Ovvero taieddhra riso, patate e
cozze senza patate, senza cozze e senza taieddhra, ops, senza teglia.
Le cose che mi sono venute in
mente per scrivere questo post sono talmente tante che avrei riempito pagine
e pagine se le avessi dette tutte.
Avrei descritto l’emozione che, a
parte gli scherzi, ho provato per la vittoria di mio marito alla sua prima
partecipazione all’emmetichallenge, la più appassionante e coinvolgente gara
culinaria del web.
Avrei potuto ribattere a tutte le
critiche che sono pervenute, grazie al cielo da poche persone, alla ricetta da
lui scelta per la sfida del mese di maggio, perché non rispondente alla versione
più classica e più conosciuta di questo piatto, che i baresi rivendicano come
proprio ma che invece si mangia in tutte le famiglie pugliesi preparato in
mille modi diversi. Critiche che ci aspettavamo ancor prima che iniziassero e
che non abbiamo comunque voluto influenzassero una scelta tutta indirizzata verso
una ricetta che è per Cristian una ricetta di casa, una ricetta del cuore.
Avrei potuto ringraziare tutte le
persone, grazie al cielo moltissime e tra cui tantissimi pugliesi, che hanno invece
manifestato interesse e entusiasmo per questa scelta, confermando la somiglianza,
a volte anche la perfetta corrispondenza, della ricetta di Cristian con quella proveniente
da tantissime altre famiglie sparse per la Puglia.
Avrei potuto ringraziare anche
tutte quelle persone che in questi giorni stanno sfornando taieddhre
incredibili, tradizionali e rivisitate, in barba alle critiche, confermando se
mai ce ne fosse stato bisogno che le scelte fatte con il cuore sono sempre
vincenti.
Avrei potuto dire che Cristian
proviene da una famiglia in cui la pasta non la si compra ma la si fa ancora
oggi in casa e non ogni tanto ma sempre. In cui le pietanze che richiedono
cotture a fuoco lento vengono preparate nella pentola di coccio messa a cuocere
per ore vicino alla brace del camino. In cui l’olio e il vino vengono ancora
fatti rigorosamente in casa. Una famiglia che ha sempre nutrito un profondo
rispetto per il cibo e per le tradizioni e che pertanto non potrebbe mai osare
rinnegarle.
Avrei potuto raccontare che mio
nonno era originario della provincia di Brindisi, mia nonna, sua moglie, della
provincia di Foggia, che entrambi hanno vissuto per gran parte della loro vita
nella provincia di Bari, dopo che nacque mio padre nella provincia di Lecce,
città di cui è originario mio marito. Questo per dire che quando si parla di
Puglia penso di sapere di cosa stiamo parlando e soprattutto conosco molto bene
le differenze che possono esserci da una zona all’altra di questa immensa
regione.
Avrei potuto rispondere alle
critiche di chi si erge a difensore di una cucina di cui con arroganza rivendica
la proprietà, ma che esprime una conoscenza in materia fatta di regole e puramente
accademica, completamente scollegata e lontana dalla vera cucina della
tradizione che è invece quella del cuore e della passione, del contatto
quotidiano con il cibo che per necessità deve essere plasmato e utilizzato ogni
volta in maniera diversa per poter far fronte a un’unica esigenza, quella della
fame. E tutto questo solo per ribadire una cosa di cui ho l’assoluta certezza e
cioè che in Puglia ci sono mille modi per cucinare la taieddhra, tiella, tiedd,
taiedra, tjedd, riso, patate e cozze. E che se è giusto spiegare che ce n’è una
versione più classica, raccontarne le origini e la provenienza, nulla poi secondo
me è più dovuto.
Avrei potuto dire che, fermo
restando il fatto che ritengo che la versione di Cristian possa ritenersi
tradizionale e non eretica come qualcuno ha voluto definirla, la questione
delle “rivisitazioni” della ricetta tradizionale all’insegna di quello che è lo
spirito dell’emmetichallenge non è un attentato alla cucina pugliese perché le
persone non sono prive di intelletto al punto tale da non comprendere quella
che è la differenza tra una ricetta della tradizione ed una rifatta ispirandosi
alla tradizione ma che tradizionale non è. È stato mai detto forse da chi ha
proposto una taieddhra rivisitata “questa è la vera tiella pugliese”? A me pare
invece che tutti abbiano detto sempre “questo è un piatto fatto a modo mio che
si ispira alla tiella pugliese”. E allora da cosa può nascere l’equivoco? O
forse il problema riguarda piuttosto il fatto che non si possa parlare
liberamente di cucina pugliese perché ci sono alcune persone che ritengono di
avere il copyright su questa materia?
