Non più tardi di qualche giorno scrissi
che inizialmente non ero assolutamente consapevole delle bellissime esperienze
che questo strano mezzo di comunicazione e di condivisione che è il blog mi
avrebbe portato a vivere. Mi riferivo alle tante nuove persone incontrate sul
web che coltivano la mia stessa passione, alcune delle quali recentemente ho
avuto l’occasione di conoscere di persona. Certo, devo ancora un po’ capire tante
cose, non è come incontrarsi nella vita reale e pian piano scoprire di avere
quel qualcosa in comune che ti porta ad approfondire la conoscenza. Qui si
parte già da quel qualcosa in comune ancora prima di conoscersi e poi si fa
fatica a capire se l’entusiasmo che senti di provare sia realmente ricambiato.
Comunque, ieri ho avuto modo di
provare una nuova e grandissima soddisfazione sempre grazie a questo blog, che
ormai sembra quasi vivere di vita propria. Avevo già avuto piacevolissime
sorprese da parte di persone che in passato hanno lasciato commenti ad alcune
mie ricette, segnalandomi le loro esperienze oppure ringraziandomi e
comunicandomi di aver provato a fare qualche mio piatto.
Ogni volta che ciò succede mi fa
sempre un enorme piacere, non tanto perché mi dà la sensazione di essere
seguita, quanto perché il bello di aprire la propria cucina al mondo (e questa
è un po’la sensazione che si prova portando avanti un foodblog) è quello di
ritrovarsi a discutere della propria passione con chi in quella cucina ci è
voluto entrare.
Mario mi ha scritto ieri a proposito
della ormai famosa crostata al limone dello chef Cracco. Ha voluto condividere con me la sua
esperienza, fallimentare come quella di tanti altri che mi hanno scritto dopo
aver provato a farla. Ma lui è andato oltre. Non si è semplicemente limitato a
raccontarmi che anche a lui, come a me, quella benedetta crostata non era
riuscita, ma mi ha finalmente svelato il mistero che stava dietro a quell’insuccesso.
Perché lui ha fatto una cosa che avevo inizialmente pensato di fare anch’io e
cioè di scrivere allo chef chiedendo spiegazioni cosa che all’epoca non feci per
due motivi: il primo è che ero talmente arrabbiata per quanto mi sentivo presa
in giro che sarei partita con gli insulti e non mi sembrava carino e il secondo
è che dubitavo fortemente che avrei avuto un riscontro. Mario invece ha scritto
allo chef e ha avuto anche una risposta, che gentilmente mi ha rigirato.
È stato inoltre talmente
disponibile da autorizzarmi a parlarne, cosa che ho deciso di fare per chiudere
il capitolo iniziato qualche mese fa in quel freddo sabato pomeriggio invernale
davanti a una crostata troppo liquida.
Ma quelle che seguono sono mie
personalissime riflessioni. Mario non c’entra nulla, lui mi ha solo riportato
la risposta che ha avuto, tra l’altro non dallo chef in persona ma da un suo
collaboratore, e che vi riporto integralmente:
Buongiorno Mario
Purtroppo c’è stato un refuso nell’edizione che evidentemente ha lei dove
non è stata inserito il passaggio della colla di pesce:
Aggiungere 10 gr di colla di pesce reidratata alla fine della preparazione
della crema una volta calda (altrimenti non si scioglie).
Grazie ancora per la sua mail, ci faccia sapere come andrà!
Buona serata
Alessandro
Ristorante Cracco
Bene, non so a voi, ma a me
questa risposta mi ha fatto inczz… ancora di più. Perché ammettendo che ci
voleva la colla di pesce hanno indirettamente anche ammesso che la crostata
così come era spiegata non poteva riuscire. Ma va? Manco non ce ne fossimo
accorti noi scemi che il libro non solo l’abbiamo comprato ma che anche abbiamo
provato a metterlo in pratica. E poi mi ha disturbato la nonchalance con cui hanno ammesso l’errore. Come se si trattasse di
una banalità, di uno “sbagliuccio” che può capitare. Ma stiamo scherzando? Un
refuso del genere, tale da mandare all’aria la riuscita di una ricetta, in un
libro che dovrebbe essere scritto da uno degli chef più bravi e famosi che
abbiamo in Italia? Ma ci sarebbero quasi gli estremi per chiedere un
risarcimento danni! E poi sarei proprio curiosa di vedere se è vero che nelle
nuove edizioni sto benedetto passaggio dell colla di pesce l’hanno veramente
aggiunto.
