È la seconda ricetta che affronto del libro Pomegranates and Roses
di Ariana Bundy. La prima mi aveva lasciato un po' delusa, forse perché mi
aspettavo moltissimo da questo ricettario, visto che prometteva di svelare
tutti i segreti della cucina persiana. La zuppa alla melagrana che preparai
all'epoca dello Starbook di febbraio era molto particolare e inconsueta rispetto al gusto occidentale, un po' agrodolce, ricca di sapori, non troppo speziata, tutto
sommato buona. Ma la ricetta non era molto dettagliata, certi passaggi venivano
omessi e la descrizione del piatto finale era inesistente, cosa che,
trattandosi di una zuppa per la preparazione della quale non veniva nemmeno
indicata l'esatta quantità d'acqua da utilizzare, poteva costituire un
problema. Dire infatti "se necessario aggiungere altra acqua" quando
non si sa assolutamente quanto debba essere la densità finale della minestra la
considero un'indicazione alquanto superficiale. Oltre al fatto che si prevedeva
un utilizzo di una quantità di erbe aromatiche spropositato rispetto alla
quantità degli altri ingredienti utilizzati.
Quando
la scelsi come ricetta da testare, scorrendo l’indice del libro fui attratta
anche da un’altra ricetta, una zuppa di pesce al tamarindo, che quindi mi
appuntai decidendo che prima o poi avrei provato a farla. Seguii quindi con
molta attenzione il post della bravissima Mapi che l’aveva preparata per l’occasione (si vede che mi sento molto in sintonia con il suo modo di
cucinare, perché oltre ad avere una grande ammirazione per la sua bravura,
spesso provo una curiosità incredibile per quasi tutte le ricette da lei proposte).
Mi piace il pesce, lo cucino spesso, ma una zuppa così speziata e particolare
sicuramente non l’avevo mai cucinata né mai mangiata. E finalmente l’occasione
è arrivata, con questo Starbook Redone. Ecco quindi la ricetta, che ho seguito
prendendo come riferimento il post di Mapi.
In
rosso le mie variazioni e in fondo le mie note e le mie conclusioni.
GHALIYEH MAHI VA MEYGOO
Zuppa speziata di pesce al tamarindo
da Ariana Bundy, Pomegranates and Roses
(quella che segue
è una breve introduzione alla ricotta dell’autrice)
La
cucina del Sud dell’Iran è molto diversa da quella del resto del Paese, perché
subisce le influenze del vicino Pakistan; pochi sono gli Iraniani che la
conoscono. Fa largo uso di spezie piccanti come il peperoncino e lo zenzero, e
trovandosi sul Golfo Persico è più ricca di pesce del resto dell’Iran (a parte
la zona lungo la costa del Mar Caspio). Ghaliyeh
o kalya sono gli antichi
termini che designano lo stufato o la zuppa.
Il
tamarindo dal gusto acidulo dona a questo piatto il caratteristico agrodolce senza
usare il tradizionale succo di limone.
Questa
zuppa può essere fatta anche con solo pesce o soli gamberi; riducete i tempi di
cottura a 10-12 minuti se usate solo i gamberi.
Ingredienti
500 g
di pesce dalle carni sode (merluzzo, eglefino, rana pescatrice, etc.) in
filetti (io ho usato del merluzzo
fresco disliscato e pulito)
400 g di gamberi
sgusciati (io li ho utilizzati interi
con il guscio)
125 g
di pasta di tamarindo concentrata, oppure 200 g di polpa di tamarindo passata
attraverso un setaccio (io ho usato polpa di
tamarindo essiccato, ammollata e passata attraverso un colino)
125 g di coriandolo
fresco, sminuzzato grossolanamente
50 g di fieno greco
fresco, oppure 3-4 cucchiai di fieno greco secco (io ho
usato quello secco macinato)
1 grosso pomodoro
spellato, privato dei semi e tritato grossolanamente
1 piccola cipolla
4 o 5 cipollotti
3 spicchi d’aglio
2 cucchiai di olio
extravergine di oliva
15 g di burro
3 chiodi di garofano
macinati al momento
1,5 cucchiaini di curry
dolce
1 cucchiaino di zenzero
fresco tritato
1 cucchiaino di sale
½ cucchiaino di
peperoncino di cayenna in polvere
½ cucchiaino di pepe
macinato di fresco
1/3 di cucchiaino di
curcuma in polvere
900 ml di acqua calda
Far
fondere il burro con l’olio. Tritare nel frattempo la cipolla e i cipollotti e
versarli nel tegame e farli dorare.
