Eccomi finalmente di nuovo con
una ricetta dedicata allo Starbooks Redone dopo qualche mese di assenza. E non
potevo che tornare con Martha’s American
Food, il libro che ho scoperto proprio grazie alle mie amiche starbookers e
che mi ha fatto conoscere la cucina americana, di cui mi sono incredibilmente
innamorata.
Questa volta ho voluto provare
una ricetta che, pur avendo come ingrediente principale la pasta, fa parte
della storia della cucina americana. Sto parlando della tuna noodle casserole, un piatto che a noi italiani potrebbe
sembrare un po’ strano, visto che assomiglia tantissimo a una pasta al forno ma
è condita con ingredienti per noi un po’ inusuali. Mentre ormai anche da noi è
diventata famosa la pasta al forno americana per eccellenza, i macaroni and cheese, meno conosciuta
invece è questa tuna noodle casserole.
Nel libro, che cataloga le
ricette a seconda della zona di provenienza, questo piatto è posto nella sezione
iniziale dedicata alle ricette americane per eccellenza, comuni un po’ a tutto
il territorio statunitense.
Accanto alla ricetta un breve
commento di spiegazione. Perché normalmente questa pasta è condita con tonno,
funghi, piselli mentre la versione proposta da Martha, insieme al tonno prevede
i cuori di carciofo, le acciughe e i capperi.
Il piatto nasce negli anni
trenta, con molta probabilità era riportato in un ricettario della Campbell’s
Soup Company e prevedeva proprio l’impiego di cibi conservati o in scatola, una
scatoletta di tonno, una latta di piselli, una latta di zuppa e un pacco di
pasta all’uovo. Si mescolava tutto e si infornava ottenendo in poco tempo e con
ingredienti già pronti e poco costosi un facile comfort-food che proprio grazie alla sua economicità ebbe grande
consumo e diffusione durante la Grande Depressione.
Ingredienti per 6 persone
100 ml di olio extravergine
d’oliva più 2 cucchiai per la superficie
450 g di maccheroni curvi io ho usato i cellentani che è il formato che più
assomiglia a quello richiesto
sale e pepe
½ cipolla tritata grossolanamente
1 scatoletta di acciughe
sott’olio (circa 10 filetti) sgocciolate
1 latta e ½ (da 400 g ciascuna) di
cuori di carciofo al naturale sgocciolati (circa 11 cuori) 600 g in totale non sgocciolati
2 cucchiai di capperi sciacquati
e sgocciolati io ho usato capperi sotto sale
50 g di parmigiano grattugiato
3 scatolette (da 170 g l’una) di
tonno al naturale sgocciolato con 160 ml della sua acqua di conservazione
1 cucchiaino e ½ di buccia di
limone grattugiata da limone non trattato
4 cucchiai di prezzemolo fresco
tritato
5 cucchiai di pangrattato
Preriscaldare il forno a 180° C.
Ungere uno stampo da soufflé (io ho dimezzato le dosi e ho usato uno stampo del
diametro di 15 cm e dell’altezza di 7,5 cm). Cuocere la pasta in una pentola
capiente in acqua bollente salata per circa 5 minuti, lasciandola al dente.
Scolarla e sciacquarla con acqua fredda.
Ridurre in purè, con un robot da
cucina, fino ad ottenere un composto liscio, la cipolla, le acciughe, i cuori
di carciofo e i capperi. Aggiungere il parmigiano e l’acqua di conserva del tonno
e amalgamare. Continuando a far andare il robot aggiungere lentamente i 100 ml
di olio ed emulsionare. Regolare di pepe. Trasferire il composto in una ciotola
capiente e aggiungere il tonno sgocciolato, la scorza di limone, il prezzemolo
e la pasta. Regolare di sale e pepe.
Trasferire il tutto nello stampo.
Cospargere la superficie con il pangrattato e condire con i due cucchiai di
olio restante. Coprire con carta da forno (io ho coperto con della carta
d’alluminio) e cuocere per 40/45 minuti. Scoprire e cuocere ancora per 15/20
minuti fino a quando il pangrattato sarà leggermente dorato. Far riposare 15
minuti prima di servire.