Infine avrei potuto dire che avere
la possibilità di rivisitare una ricetta della tradizione non è un impoverimento
bensì un arricchimento, non solo per l’artefice della ricetta rivisitata, ma
per tutta la cucina. La ricetta della tradizione non muore attraverso una
rivisitazione ma fa nascere semplicemente qualcosa di diverso da sé. I piatti
della tradizione servono per creare qualcosa di nuovo, qualcosa cui non si
arriverebbe mai senza tenere ben presente e come base da cui partire proprio la
tradizione stessa.
“L’innovazione non è altro che
una tradizione che si rinnova” questo è quello che ha detto uno dei più grandi
chef italiani, Mauro Uliassi e che io condivido pienamente.
Ecco, avrei potuto dire… alla
fine ho detto tutto.
Ma questa mia ricetta forse chiarisce
meglio di mille parole. Spiega che se io non avessi conosciuto e mangiato la
taieddhra tradizionale questo piatto non sarei mai riuscita a farlo e che
nonostante sia completamente diverso dalla taieddhra tradizionale secondo me ne
conserva l’anima.
Un’ultima cosa, forse la più importante
di tutte. Ogni tanto mi fermo a pensare a tutta questa faccenda e mi faccio una
sonora risata.
TAIEDDHRA RISO, PATATE E COZZE NUDA
senza patate, senza cozze e senza taieddhra
Ingredienti per quattro persone (per uno stampo rettangolare
di 13 cm x 24 cm)
150 g di riso basmati
2 leccie di circa una trentina di centimetri (pesce azzurro
presente nei nostri mari)
200 g di canestrelli sgusciati (molluschi bivalve presenti
nei nostri mari)
8 piccole zucchine con il fiore
250 g di mozzarella fiordilatte pugliese in treccia
1 lime non trattato
1 cipollotto
olio extravergine d’oliva possibilmente pugliese
sale
sedano, carota e cipolla e scorza di lime per il brodo aromatizzato
al lime
Come prima cosa preparate il brodo portando ad ebollizione in
un litro d’acqua circa (ma non servirà tutta) una carota, un gambo di sedano,
una cipolla, un po’ di sale grosso e la scorza del lime.
Pulite il pesce e ricavatene dei filetti da cui deve essere
tolta anche la pelle. Mettete i filetti a marinare per un quarto d’ora nel succo
del lime.
Lavate e pulite le zucchine senza togliere il fiore.
Pulite e sciacquate abbondantemente i canestrelli.
Accendete il forno a 160 ° e preparate la taieddhra.
Ungete la teglia (io ho usato una
teglia antiaderente altrimenti sarebbe meglio coprirla con della carta da forno
per poter sformare bene il riso) con un po’ d’olio quindi sistemate sul fondo
le zucchine una accanto all’altra formando uno strato. Salate leggermente.
Disponete sopra le zucchine i filetti di leccia in modo da
formare un altro strato e salateli leggermente.
Disponete sopra i filetti di pesce il riso formando un altro
strato e disponete sopra il riso il cipollotto tagliato a rondelle sottili e
oliate leggermente il tutto.
Mettete sopra il riso i canestrelli e sopra i canestrelli la
mozzarella tagliata a pezzetti.
Versate lentamente nella teglia il
brodo fatto precedentemente raffreddare in modo che il livello arrivi poco
sotto alla mozzarella.
Infornate e cuocete per circa tre quarti d’ora fino a quando
l’acqua si sarà completamente consumata.
Fate riposare il riso per almeno mezz’ora, quindi rovesciate
la teglia sul piatto da portata e sformate il riso.
Con questa ricetta, con mio sommo piacere partecipo fuori
concorso - in quanto moglie del terzo giudice :) – all’emmetichallenge di maggio2013, La taieddhra riso, patate e cozze di Cristian.
potrei dirti che mi hai commosso con le tue parole, potrei dirti che trovo inestimabili la purezza e la signorilità, potrei dirti che le persone intelligenti e sensibili come te sono merce rara.... Ops, te l'ho detto!
RispondiEliminaGrazie
Dani
Dani, un bacio grandissimo!
