ha la sua importanza. E poi la riuscita dipende anche dal condimento, deve essere bello saporito. Prova e vedrai che buoni.
EliminaCiao Claudette:)
Bentornata Mari :-)
RispondiEliminaQuesto riso mi sembra molto interessante soprattutto conoscere la filiera e poi se capisco bene e' un prodotto 100% italiano quindi la tua mi sembra un'iniziativa intelligente che difende le nostre mondine e il loro lavoro cercando di limitare la valanga di riso cinese che arriva!!
Un bacione
Grazie Ilaria!
EliminaInfatti, è una delle considerazioni che ho fatto e che mi hanno convinto ad accettare la proposta.
Un bacione a te e a presto, appena mi riapproprio di un pc tutto mio passo a trovarti :)
Questa ricetta l'ho assaggiata in una trattoria romana qui a Bologna proprio a Luglio scorso.. divini! ma li hanno serviti freddi come antipasto, io ho subito pensato che caldi o almeno tiepidi sarebbero stati ancor più buoni! non mancherò di provare i tuoi, devo solo trovare pomodori degni di questo nome prima che finisca l'estate .. ehmmm ;-)) mi spiace proprio per il tuo PC, ma è una buona scusa per comprarne uno nuovo :-D per il discorso delle collaborazioni concordo con te, ma concordo anche sul fatto che se ci sono delle belle realtà locali è giusto e sacrosanto metterle in risalto come hai fatto tu! un bacione a te e Christian!
RispondiEliminaIo più che come antipasto li servirei come piatto unico e poi né freddi né caldi bensì tiepidi, secondo me farli riposare un po' dopo la cottura prima di servirli è la cosa migliore da fare. E comunque è vero, è importante che i pomodori (così come il riso) siano di buona qualità per la riuscita del piatto.
EliminaPer quanto riguarda le collaborazioni è anche giusto non fare di tutta l'erba un fascio, per principio non accetto ma poi dipende...
Un bacione a te e famiglia :)
Beh...questi pomodori li devo proprio provare,anche se qui..il riso che trovo...stendiamo un velo..ma proveró lo stesso!! Grazie della ricetta che metto in archivio ;-)
RispondiEliminaUn abbraccio
Vera
In effetti la qualità del riso è importante, magari in qualche negozio di prodotti bio ne trovi qualche varietà particolare per provare.
EliminaCiao Vera, grazie :)
E' sempre un po' traumatizzante un computer che ci lascia. Abbiamo di tutto nella sua memoria ed è sempre un problemone. Meno male che avevi il backup!
RispondiEliminaAnnalù ha il suo in assistenza da 3 mesi, non aggiungo altro...
Anche noi di solito diciamo no alle 2collaborazioni" ma in alcuni casi è normale e giusto accettare. Sono scelte e selezioni che si fanno.
Ottima ricetta.
fabio
Hai detto bene, traumatizzante, io dopo il suo primo pfiuuu mi sono sentita gelare il sangue nelle vene anche perchè non mi ricordavo se avevo fatto il back up :)
EliminaPer quanto riguarda le collaborazioni è così, non sono tutte uguali.
Ciao Fabio, grazie e speriamo che il pc di Annalù guarisca :)
Adoro il riso e anche i pomodori ma.....non posso mangiare pomodori crudi poi cotti mi torna la gastrite. Nessuno ci ha capito niente e pensare che crudi nessun problema e nemmeno i pomodori in scatola o salse pronte che acquisti solo le salse fatte con pomodoro fresco mistero... prendo la ricetta ma farò con le zucchine. Ciaooooo buona giornata...pioveeeee
RispondiEliminaMa lo sai che anch'io ho un po' di problemi con i pomodori cotti? Però ogni tanto non so proprio resistere e questi sono così buoni... Comunque ottima idea le zucchine :)
EliminaCiao,buona serata e speriamo che domani il tempo ci faccia una grazia!
1. dì a Cristian che c'è sempre il Genoa, se si vuol consolare (e questa è una amarissima battuta)
RispondiElimina2. io ho un pc che agonizza da quando l'ho lavato col detersivo per il microonde. Pure in dose abbondante, che era sporco da far schifo. Lo veglio ogni volta che lo uso e sgrano rosari alla veocità della luce ogni volta che lo accendo- e grazie per avermi ricordato che esiste una roba che si chiama back up, perché qualcosa mi dice che l'abbandono sarà improvviso e dolorosissimo
3. i pomodori col riso sono un piatto dell'infanzia, che detestavo. Non ho mai capito perchè mia madre si ostinasse a prepararli, visto che né io né mmia sorella li mangiavamo: tant'è che dopo un po' ha smesso. Li ho mangiati di nuovo, trent'anni dopo, pensando che mi sarei dovuta sacrificare per cortesia-e mi si è aperto un mondo. Ragion per cui, o son cambiati i miei gusti o mia madre non li sapeva cucinare. Li trovo perfetti per questa fine stagione, quando non si sa bene se si ha già la fame dell'autunno o se siamo ancora in modalità estiva.