NOTE
- Nel libro, per quanto riguarda il tonno, si parla di chunk light tuna. Ho cercato di capirne di più e mi pare di aver compreso che l’aggettivo light sta a significare una tipologia di tonno dal colore più chiaro e che è caratterizzato dal fatto di essere più magro rispetto al tonno denominato “bianco” e a tal proposito vengono fatti addirittura dei test per classificare il colore. Anche perché sembrerebbe che il tonno light ha meno mercurio del tonno white perché quest’ultimo deriva da animali più anziani che hanno avuto quindi più tempo per accumulare il mercurio. Per quanto riguarda l’aggettivo chunk starebbe ad indicare che il tonno è conservato nella scatoletta in pezzi più piccoli e sminuzzati rispetto al tonno denominato solid che invece viene conservato in pezzi interi.
- Per quanto riguarda la cottura della pasta ho seguito il procedimento descritto nella ricetta, anche se avrei preferito procedere come faccio solitamente per questo tipo di preparazioni e cioè facendo cuocere la pasta nell’acqua molto brevemente (un paio di minuti) in maniera tale che rimanga molto al dente ed evitare così di doverne arrestare la cottura attraverso il passaggio sotto l’acqua, che a mio avviso toglie sapore alla pasta.
- Nel leggere le dosi ero convinta che la quantità indicata di carciofi e di tonno fosse eccessiva ma invece il risultato finale mi ha convinto ed era perfetta per la quantità di pasta utilizzata.
- Per quanto riguarda i miei gusti, la buccia di limone, che in altre preparazioni non mi dispiace, in questo piatto stonava un po’, così come anche il prezzemolo la cui quantità peraltro mi è parsa eccessiva.
- Ho trovato molto bella l’idea di utilizzare del tonno al naturale da condire poi con del buon olio extravergine d’oliva piuttosto che del tonno sott’olio e la riciclerò senz’altro per altre preparazioni.
- Mi sembravano inizialmente eccessivi i tempi di cottura in forno ma devo ammettere che alla fine hanno permesso che tutti i sapori si amalgamassero perfettamente e che la pasta finisse di cuocere insieme alla salsa (anche se alla fine, per i miei gusti, la pasta era leggermente scotta).
CONCLUSIONI
Come risultato finale abbiamo un
bel timballo di pasta al forno condita in un modo per noi italiani piuttosto inconsueto
ma davvero molto buona e particolare. Non so come sia la versione classica ma
questa rivisitata è veramente ottima. La ricetta, manco a dirlo, era spiegata
benissimo, in maniera semplice e chiara e quindi, anche in questa occasione
Martha Stewart e assolutamente :)
PROMOSSA
Un'analisi perfetta per una ricetta splendida che personalmente ho provato ed a casa mia va molto :)
RispondiEliminaGrazie!!!
Grazie a voi! E se c'è qualcuno che potevo immaginare avesse fatto questo piatto questa sei tu :) ma non l'hai mai postata vero? Non mi pare di averla vista.
EliminaGustosissima ricettina!!!
RispondiEliminaSì, buona!
EliminaFantastica Mari: nell'esecuzione, nella spiegazione di tutti i passaggi, nelle puntualissime note e nel giudizio finale.
RispondiEliminaE mi hai pure fatto venire voglia di prepararla, questa pasta al forno: ho già tutti gli ingredienti in casa.
Particolare anche l'idea di usare il liquido di governo del tonno al naturale: io di solito lo scolo, ma in effetti contiene le sostanze nutritive rilasciate dal tonno.
Bravissima e grazie!
Ecco...io a dire "liquido di governo del tonno" non ci sarei mai arrivata. Eppure ce l'avevo sulla lingua :)
EliminaPreparala Mapi, particolare e buona.