Tritare
intanto gli spicchi d’aglio dopo averli sbucciati e privati del germoglio
interno, unirli alle cipolle e far soffriggere mescolando per 2 minuti. Unire
peperoncino, curcuma, zenzero, chiodi di garofano e curry. Aggiungere il
coriandolo e il fieno greco, il sale e il pepe, alzare la fiamma e far cuocere
per 3-5 minuti, mescolando continuamente. Unire infine il pomodoro e mescolare.
Far
sciogliere la pasta di tamarindo nell’acqua calda e versare nella casseruola.
Incoperchiare, abbassare la fiamma e far sobbollire la salsa per 20-30 minuti.
Spinare
accuratamente il pesce e tagliare i filetti in tranci. Metterlo nel tegame e
farlo sobbollire a fiamma bassa per 15-20 minuti, facendo attenzione a non
cuocerlo troppo. Aggiungere a questo punto i gamberi e prolungare la cottura di
altri 8-10 minuti, o finché i gamberi sono ben cotti.
Regolare
di sale e servire insieme a riso bianco.
NOTE:
La ricetta è breve e
semplice. Gli ingredienti utilizzati in compenso sono molti. Per questi motivi,
sarebbe stata gradita una descrizione del procedimento che desse più importanza
alla sequenzialità delle varie fasi. Proprio perché il procedimento non è complicato
ma è composto da varie fasi e ci sono vari ingredienti da inserire, è opportuno
che si avvisi per tempo come debba essere trattato ciascuno di essi. Per fare
un esempio, dopo aver detto di unire le spezie e il pomodoro alle cipolle e
all’aglio si spiega di sciogliere la pasta di tamarindo nell’acqua calda, cosa
che sarebbe stato meglio dire di fare per tempo, onde evitare che mentre si
procede a questa operazione il resto degli ingredienti nel tegame possa
bruciare.
Per quanto riguarda la
pasta di tamarindo, nella ricetta si dice di utilizzare o la pasta di tamarindo
concentrata o la polpa di tamarindo passata attraverso un setaccio. Non avendo
io la pasta di tamarindo concentrata ma un pacchettino di tamarindi essiccati,
che avevo acquistato con l’intenzione di provare un paio di ricette del libro
sulla cucina indiana che è stato analizzato questo mese, mi sono trovata in
difficoltà in quanto, non essendo il tamarindo un ingrediente che conosco
particolarmente (anzi, non lo conosco affatto :)) non sono riuscita a capire se per polpa di tamarindo si
intendesse polpa di tamarindo fresco o essiccato. Io quindi ho usato quelli
essiccati, facendo difficoltà a regolarmi con le dosi in quanto erano con i
semi mentre nella ricettai si indicava la polpa al netto degli scarti. Fatto
sta che ho ammollato i frutti nell’acqua tiepida, dopodiché li ho schiacciati
sulle maglie di un colino in maniera da separare la polpa dai semi (cosa che si
riesce a fare abbastanza agevolmente) e poi ho riutilizzato la stessa acqua
dell’ammollo (che aveva conservato parte del sapore del tamarindo) per
aggiungerla all’acqua con cui diluire la polpa come indicato nella ricetta.
Si dice di utilizzare il
curry dolce e questa cosa mi ha stupito, posto che ormai sappiamo tutti che il
curry in realtà non è una spezia, come siamo stati abituati a credere, bensì
una pianta di cui si utilizzano le foglie. Quello che noi siamo abituati a
chiamare curry in realtà è una miscela di spezie, il masala indiano, che poi non è sempre uguale, in quanto varia a
seconda delle spezie che vengono utilizzate. Si differenzia per questo aspetto
la cucina persiana da quella indiana? E se sì, per quale motivo? Che cosa si
intende per curry dolce in questo contesto? Insomma, non è dato di sapere in
quanto l’autrice non lo spiega. Io ho usato il curry classico in polvere.