Per il resto, mi taccio. ma non ti dico perchè...;-)
1. Ma tu vuoi mettere il Genoa con il Lecce? So che anche voi soffrite parecchio ma almeno stiamo parlando di serie A! :)
Elimina2. Fa subito il back up che quando il mio si è spento per la prima volta non mi ricordavo di averlo fatto e ho perso almeno dieci anni di vita.
3. condivido il cattivo ricordo, io da piccola li odiavo e ho il sospetto che avevo pure ragione, il riso era scotto perchè prima bollito e poi passato in forno e soprattutto praticamente scondito :)
E comunque tu non sai ma hai rischiato di assaggiarli proprio questi pomodori che vedi nella foro :)
Per quanto riguarda l'ultima frase... suona quasi come una minaccia :)))
deliziosi, ho sempre adorato i pomodori fatti così e tu proponi sempre ricette fantastiche!
RispondiEliminaps. bentornata!
E bentornata anche a te cara Ale! :)
EliminaPovero Vaio, non se la sentiva proprio di affrontare un'altra stagione ;)
RispondiEliminaSono bellissimi questi pomodori, io di solito li riempio con la carne, zucchine e mozzarella, ma questi devono essere buonissimi e più leggeri.
Non amo particolarmente il riso perché lo concepisco principalmente come risotto, invece nelle altre preparazioni mi piace molto.
Grazie dell'idea e bentornata!
Grazie Monica! I pomodori, cos' come zucchine, peperoni e melanzane si prestano per essere farciti con i ripieni più vari, basta solo un po'di fantasia, e ognuno li può adattare ai propri gusti, è questo il bello :)
EliminaPer quanto riguarda il Vaio è vero, era troppo stanco :)
Mari, non ti si può biasimare per la tua scelta e poi questa ricetta sembra davvero ottima!
RispondiEliminaUn bacio da Torino!
Ma grazie Chiara! :)
EliminaMari secondo me, quando un prodotto ti piace e ne parleresti volentieri comunque, quando l'informazione rientra in un progetto che in ogni caso ti interessa approfondire, perché non parlarne? In fin dei conti questi nostri spazi sono qui anche per poter parlare di quel che ci piace con i nostri amici o no???? Questo piatto è uno di quelli che mi piacerebbe provare ma che vedo con un po' di apprensione, quelli che se li faccio io poi il riso resta crudo o si scuoce... a seconda della fortuna del giorno. Però in prima o poi...
RispondiEliminaSì Lara, hai perfettamente ragione, è proprio così.
EliminaPer quanto riguarda il piatto ho dei seri dubbi che non ti possa riuscire :)
che bella ricetta di pomodori con il riso, con quelle belle patate anche sotto, trovo corretto porre l'accento sul riso italiano
RispondiEliminaInfatti, tanti non sanno che la maggior parte del riso che mangiano non è coltivato in Italia.
Eliminaquando l' estate tornavamo dal mare, dalle vacanze tutte intendo, ad aspettarci a casa trovavamo sempre i miei nonni. Il nonno era passato a dare l' acqua alle piante, la nonna aveva preparato qualcosa di buono per noi affamati . )
RispondiEliminaquel qualcosa di buono erano i pomodori col riso e le patate.
e, capisci, quando dico che tutti gli anni era così intendo che proprio non abbiamo mai saltato un anno.
I pomodori col riso sono l' emblema delle mie estati.. ti mando un abbraccio grande grande!
Ma dai? Ma che bel rientro doveva essere allora! :) Sono sicura che era molto più dolce tornare dalle vacanze e ritrovarsi il saluto e l'affetto della nonna attraverso una bontà del genere :)
EliminaUn abbraccio grande grande a te carissima!
Che buoni!!!!
RispondiEliminaquanto mi piace quando trovo i classici sui blog! che spesso me ne dimentico, e poi non li rifaccio, invece li ho visti da te e allora, approfittando degli ultimi pomodori della stagione, mi butto.
RispondiEliminabellissima foto!
p.s. ma le marmellate poi ce le racconti, vero?
Ma sai che anch'io spesso mi dimentico dei classici e poi sono quelli che danno le più grandi soddisfazioni, che se sono classici un motivo ci sarà :)
RispondiEliminaPer quanto riguarda le marmellate ne abbiamo fatte talmente tante che mi è quasi pure passata la voglia di mangiarle (più o meno) figurati di raccontarle :)