Per non parlare del fatto che poi
io alla questione del refuso non ci credo, la ricetta, come tantissime altre dello stesso libro,
secondo me è stata semplicemente scritta con molta superficialità. Ma fino a
prova contraria su questo non posso dire niente.
Non è un caso che abbia deciso di
raccontare questo episodio oggi con questo post dedicato allo Starbooks Redone,
nato sulla scia dello Starbooks, bellissima rubrica ideata dalle amiche di MenuTuristico e
che oggi vede schierata una squadra di ben dieci bravissime blogger, che quasi
al completo una decina di giorni fa a Genova ho avuto anche il piacere di
conoscere di persona in occasione della loro presentazione alla fiera di Genova
ospitata da Città dell’Olio alla manifestazione Sapori da Sfogliare. Perché il
bello di una rubrica come lo Starbooks è quello di potersi confrontare sulle
ricette tratte dai libri di cucina provandole sul campo, seguendo alla lettera
tutto il procedimento e gli ingredienti per poi tirare le somme. E per poi
scoprire che non tutti i libri di cucina sono scritti con passione e con l’intento
da parte dell’autore di far arrivare veramente nelle cucine dei propri lettori le
proprie ricette.
Ma non voglio dilungarmi oltre.
La ricetta che voglio proporre oggi è tratta da Jerusalem di Ottolenghi
e Tamini, bellissimo libro di cui avevo già avuto modo di parlare brevemente qualche tempo
fa quando provai a fare i falafel, che riuscirono talmente bene da lasciarmi
entusiasta.
La ricetta di oggi è già stata
testata da Cristina (conosciuta anche lei con mio grande piacere a Genova) del
blog Vissi d’arte e di cucina e che di seguito riporto così come presa dal suo blog e con in rosso le mie variazioni e alla fine le mie considerazioni.
RISOTTO D’ORZO
(ORZOTTO) CON FETA MARINATA
da Yotam Ottolenghi e Sami Tamimi - JERUSALEM
ingredienti per 4 persone
200 g di orzo perlato
30 g di burro
90 ml di olio d'oliva
2 piccoli gambi di sedano, tagliati a dadini di 5 mm
2 piccoli scalogni, tagliati a dadini di 5 mm
4
spicchi d'aglio 2 spicchi d’aglio tagliati a
dadini di 2 mm
4 rametti di timo
mezzo cucchiaino di paprica affumicata
1 foglia d'alloro
4 strisce di scorza di limone
un quarto di cucchiaino di peperoncino tritato
400 g di pelati a pezzettoni
700 ml di brodo vegetale
300 ml di passata
1 cucchiaio ½ cucchiaio di semi di
cumino
300 g 200 g di feta, spezzettata in
pezzi da 2 cm circa
1 cucchiaio di origano fresco
sale
Sciacquate
bene l'orzo con acqua fredda e lasciate sgocciolare.
Fate
sciogliere il burro e due cucchiai di olio d'oliva in una padella capiente e
soffriggete a fuoco basso i dadini di sedano, scalogno e aglio per circa 5
minuti o finché sono morbidi. Aggiungete l'orzo, il timo, la paprica, l'alloro,
la scorza di limone, il peperoncino, i pelati, il brodo, la passata e mezzo
cucchiaio di sale. Mescolate bene. Portate a bollore, poi riducete a fiamma
bassissima e cuocete per 45 minuti, mescolando spesso per evitare che l'orzo si
attacchi al fondo della padella. Trascorso questo tempo, l'orzo dovrebbe essere
tenero e quasi tutto il liquido assorbito.
Nel
frattempo tostate i semi di cumino in una padella antiaderente per un paio di
minuti. Poi pestateli leggermente, lasciandone qualcuno intero. Aggiungete la
feta insieme all'olio d'oliva restante e mescolate delicatamente.
Quando
l'orzotto è pronto regolate di sale, suddividetelo in 4 ciotole e aggiungete la
feta marinata con il suo olio, poi decorate con foglioline di origano fresco.