EliminaAvrei potuto dire...che non avresti potuto scrivere un post più bello! Bravissima! :)
RispondiEliminaSplendida la tua tiella nuda! Una combinazione di ingredienti perfetta!
p.s. tra l'altro credo di aver capito un mio errore leggendo la tua ricetta: come ti avevo detto, il riso mi è rimasto sgranato, per colpa della qualità che ho usato, però ho notato che il pezzo di tiella avanzato si è compattato. Avrei dovuto farlo riposare un po' come hai fatto tu :)
Grazie Elisa!
EliminaIn effetti è meglio lasciarla riposare un po' prima di servirla per fare compattare il riso, soprattutto se è un riso povero di amido. Però anche se è un po' sgranato va bene lo stesso :)
Bravissima Mari
RispondiEliminaAvresti potuto dire e.....hai detto tutto perché era giusto così e dettato dal cuore :-)
La tua taieddrha nuda mi ha lasciato a bocca aperta te lo devo dire e se non fossi la moglie di "fortunello" io ti avrei fatto vincere perché oltre all'esecuzione perfetta in questa nudità c'è tutta la passione per la tua terra
Un bacione
Ila
Grazie Ilaria! Ahahah...fortunello
EliminaUn bacione!
Conosco poco la cucina pugliese: magari queat ricetta - in versione originale o rivistata - potrà essere il mio primo passo per esplorare una .... terra sconosciuta!
RispondiEliminaClaudette
Sono sicura che ti piacerebbe Claudette, perchè se conosco un po' il tuo modo di intendere la cucina immagino che non ne resteresti delusa.
EliminaPeccato, avresti potuto vincere...la ricetta era bellissima ma soprattutto buonissima.
RispondiEliminaPerò anch'io ho un piccolo merito...ho pulito i canestrelli ^_^
SMACK
E per fortuna... si sa che i molluschi sono affar tuo ;)
EliminaAvevo capito che c'erano state delle polemiche su qualcosa ma non ero arrivata al fatto che avessero criticato la ricetta di Cristian. Ma come non si fa a non capire che la diversità in cucina è arricchimento e non "eresia". Bah... passando a argomenti più seri: ma che buoni i fiori di zucca! Bellissima la tua ricetta e molto salutare con il pesce azzurro! Mi piace moltissimo. Simonetta
RispondiEliminaGrazie Simonetta, sei molto gentile. Hanno criticato così per fare, Cristian ha sempre detto che quella era la ricetta di casa sua e non la più tradizionale e continuano anche loro a dire la stessa cosa pensando di dire qualcosa di diverso :)
Eliminaahahaaha di gente come quella ne è piena il mondo io manco rispondo...più o meno come non hai risposto tu :) leccie.... assomigliano alle nostre occiade??? sai che in ogni città e regione gli stessi pesci cambiano nome io divento matta...buona questa versione originale e personale ma scusa preferisco quella di Cristian....sono un amante delle Puglie ho fatto vacanze a Vieste per 8 anni di fila, ho amici a Barletta ed a Vieste stessa e ci sono ritornata 4 anni fa sempre splendida. Sai, ho scoperto la "paposcia" se vuoi vederla passa a cercarla sul mio blog....e anche il famoso caciocavallo podolico... il vino e l'olio mamma mia ho ancora il sapore in bocca. Ciao cara un abbraccio quest'estate farò entrambe le versioni poi ti saprò dire. Buona domenica...accidenti al tempaccio...brrrrr
RispondiEliminaEdvige sei grande!!! Le occiade sono diverse dalle leccie che sono un pesce azzurro dalla carne simile allo sgombro ma un po' più delicata, molto buona.
EliminaQuesta versione non ha nulla a che vedere con quella di Cristian né con altre più tradizionali, è solo un esperimento che riproporrò sicuramente anche in futuro perchè è piaciuto molto, magari con qualche altra variazione.
La Puglia è bella tutta e non si finisce mai di scoprirla, io ho anche origini pugliesi e l'ho girata in lungo e in largo.
Veramente un tempo pessimo oggi.
Ciao cara, un bacione!