Per quanto riguarda i
gamberi, nella ricetta si dice di utilizzarli sgusciati. Non so se sia
davvero indispensabile ai fini di questo piatto però io ho preferito utilizzarli con
il guscio, come faccio sempre, in quanto la gran parte del sapore è da quello
che viene dato. Poi si può scegliere di sgusciarli alla fine quando sono cotti
per fare in modo che quando si serve la zuppa sia più agevole mangiarla, oppure
decidere di servirla così.
Il sapore del tamarindo è
assolutamente pervadente, anche se viene abbastanza bilanciato dal sapore delle
altre spezie ed erbe utilizzate. Mi ha colpito molto come, nonostante sia
davvero molto forte ed acido, riesca comunque ad esaltare la dolcezza dei gamberi e
il sapore del merluzzo. Però convengo con Mapi, il suo sapore per i nostri
palati è davvero eccessivo. Io non ho voluto seguire il suo consiglio di
ridurre le dosi (anche se in realtà, con il problema dei semi credo alla fine
di averne utilizzato meno di quanto indicato) perché ero curiosa di vedere come fosse il risultato finale seguendo la ricetta originale, ed alla fine, devo dire
la verità, dopo due assaggi la zuppa è al limite dell’immangiabile. Ed è un
vero peccato perché riducendo, le dosi, come diceva Mapi, dovrebbe
essere davvero ottima.
CONCLUSIONI:
La ricetta riesce,
nonostante le osservazioni di cui sopra, e seguendo alla lettera le indicazioni
e il procedimento, alla fine il risultato è una zuppa con un pesce cotto alla
perfezione e un bel sughetto denso, ma non troppo, cremoso e speziato. Quindi,
nonostante il sapore veramente eccessivo dato dal tamarindo (ma questo è un
problema soggettivo e di gusti), la ricetta è
P R O M O S S A
Con questa ricetta partecipo allo Starbook Redone di giugno.
Mi piacciono le zuppe di pesce, soprattutto perché qui da me il pesce buono si trova con difficoltà, così come il tamarindo, che non ho mai assaggiato.
RispondiEliminaMi piace molto la tua descrizione, con tutte le problematiche elencate, soprattutto la questione del curry che, dopo averlo scoperto in viaggio di nozze, non riesco più a mangiare quello preconfezionato.
Se riesco a reperire il tamarindo la provo, ovviamente riducendo le dosi!
La zuppa di pesce è uno di quei piatti che in qualunque modo la si faccia è sempre buona, a patto che... il pesce sia fresco :) Per quanto riguarda il tamarindo neanch'io lo conosco molto, avrei pensato che coprisse completamente il sapore del pesce ma invece, nonostante sia forte il suo sapore (e in questa ricetta le dosi per i miei gusti come ho detto sono eccessive) lo esalta, è molto strano ma è così. Se lo provi riduci a meno di metà le dosi del tamarindo.
EliminaChe meraviglia, Mari! Appena ho visto la foto fra i miei feed sono corsa a leggere di questa zuppa, e devo dire che mi pare semplicemente eccezionale. Finora ho sempre assaggiato il tamarindo in abbinamento alle carni bianche, ma mai al pesce, e devo dire che mi intriga assai assaggiare il risultato!
RispondiEliminaUn altro starbooks redone da manuale! :)
Grazie Giulia :) Ti assicuro che ci sta benissimo con il pesce il tamarindo, però, come dicevo, in dosi più ridotte rispetto a queste, infatti io questa zuppa la devo rifare perchè credo che sia eccezionale se si utilizza meno tamarindo. Con le carni bianche devo provarlo :)
EliminaE' una zuppa favolosa penso che piacerebbe anche a maritozzo ma purtroppo i crostacei li sono proibiti in assoluto assieme al piccante e qui se non li metti perde una parte del sapore particolare. Farla solo per me non mi ci vedo. Bravissima come sempre. Buona fine settimana.