NOTE
- ho ridotto la quantità dell’aglio. Cristina ne ha usati due spicchi in camicia che poi ha tolto, a noi piace abbastanza quindi, come scritto nella ricetta, li ho aggiunti tritati agli altri ingredienti, però 4 spicchi mi sembravano eccessivi e così ne ho utilizzati solo due, ma questa è una questione di gusti
- come suggerito da Cristina ho ridotto la quantità di feta e devo dire che 200 g erano più che sufficienti
- ho ridotto la quantità di cumino, il sapore era molto intenso; l’idea di pestare i semi dopo averli tostati la riciclerò per tutte le preparazioni che prevedono l’utilizzo del cumino in polvere perché in questo modo è molto più profumato e saporito rispetto al cumino confezionato già in polvere
- del timo ho aggiunto solo le foglioline che non ho levato, alla fine ho tolto solo la foglia di alloro e la scorza di limone
- il brodo vegetale che ho usato era già stato salato quindi non ho aggiunto il mezzo cucchiaio di sale previsto
Ho trovato il risultato finale molto piacevole e ho scelto di riproporre questa ricetta proprio
perché trovavo il piatto adatto per essere consumato anche d’estate e a
temperatura ambiente, come se fosse una sorta di orzotto freddo.
Nel complesso il piatto è perfettamente riuscito, anche se
per i miei gusti la quantità di alcuni ingredienti andrebbe rivista. Pur avendo
ridotto la quantità di aglio, di cumino e di feta, assaggiando il risultato
finale ho pensato che forse anche la quantità di pomodoro fosse eccessiva
rispetto a quella dell’orzo. Se dovessi rifare la ricetta proverei a utilizzare
solo i 400 g di pelati senza aggiungere anche i 300 ml di salsa di pomodoro ma
aumentando leggermente la quantità di brodo, magari portandola a 800/900 ml,
per mantenere la proporzione tra orzo e liquidi.
Come giustamente ha osservato
Cristina, la scorza di limone in questo piatto è fondamentale, però, anche in
questo caso, per i miei gusti la quantità indicata era eccessiva, io ne avrei
messo due strisce anziché quattro.
Comunque nel complesso la ricetta è riuscita e il risultato
è un orzotto molto profumato, speziato e particolare.
Guarda secondo me anche quella della colla di pesce è stata una cavolata inventata all'ultimo per evitare di ammettere che doveva entrare più nello specifico nella spiegazione, anche perché quella crema cagliata non prevede colla di pesce (che io sappia) e a me la ricetta è venuta, come ti avevo detto, prestando attenzione ad alcuni particolari. Boh mistero... Magari lui ci mette la colla di pesce ed è stato davvero un refuso editoriale ;)
RispondiEliminaUn abbraccio
p.s. ottimo l'orzotto!
Errata corrige (a proposito di refusi :P): "Guarda anche secondo me" :)
EliminaQualunque sia la verità una cosa è certa: abbiamo avuto una conferma in più del fatto che il libro non è stato curato come avrebbe dovuto essere.
EliminaGrazie Elisa e un bacione!
Ma allora pure la telepatia .........lo stesso piatto abbiamo cucinato Mari?
RispondiEliminaUn bacione
Hai visto Ilaria? Veramente telepatiche :)
EliminaUn bacione!
Ha un aspetto proprio appetitoso!!!
RispondiElimina:)
EliminaE' vero, quando le ricette non riescono è un a vera delusione, specialmente se si hanno aspettative , visto l'autore.
RispondiEliminaNon conosco la ricetta in questione, ma adesso me la vado a leggere.
Nessuna critica a questa ricetta, invece, che immagino perfettamente amalgamata negli aromi e nei sapori e poi la feta è un classico nella cucina estiva.
Mi mancano ancora tante ricette dello Starbooks da provare!
E' proprio questo il punto Loredana! Basta soffermarsi sulla differenza tra "quella" ricetta e questa per capire che "quello" era un libro qualunque mascherato da manuale di cucina probabilmente per attirare più lettori mentre questo è realmente un libro di ricette.
EliminaSapessi quante ricette dello Stabooks vorrei provare io!