Tesoro ma qui a Trieste l'hai vista???? Io no ma non è che freguenti tanto le pescherie dalla parti mie o devi aprire il mutuo quella della vecchia Lussino...oppure alla Pam rischi....oppure da quello che è al posto di Benvenuto che era fino il 31 dicembre ???.....dicono quella di S Giacomo ok ma non è dietro l'angolo uffaaaa sono pigra ciaooo bella speriamo domani...un baseto
EliminaEdvige! Proprio da Benvenuti in pescheria le ho prese. Venerdì scorso ma, non ce le hanno sempre, dipende dal pescato. buonissime fresche e prezzo abbordabile. Baci :)
EliminaNon mandarmi in quel....anzi mandami pure ma Benvenuti quello in via Giulia vicino a casa mia....?? perchè io non ci sono più entrata dopo che il fratello del pugile ha lasciato la pescheria....se è quella ci posso passare ogni giorno e se hanno fresco ben venga....grazie assaie a buon rendere... baseto
EliminaMa figurati Edvige! Ahah mi sa che allora siamo vicine di casa! Io ci andavo spesso anche prima là poi non so cosa è successo al fratello di Nino. Questi sono un po‘ più cari ma nemmeno tanto e il pesce è fresco.
EliminaVi dico una sola cosa e poi spero di poterla chiudere qui. Mia madre era una grandissima cuoca, pur provenendo da un paesino nelle montagne lucane, aveva imparato tutti i piatti pugliesi e tarantini in particolare, che eseguiva in maniera da ingannare gli stessi pugliesi sulle sue origini. Come si usava nelle buone famiglie di una volta, quando si approssimarono le nozze di mia sorella le fece scuola di tutto, non voglio ricordare cosa ci toccò mangiare. Mia sorella, critica e volta ad una malintesa modernità, quando, padrona della sua cucina, poté esercitare il suo libero arbitrio . . . tra le altre cose, che, come si dice da noi, se ne scappano da in bocca, iniziò a fare Riso Patate e Cozze con le cozze senza valva e non solo. Chi vuole intendere intenda. Baci affettuosi
RispondiEliminaAhahah, ora capisco perchè ce l'hai a morte con la versione senza valve :)))
EliminaA parte gli scherzi Mimmo, tu mi stai anche simpatico però io veramente ho perso il filo del vostro discorso. Cristian l'ha detto in maniera chiara ed onesta che la sua ricetta è quella della sua famiglia e poi non è possibile che tutte le rivisitazioni possano essere confuse da qualcuno con l'originale.
Mi piacerebbe proprio che si potesse chiudere, e ognuno è libero di farlo quando crede, a tarallucci e vino questa questione che sta veramente rasentando il ridicolo.
Baci affettuosi anche a te!
Stupenda con i fiori delle zucchine. Mi hai lasciata senza parole.
RispondiEliminaBellissima ricetta.
Condivido in pieno: l'innovazione è la tradizione che si rinnova.
Ciao Isix, grazie mille, i fiori delle zucchine mi piacciono molto.
EliminaPer quanto riguarda l'innovazione, dovrebbe essere così ma non tutti evidentemente sono d'accordo ;)
Hai detto tutto, da gran signora e con una gran ricetta!
RispondiEliminaGrazie mille Michela, davvero :)
Eliminala classe non è acqua, mia cara, e tu l'hai dimostrato in pieno: sia con le tue parole, sia con la tua superlativa ricetta!!!
RispondiEliminaun bacio grande
Cristina, mi fa molto piacere il tuo commento, grazie :)
EliminaLa passione che traspare dalle tue parole l'hai messa tutta in questa tua meravigliosa e personalissima versione di taieddhra. Mi piacerebbe dirti tante cose, ma su tutte spicca la contentezza di averti "incontrata".. mi hai commosso, veramente.
RispondiEliminaUn bacione
Ma sei tu che mi commuovi Francy con le tue parole... tu sei una persona speciale :)
Eliminaun bacione a te!
Avrei potuto dire di no, alla ricetta di Cristian, quando ho visto di che cosa si trattava.
RispondiEliminaMa mi sarebbe sembrato ingiusto, nei confronti dell'entusiasmo e dell'amore per la sua terra, che trapelava dai toni, dalle parole, dalle stesse virgole con cui tuo marito descriveva la tua scelta.
Mi sarebbe sembrato ingiusto per la community, privata della possibilità di cimentarsi con una cucina così peculiare come quella pugliese- e mi sarebbe sembrato ingiusto per gli stessi Pugliesi che ci seguono e che mai come in questo caso, ci sostengono.
Se non lo avessi fatto, non avremmo avuto la commovente taieddhra di questa sfida. Nè le altre versioni, altrettanto degne di nota, sia che si tratti di esecuzioni fedeli, che di rielaborazioni personali. Nè lo spirito di un gruppo cementato da un rinnovarsi nel tempo di una gara in cui si sono incontrate persone affini, per cultura, educazione, signorilità e umiltà. E soprattutto, non avremmo avuto questo post, che di tutto questo è la sintesi, più alta, più sentita, più toccante.