Grazie a voi!
una ricetta promossa a pieni vooti anche da me complimenti e io ho fameeeeee
RispondiEliminanon capisco il digiuno pre operatorio 0.o
Mannaggia...in bocca al lupo :)
EliminaVa che sei proprio brava e leggendo la tua ricetta mi è venuto in mente come è possibile che una ricetta passi di mano in mano per essere modificata. Ma non si possono usare i carciofi freschi?
RispondiEliminaciaooooooo!!!
Certo che si possono usare i carciofi freschi (prima bolliti però). Ma il punto è che questa ricetta nasce proprio con lo "scatolame" :)
EliminaE il bello della cucina secondo me è proprio questo, poter apportare qualcosa di proprio, cambiare ed adattare ai propri gusti e alle proprie esigenze alimentari.
Un bacione!
Io per esempio non la conoscevo. L'aspetto è quello di una classica pasta al forno, ma il contenuto è sorprendente ed anche intrigante. A volte bisogna anche provare diverse interpretazioni e questa merita di sicuro.
RispondiEliminaFabio
Ecco, il punto è proprio questo, nonostante abbia l'aspetto di una tradizionale pasta al forno alla fine è tutta un'altra cosa, per questo è sorprendente come piatto :)
EliminaLa "tradizione" americana va decisamente rivalutata... questa piatto ne è l'ennesima dimostrazione! Voglio provarlo anch'io!!!
RispondiEliminaGrazie, ci sei mancata al Redone ;)
Infatti, sono del tuo stesso parere, addirittura questo piatto di pasta è riuscito a superare l'esame :)
EliminaAnche voi mi siete mancate :)
Molto buono sicuramente meglio dosato dei pasticci/timballi con pesce che faccio io sul tipo quello che trovo...trovo. Mi piace ne prendo nota come ingrediente ecc. e la conservo. Buona giornata
RispondiEliminaCiao Edvige :) sì, i sapori sono ben equilibrati, io toglierei solo il limone e il prezzemolo, per il resto è perfetto.
EliminaMari tu mi fai impazzire con il nome di questo formato ... i cellentani ...... io a dire il vero non so neanche come li chiamo perche' e' un formato che in Italia usavo poco e qui figurati!!!
RispondiEliminaInsomma a me piace molto questa ricetta e sicuramente la rifaro' col Bonito del Norte in scatola
baci
Ahahahah Ilaria :) ma lo sai che forse anch'io non li avevo mai usati? La ricetta richiedeva un formato di pasta che non so se ho mai visto qui in Italia, tipo dei sedanini più corti e ricurvi. Ho pensato che questo fosse il formato più simile e per questa preparazione in effetti ci stava bene.
EliminaBeh... se la fai con il bonito del norte sarà sicuramente ancora più buona :)
un post meraviglioso, veramente starbooks style. quasi quasi mi hai pure riconciliato con questa ricetta, che devo dire non mi ha mai ispirato più di tanto, anche se l'ho avuto sotto gli occhi per un mese quando facevamo il libro della martha.
RispondiEliminaMa grazie Signora Starbooker :))) e ti devo confessare una cosa, tra tutte le ricette del libro inizialmente era quella che mi faceva più impressione, ma a forza di sfogliare il libro, ogni volta che mi cadeva l'occhio sulla fotografia, mi incuriosivo sempre di più. Finalmente mi sono tolta questo pallino e mi sento soddisfatta :)
EliminaIo ti farei Starbooker a vita, forse te l'ho anche già detto. Sei riuscita a scomporre la ricetta e valutarne ogni ingrediente, ogni passaggio in maniera perfetta! bravissima, as usual!
RispondiEliminaMa grazie Francy! :)))
Eliminagrande mary...tu non ne sbagli mai una, vero??? sei sempre così brava e ti ammiro molto! invitante questa ricetta della Martha! un bacione!
RispondiEliminaCiao Ale! Grazie, potrei dire lo stesso di te :) e sì, la ricetta è invitante, merita provarla :)
EliminaUna starbooker nata, oddio quanto sei stata brava....vittoria strameritata.
RispondiEliminaGrazie mille Annarita :)
Elimina