Grazie!
Non ho parole per la risposta...mi viene voglia di scrivere per chiedere molte altre cose :-)
RispondiEliminaInvece il tuo orzotto è perfetto!
Hai visto Stefania che razza di risposta?
EliminaSarebbe bello sommergerli di mail chiedendo spiegazioni :)
Un bacione!
mmm non sono amante delle ricette fatte da grandi cuochi o pasticceri, solo perché mi piace utilizzare la creatività e la fantasia, ma questo è un altro discorso.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il refuso, lo trovo imperdonabile perché bisognerebbe riporre più attenzione prima di pubblicare un libro di questo tipo!
Quanto al tuo orzotto, mi fa un a gola che non ti dico...
Complimenti Mary, ti mando un abbraccio!
E' proprio questo il punto Ale...refuso o non refuso la questione è che chi ha comprato il libro e ha provato a fare la ricetta ha speso tempo e soldi inutilmente e questo solo perchè chi quel libro lo ha scritto lo ha fatto passare per un manuale di cucina invogliando un sacco di gente a comprarlo senza però curarne i contenuti affinchè fosse veramente un libro di ricette.
EliminaGrazie e un bacione!
Ciao per Cracco se ricordo bene ti dissi che speravo tanto che qualcuno leggesse la tua giusta protesta io invece avevo scritto all'editore chiedendogli come mai stampasse ricettario il cui risultato era come un terno a lotto solo che quest'ultimo qualche volte esce solo perchè l'autore (?) è noto. Ovviamente nessuna risposta mi è pervenuta ma questo l'avevo già messo in conto. ^__^
RispondiEliminaPer la ricetta, io adoro l'orzotto questa versione con la feta ecc deve essere molto buona ma farla solo perme :(( a maritozzo non piace l'orzotto, non la feta e men che meno il sapore del cumino ma ti dirò che forse quest'inverno per me sola la faccio ora la voglia di cucinare è poca e per se stessi ancora meno.
Io mi sono fatta da sola il masala il cui ingrediente principale è il cumino e mi piace un sacco l'aggiungo nel mio piatto....
Ciao cara un abbraccio e brava come sempre.
Ciao cara! In effetti nemmeno a me piace cucinare solo per me e quindi se capita semplicemente non cucino. Per fortuna mio marito mangia di tutto quindi il problema nemmeno si pone :)
EliminaAddirittura il masala home made? Ma bravissima!
Un bacione :)
ciao Mari
RispondiEliminabello questo post di 'sfogo' sulla torta e sui refusi (che a leggere lo Starbooks quel libro è tutto un refuso) però leggo che la tua ricetta è di un libro di Ottolenghi di cui mi sono innamorata semplicemente leggendo le ricette delle amiche Starbookers.
La proverò anche io!
Volevo inoltre darti la bella notizia: il contest per SIENA&STARS è stato riattivato!!! Quindi aspettiamo qualche tua meravigliosa proposta.
Un abbraccio e speriamo di rivederci presto.
Sì Roberta, sembrerebbe proprio qa questo punto che il libro sia tutto un refuso :)
EliminaPer quanto riguarda invece Ottolenghi credo proprio di essermene innamorata anch'io, le ricette sono una più bella dell'altra e riescono perfettamente.
Allora che notizia mi dai sul contest! Faccio ripartire le rotelle :)
Un abbraccione!
fantastica la tua crostata-di-cracco-il-ritorno!! la mia edizione e' la 14ma (feb 2013) e la colla di pesce la ghe' minga, come se dis a Milan... no comment, va', che e' meglio...
RispondiEliminagrazie mille per aver riproposto l'orzotto di yotam, lui si' che e' una garanzia!
il piacere di averti conosciuta e' tutto mio :)))
un bacione e a presto!