Grazie, davvero, per tutto.
Grazie a te Alessandra, grazie mille :)
EliminaE hai ragione sui pugliesi, abbiamo avuto anche noi tantissimo sostegno da un molti di loro che ci hanno convinto ancora di più che questa ricetta per la tornata dell'mtc di maggio era perfetta.
Un abbraccione!
Mary, il tuo post è una bella donna, testa dritta e sguardo sincero. Quelle donne a cui vorresti assomigliare perché attraversano un salone con passo leggero senza farsi notare, eppure ne avverti sempre la presenza. Quelle donne che ti guardano negli occhi mentre parlano e ti mancano quando se ne vanno. Un post vero, magnifico e pieno di verità. Ti abbraccio e testa alta.
RispondiEliminaPat
Carissima Patty, ma come sei brava con le parole :) e che metafora!
EliminaGrazie cara, davvero di cuore.
Un bacione!
Sei stata di un'eleganza incredibile in questo post, perché sei sincera e per nulla aggressiva...hai detto come stanno le cose, punto e ti ammiro per tutto quello che fai e che scrivi! Bella la tua versione innovativa...Un abbraccio cara Mari!
RispondiEliminaCiao Ale, grazie mille cara :)
EliminaSincera cerco di esserlo sempre, è la cosa più importante che ci sia e a volte la voglia di dire quello che penso prevale su tutto, nel bene e nel male.
Un bacione grande!
Io davanti alle tue ricette resto sempre incantata, per la grande creatività, per la passione, la cultura e non ultima la conoscenza delle tecniche culinarie più avanzate che fanno capolino da ognuna di esse.
EliminaMa quello che più colpisce chi legge il tuo blog è che tu hai un grande cuore. Un cuore più grande della meravigliosa terra di Puglia, che è un concentrato di bellezze naturali e di cucina superlativa.
La ricetta è spaziale, il post è da incorniciare e tu sei da mettere su un piedistallo (dove sono sicura che tuo marito ti ha collocata già da un pezzo ^_^).
Last but not least, dopo che hai descritto le tradizioni culinarie della famiglia di Cristian mi è venuta voglia di andare a nascondermi; poi ci ho ripensato e mi sono detta che varrebbe la pena uscire dal nascondiglio per assaggiare anche una sola delle cose che fanno nella sua meravigliosa famiglia (e magari ci scappa anche un assaggio delle tue prelibatezze ^_^).
Un abbraccio!
Carissima Mapi, e chissà se non sarà possibile prima o poi una bella cena a base di tutte queste prelibatezze? ovviamente con le tue prima di tutto :)
EliminaUn bacione grandissimo, mi hai commosso :)
Mari.... questa roba qui (taieddhra finta, tiella...boh?!?) è MERAVIGLIOSA!!!!!!!!!
RispondiEliminaTra la leccia (buonissima), la mozzarella e il tocco del lime.... beh... a me fa venire letteralmente le bave.
Con buona pace di chi, diciamocelo, non ha capito granché dell'MTC.
Peccato il fuori concorso, perché ci stava un'altra vittoria in famiglia.
Bravissima!!!
Grazie Viviana! Beh, il fuori concorso era d'obbligo :)
EliminaLa leccia è veramente un pesce molto buono e in questo piatto si sposava molto bene con gli altri ingredienti.
Grazie mille, un bacione!
Sono fondamentalmente una persona di poche parole, rivolta al social prevalentemente perchè fa parte del gioco, ma non per questo non leggo e non vedo tutto quello che succede in ciò in cui sono coinvolta. Ho ovviamente seguito attentamente tutta la polemica sulla ricetta di Cristian e avrei risposto e controbattuto molte accuse ed attacchi, ma...sono fatta così ;).
RispondiEliminaA questo tuo post non posso però rimanere indifferente...tutto quello che di quanto più vero e sacrosanto ci sia lo hai espresso chiacchierando qui, facendoti leggere di un fiato e rispondendo con una proposta che ci sta tutta e che parla da sola. Splendido!!! mi piacciono tante cose che hai fatto :-). E....che foto !!!!!
Non sai che piacere avere scoperto te e Cristian con questa occasione!
Laura
Carissima Laura, il piacere è stato mio ad incappare nel tuo blog che ho visitato l'altro giorno e che rivisiterò con piacere.
EliminaTi ringrazio tanto per le tue parole, fa sempre piacere che a fronte di due o tre persone che ti parlano male alle spalle ce ne siano invece molte che ti dicono tante belle cose. Tu sei una di quelle :)
Grazie mille, a presto.