RispondiEliminaPS. Uffiiiiiii al rientro troppo da fare e non ho ancora ben iniziato
Ma ti dirò Edvige, nel libro viene proprio specificato che si può fare anche solo con il pesce eliminando i crostacei quindi puoi provare anche senza mettere il peperoncino in maniera tale che la possa mangiare anche tuo marito, è buona e anche leggera.
EliminaI rientri dalle ferie sono sempre un po' problematici :)
Ottima disamina cara Mari, e pure io avevo usato i gamberi interi proprio perché il sapore è tutto nel carapace.
RispondiEliminaDa vera Starbooker hai voluto provare la dose di tamarindo intera, ;-) e pazienza se poi te ne sei pentita. Pensa che io ne ho preparato una dose intera e poi l'ho porzionata, congelata e mangiata a poco a poco: ti confesso che all'ultima porzione ho tirato un sospiro di sollievo, proprio per l'acidità. Ma la voglio riprovare con metà tamarindo, perché è profumatissima.
Tu sei braverrima come sempre!!!
Un abbraccio.
Infatti, mi sembrava di aver visto i gamberi interi anche nella tua ricetta, ed è vero, il sapore sta tutto là.
EliminaLa dose del tamarindo non l'ho ridotta e non perchè non mi fidassi della tua valutazione (anzi, ero convinta che me ne sarei pentita perchè mi fidavo ciecamente delle tue osservazioni) ma tant'è :) Non so come hai fatto a mangiarla fino all'ultima porzione, io non ce l'ho fatta a finirla... la sensazione era quella di mangiare una cosa prelibata ma che ci fosse dentro qualcosa che mi impediva di continuare a man giare, era forse il tamarindo? :) Comunque sul serio, a dosi ridotte questa zuppa è una vera bomba di bontà e grazie per avermi fatto da supporto con la tua ricetta.
Un bacione!
Intendevo a dosi ridotte di tamarindo...
Eliminainsomma, penso proprio che potrebbe piacermi.
RispondiEliminaottima spiegazione, mi sono tolta diversi dubbi leggendoti
grazie Mari
Sandra
Penso proprio anch'io che potrebbe piacerti cara Sandra, ma riduci il tamarindo :)
EliminaGrazie a te e un bacione!
devo dire che l'abbinamento mi intriga anche se fatico a trovare il tamarindo sotto qualsiasi forma,magari mi toccherà fare un altra scappata all'etnico che c'è SOLo a 20 km da casa mia, ma vorrei provarla, sembra una delizia letta così... poi visto che qui ci sono anche molti dettagli sull'utilizzo ce la potrei fare
RispondiEliminaQua da me c'è un unico negozio in cui finora ho trovato il tamarindo e tante altre cosucce che normalmente sono difficili da trovare, ma fino a poco tempo fa non c'era proprio nulla, il lato negativo del vivere in provincia... comunque se ti va di fare un po' di strada provala questa zuppa, è davvero particolare.
EliminaCiao Lara :)
Ricetta profumata che mi conquista anche alle 9 di mattina. Vorrei provarla ma temo di non trovare tamarindi. Ma i complimenti vanno a te starbooker perfetta e impeccabile. Grande Mari.
RispondiEliminaGrazie Annarita, in effetti il tamarindo è un po' difficile da trovare, ma se ti va di provarla prova a sostituirlo con datteri e succo di limone, mi sembra di averlo visto da Mapi questo suggerimento.
EliminaUn abbraccio :)
Mari, strepitosa!
RispondiEliminaNon conosco per niente il sapore del tamarindo ma dio solo sa quanto vorrei assaggiare quella zuppa di pesce!
E poi il tuo modo di raccontare mi piace proprio! E' un piacere leggerti!
Ma grazie Fede :)))
EliminaIl tamarindo ha un gusto acidulo, ricorda un po' il limone, ma ha anche un retrogusto un po' dolciastro, comunque è molto agro. La zuppa, ti assicuro che è una bomba ;)
L'avevo intravista in altra sede e mi ero ripromesso di venire ad approfondire. Ha un aspetto fantastico, la consistenza del "sugo" direi che è perfetta. Piatto molto molto invitante.
RispondiEliminaFabio
Se piace il pesce questa zuppa s'ha da fare :) e quel sughetto con il riso in bianco è da urlo (con meno tamarindo però).
