Deresponsabilizzazione. Parola molto lunga che indica un comportamento amato dalla stragrande
maggioranza delle persone.
Non assumersi responsabilità
davanti agli altri, né delle proprie azioni, né delle proprie parole, né delle
proprie idee, agire come se fosse sempre il prossimo a doverci qualcosa,
precostituirsi costantemente le prove per potersi discolpare da qualsiasi critica
che possa esserci mossa.
Dire tutto e il contrario di
tutto, a seconda del proprio tornaconto. Parlare e ritrattare le proprie
parole perché prima convenienti e ora sconvenienti. Cambiare bandiera a seconda
di quello che è per noi vantaggioso. Non metterci mai la faccia, non osare, non
parlare, non essere sinceri, vivere nell’omertà, il tutto pur di non scuotere
mai se stessi e gli altri. Mandare avanti sempre il prossimo, sperando che con la sua lotta possa ottenere diritti anche per noi. Evitare la polemica, non
quella fine a se stessa, ma quella indispensabile per confrontarsi con chi la
pensa diversamente.
Treccani alla parola deresponsabilizzazione: “comportamento diffuso nella società contemporanea che porta
a evitare l’assunzione di responsabilità e a tutelare solo la propria
convenienza e il proprio interesse come se fossero un diritto, senza tener
conto di un bene collettivo. Si vanno perdendo i punti di riferimento, il senso
della storia e del passato, in una società dove ognuno rivendica solo i propri
diritti dimenticando i doveri che il vivere sociale prevede, in una sorta di
totale irresponsabilità. Si propugna un modello di interesse individuale
rispetto a quello collettivo, un predominio del presente piuttosto che una
preoccupazione del futuro, uno smarrimento di valori che vadano al di là
dell’appagamento degli interessi individuali. Quel che sembra avere importanza
è la tutela di sé e dei privilegi raggiunti, non importa con quali mezzi, né se
a scapito della comunità, della crescita sociale e di un bene condiviso.”
Mi
faccio una torta và, che è meglio.
E me la
faccio al farro, con poco burro (o anche niente) e poi ci metto la confettura
di prugne fatta in casa.
Veloce
tanto quanto il tempo che ci vuole finché il forno si riscaldi, morbida e buona, adatta
per la colazione o per il tè pomeridiano.
P.S. Sembrerà incredibile ma questo post aspettava pronto già da cinque giorni...
TORTA AL
FARRO CON CONFETTURA DI PRUGNE
Ingredienti
per uno stampo del diametro 24 cm
200 g di
farina di farro
75 g di
zucchero di canna
100 ml di
latte
85 g di
burro oppure 40 g di olio di semi
1 uovo
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci
confettura di prugne (o altro) a
piacere
Preriscaldate il forno a 180° C.
In una ciotola mescolate la
farina con il lievito, lo zucchero e il sale. In un’altra ciotola sbattete
leggermente l’uovo con il latte e il burro fuso (o l’olio). Unite i due
composti senza mescolarli troppo, non è necessario che l’impasto sia
perfettamente liscio. Versate l’impasto in una tortiera precedentemente unta. Adagiate
la confettura sulla superficie dell’impasto e infornate per circa 30/40 minuti.
Ricetta semplice che va benissimo nella mia cucina anche perché in dispensa ci sono un bel po 'di vasetti di marmellata di prugne a km 0 preparata la scorsa estate. Quanto alla deresponsabilizzazione non c'è nulla da aggiungere, purtroppo. ... oppure Sì ....ci sono anche quelli che fanno del " non l'ho fatto apposta " il loro motto, la loro bandiera. ...
RispondiEliminaRicetta semplice che va benissimo nella mia cucina anche perché in dispensa ci sono un bel po 'di vasetti di marmellata di prugne a km 0 preparata la scorsa estate. Quanto alla deresponsabilizzazione non c'è nulla da aggiungere, purtroppo. ... oppure Sì ....ci sono anche quelli che fanno del " non l'ho fatto apposta " il loro motto, la loro bandiera. ...
RispondiEliminaMooooolto buono sai che confettura che vedrei con questo dolce la famosa "powidl" solo prugne e viene cotta per ore e poi prima di usarla se la rende morbida con un liquore. E' meraviglio si trova in Austria anche confezionata ma non è la stessa cosa di farla a casa. E' di origine ungherese-boema. Buona serata cara baseto.
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