L'MTC è innovazione che nasce dalla tradizione,quindi noi andiamo avanti felici di far parte di questo gruppo e pronte ad ogni nuova sfida!Il post è bellissimo e la ricetta....mammamia,da acquolina in bocca!
RispondiEliminaGrazie per essere passata a salutarmi :-)
Grazie mille a te! Infatti, andiamo avanti continuando a giocare e a divertirci :)
Elimina...allora visto che continui a dire...avrei quà ...avrei là...ringrazia anche me che ti ho lettotuttadunfiato...ahahah sei fortissima!!!! E guardando la tua taieddhra rimango incantata per l'accostamento degli ingredienti...una meraviglia...e la foto finale è un tripudio di strati,di colori e di sapori.....braverrima davvero!!!
RispondiEliminaMa grazie Antonella! Mi fa molto piacere che ti sia piaciuta la mia ricetta, un po' azzardata (volutamente) lo so, però molto appetitosa.
EliminaUn bacione!
unn interpretazione molto orifinale mi piace per gli ingredienti utilizzati e il loro sapore nell'abbinamento
RispondiEliminaGrazie mille Günther! Piatto saporito ma sano :)
EliminaMamma mia!!! Questo piatto è una vera goduria! Devo assolutamente segnarlo per provarlo al più presto. Complimenti!! =)
RispondiEliminaP.S. Ne ho approfittato per fare un giretto nel tuo blog. E' meraviglioso!!!
Ma grazie Ale! Se mai dovessi provare a farlo vedrai quanto è semplice e veloce (soprattutto se hai la fortuna di trovare qualcuno che ti sfiletta il pesce).
EliminaGrazie mille e a presto!
grande Mari :)
RispondiEliminae grazie per aver condiviso con chi ti segue questo spaccato delle tue origini e questa meraviglia di piatto, che fa venir voglia di un assaggio alle 9 di domenica mattina :D
un bacione
Grazie Milena! Anche a me viene fame alle 9 di mattina a vedere tutte le bontà che ci sono in giro in questi giorni (le tue comprese ovviamente :)
EliminaUn bacione!
Si cara Mary...!!! Ma fin pure io che di pugliese e d'italiana non ne ho niente... le riesco a capire certe cose!
RispondiEliminaQuesta tua è la tahieddra "non tahieddra" più buona vista fino ad i giorni di oggi!
sei stata GRANDE! In tutti i sensi!
besos
Ma grazie carissima Mai, i tuoi complimenti mi fanno un enorme piacere ancor di più considerando le splendide meraviglie che hai sfornato tu per questo mtc :)
EliminaBesos
Ma questa è una ricetta a luci rosse!!! Una taieddhra nuda, una taieddhra con lo strip-tease... Ecco perché mi piace tanto, ah ah ah!
RispondiEliminaAhahah Andrea, non l'avevo considerata sotto questo aspetto :) ma sono contenta che ti piaccia!
EliminaAbbiamo saputo delle critiche che sono state mosse riguardo la taieddhra, discussioni sterili e puramente accademiche che lasciano comunque lo spazio che trovano e personalmente pensiamo che la tua rivisitazione del piatto sia la risposta più eloquente alle varie controversie. Grandissimo piatto, cucinato con amore e con sapienza, davanti al quale esprimiamo il nostro apprezzamento.
RispondiEliminaBacioni da Sabrina&Luca
Grazie mille Sabrina e Luca, avete proprio ragione, le polemiche fini a se stesse non portano a niente e per questo non le ho nemmeno più di tanto seguite :)
EliminaGrazie, sono contenta che la mia interpretazione vi sia piaciuta.
Mari mi sono proprio emozionata a leggere le tue parole! L'amore e il profondo rispetto che nutri per tuo marito e per le sue origini traspaiono limpidamente da ogni singolo pensiero che hai voluto, per nostra fortuna, condividere con tutti noi.
RispondiEliminaGrazie a te e a lui per questa meravigliosa esperienza, ma più di ogni altra cosa grazie per la grandissima umiltà con la quale avete affrontato ogni superflua polemica che questa tornata dell'MTC ha visto sorgere.
Riguardo alla tua taieddhra, che dire, se non che dice tutto da sola?! :-)
Un abbraccio!
Ma grazie Raffaella, che belle parole le tue! Mi fa un enorme piacere che ci siano persone come te, intelligenti e sensibili, a passare di qua.
EliminaUn bacio!