EliminaLa voglio provare anch'io questa zuppa, perché dev'essere buonissima (riducendo la dose di tamarindo ;) e dal profumo inebriante...! Bravissima e grazie!
RispondiEliminaSì, profumatissima. Grazie mille a te Ale :)
EliminaMari, sei bravissima, una starbooker nata e fatta! Ecco perché vinci sempre!
RispondiEliminae la ricetta mi intriga, vito che è pure il tamarindo in pasta… però dimezzerò le dosi! ;)
Beh se hai il tamarindo in pasta devi provarla e poi con tutto il pesce buono che sicuramente puoi trovare dalle tue parti sai che bontà ne esce?
EliminaGrazie cara, un bacione :)
Sono molto incuriosita da questa ricetta, infatti adoro sia il pesce che la cucina etnica.
RispondiEliminaNon ho mai provato la cucina persiana, ma appena riuscirò a raccimolare tutti gli ingredienti sicuramente proverò questa tua ricetta!
:*
La cucina persiana è molto particolare, io ho fatto solo due ricette e tutte e due mi hanno colpito. Comunque, se ti piace la cucina etnica sono sicura che può piacere anche a te.
EliminaCiao Chiara e grazie :)
Ricetta interessante davvero, per me che il tamarindo è sempre stato solo una bibita frizzante che si beveva quando ero bambina!
RispondiEliminaNon so se riuscirò mai a prepararla, in una città di mare dove il pesce dovrebbe farla da padrone l'unica ad amarlo in casa sono io :(.... e raramente decido di cucinare qualcosa per me e basta. Ma la ricetta invoglia, ormai ho capito come la pensi in fatto di cucina e quindi se la promuovi dovrebbe quasi sicuramente piacermi! Mi sa che per una volta "invito" marito e figlia a ordinare una pizza o a preparare un panino e cucino una bella zuppa per me!
Ahahah, anche per me il tamarindo è sempre stato solo una bibita, mi ricordo lo sciroppo che usavamo d'estate :)
EliminaCapisco cosa intendi dire sul fatto che per te da sola non cucineresti, è lo stesso che succede a me, quelle poche (per fortuna) cose che piacciono solo a me alla fine non le preparo mai, non ci sarebbe gusto, però una volta ogni tanto l'idea della pizza per tacitare gli altri mentre noi ci gustiamo qualcosa che ci piace non è male :)
Ciao Valentina :)))
Sai rendere invitante anche per me . che non mo molto le spezie - una zuppa di pesce così particolare. Inutile dire che per me il tamarindo è solo il gusto di un ghiacciolo della mia infanzia...
RispondiEliminaClaudette
Ecco, il ghiacciolo al tamarindo mi manca :) però lo sciroppo d'estate ogni tanto lo facevo quando ero bambina, mi faceva sorridere il nome del tamarindo e ignoravo assolutamente che fosse un frutto.
EliminaPer quanto riguarda le spezie, ti posso assicurare che non si sentono molto in questa zuppa in cui invece ciò che predomina (a parte il tamarindo che è meglio usare in quantità molto più ridotte rispetto a quelle indicate nella ricetta) è proprio il sapore del pesce.
Ciao Claudette :)
Mari intanto la tua foto e' splendida e così calda che quasi mi fa venire l'acquolina a quest'ora.....
RispondiEliminaVorrei rifarla perché la tua spiegazione mi sembra perfetta ma il tamarindo io non l'ho mai assaggiato...quindi devo innanzitutto trovarlo qui a Bilbao e poi che dosi utilizzo??
Metti un quarto delle dosi, come suggeriva anche Mapi, e poi prova ad assaggiare e adattalo ai tuoi gusti. Se non trovi il tamarindo sostituiscilo con dei datteri essiccati e del succo di limone, non sarà la stessa cosa ma il sapore lo richiama.
EliminaGrazie Mari :-)
Eliminaimmagino il profumo durante la cottura e il sapore, un ottima idea per dare nuovi aromi e sapori al pesce
RispondiEliminaSì, il profumo non era per niente male e in effetti ogni tanto è bello variare con sapori nuovi :)
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