Ahahah Cristina, grazie per aver controllato, se la colla di pesce la ghe' minga pure nella 14ma...hai ragione...no comment :)
EliminaEro rimasta incantata dal tuo orzotto e dovevo assolutamente provare a farlo e quale migliore occasione? Ottolenghi superstar :)
Un bacione!
arrivo ora in questo blog da quello di Flavia
RispondiEliminami iscrivo subito così seguo i tuoi esperimenti in cucina...quest'orzotto al pomodoro con la feta marinata mi ispira proprio!!!!
ciao
Silvia
Ciao Silvia! Piacere di conoscerti :)
EliminaQuesta è l'ulteriore conferma della considerazione (negativa) che ho di Cracco, lui che spara giudizi negativissimi su tanti concorrenti (ma forse lo fa per esigenze di copione), e poi dà alle stampe un libro di ricette scritte chissà da chi e che lui si è ben guardato di leggere! Sarà belloccio, avrà begli occhi che a me sembrano più furbetti che belli, ma mi sembra poco serio e ancor meno credibile.
RispondiEliminaMa possiamo benissimo rifarci con un bel piatto di orzotto con feta marinata: questo sì che è buono! Buona estate
Guarda Andrea, sull'argomento ormai abbiamo detto in tanti molte cose e siamo più o meno tutti d'accordo e vedo che anche tu la pensi come tutti quanti noi. Il libro è un po' una presa in giro per chi, appassionato veramente di cucina, si ritrova a dover fare i conti con ricette buttate lì senza nessuna cura.
EliminaL'orzotto è buonissimo :)
Buona estate anche a te!
(io però il libro non l'ho comprato, ah ah ah!)
EliminaE hai fatto bene, sei stato più furbo di me ;)
EliminaBella Mari. Ti ringrazio, post magnifico ed assolutamente sottoscrivibile. Il gentile collaboratore di Cracco definisce refuso la mancanza di un passaggio fondamentale per la riuscita della ricetta (ed è indubbio che sia fondamentale). Lui lo chiama refuso, io lo chiamo superficialità. Ma sul libro in questione sono già state spese molte parole e rischiamo di annoiarci a vicenda.
RispondiEliminaTrovo invece questa ricetta della Cri, assolutamente affascinante e invogliante. Le tue foto poi, aiutano la voglia e l'appetito.
Bravissima. Un forte abbraccio, Pat
Ahahah carissima Patty, eccome se rischiamo di annoiarci :) Ho voluto chiudere il capitolo riportando questa "simpatica" risposta perchè c'è ancora gente che mi scrive a distanza di mesi che ha provato a fare la crostata e non gli è riuscita. Così forse almeno si mettono il cuore in pace tutti quanti, che se qualcuno ancora non l'avesse capito la ricetta della crostata al limone NON RIESCE :)
EliminaPer quanto riguarda l'orzotto è veramente eccezionale, sia bello caldo in inverno che a temperatura ambiente d'estate.
Un bacione!
complimenti per orzotto e quello idea di feta marinata che dà un gusto in più. purtroppo i libri sono pieni di questi refusi dicamo cosi in quanto nessuno fa un controllo dopo la scrittura un conto stare davanti ai fornelli un conto è scrivere, spesso per loro lo fa qualcun altro che non sempre si intende di cucina
RispondiEliminaGrazie Günther :)
EliminaPer quanto riguarda i refusi è talmente tutto così evidente che ormai è inutile quasi parlarne...
Arrivo un pelino tardi, ma confermo che nemmeno nella mia edizione del libro di Cracco il "refuso" è stato corretto. Non so se lo correggeranno mai, tanto ne hanno vendute una quantità di copie impressionante, che cosa gliene importa a loro?
RispondiEliminaMa passiamo alle cose belle: la tua ricetta per esempio!!! Jerusalem è uno dei pochissimi libri di cucina che mi fanno venir voglia di provare tutte le ricette che contengono... e tu me lo hai solo confermato!
Un abbraccione!
Ciao Mapi :) Ecco, vedi? Mi piacerebbe proprio sapere da quale edizione in poi il refuso non c'è più ;) e comunque è vero, che gliene importa a loro? Se gliene fosse importato qualcosa fin dall'inizio avrebbero fatto un libro diverso...
EliminaUn bacione!
ciao
RispondiEliminati ho conosciuta per caso e il tuo blog mi ha fatto sentire a casa :-) perché sento il profumino di tutte le tue prelibatezze e le sento un pochino mie, proverò sicuramente questa ricetta... ti sei conquistata una fans se ti va vienimi a trovare e a scoprire il mio mondo impasticciato di ingredienti e colori ciao rosa di kreattiva