Nel cuore dell’Istria, subito dopo aver varcato il confine
tra Slovenia e Croazia, si trova Pinguente (in croato Buzet), la patria del
tartufo istriano, tartufo bianco, paragonato da molti al tartufo bianco di
Alba.
Pinguente è un antichissimo
borgo, abitato fin dalla preistoria, fu poi borgo romano, quindi longobardo e
successivamente fu occupato nel corso della storia da più dominatori, fino a
diventare possedimento veneziano nel XV secolo e fino alla fine del 1700 quando
divenne dominio asburgico. Quindi italiano, poi jugoslavo e infine croato.
Storia tormentatissima, difficile da immaginare passeggiando per le quiete
stradine di questo borgo dai resti medievali arroccato su una collina che domina la valle
del fiume Quieto.
È proprio in questa valle, che si può ammirare dall’alto della città vecchia, che cresce il tartufo bianco, varietà tra le più pregiate al mondo. Mi sono fatta l’idea che le popolazioni del posto per
lunghissimi anni non si siano nemmeno rese conto della grandissima ricchezza che avevano
a disposizione, mi pare anche di aver letto che in un passato abbastanza
recente i tartufi li dessero addirittura da mangiare ai maiali.
Negli ultimi anni i croati stanno
cominciando a valorizzare questo pregiatissimo frutto della terra, dedicandogli
fiere ed eventi. Lo si capisce purtroppo anche dai prezzi, che se fino a
qualche tempo fa erano veramente ridicoli rispetto a quelli di altri posti (per
esempio rispetto a quelli del tartufo d’Alba), si stanno ora alzando vertiginosamente di anno in
anno.
Il tartufo o lo si odia
profondamente o lo si ama alla follia. Non ci son vie di mezzo. Io, manco a
dirlo, rientro nella seconda categoria. E faccio veramente fatica a comprendere
chi dice “a me il tartufo non piace, puzza tremendamente”. Ma come puzza?
Bah…ll mondo è bello perché è vario! Se quel qualcuno dovesse entrare oggi
nella nostra dispensa penso che sverrebbe. Perché siamo appena rientrati da un
weekend all’insegna del tartufo istriano (purtroppo Alba è troppo lontana) e ovviamente
siamo tornati a casa con un bel bottino.
A Buzet, in cima alla collina, a
strapiombo sulle mura della città vecchia, si trova un ristorante che in questo
periodo nel suo menu propone quello che loro chiamano “slow food menu” per due
persone. Il che vuol dire cena a base di tartufo dall’antipasto al dolce. Il
ristorante ha una enorme vetrata dalla quale si vede tutta la valle
sottostante. Nella foto sopra, quella in cui si vede la città dal basso, il ristorante si nota proprio per le sue vetrate.
Ambiente molto suggestivo e piatti ancor di più. Si inizia con un
crostino di pane spalmato con un formaggio fresco al tartufo. Si passa quindi a
un piatto di prosciutto crudo istriano (eccezionale) e formaggio al tartufo.
Quindi ti portano una crema di funghi con una bella spolverata di tartufo, un
assaggio di pappardelle al tartufo e come secondo un filetto di manzo,
ovviamente al tartufo. E poi tartufo anche nel dolce, uno dei più buoni che
abbia mai assaggiato in vita mia. Le porzioni fortunatamente sono contenute, i
tempi tra un piatto e l’altro molto ben calibrati, insomma…cena davvero
eccezionale! Peccato per le foto, l'ambiente era troppo buio.
Il giorno dopo siamo stati alla
fiera del tartufo e di altri prodotti tipici istriani, dall’olio al vino,
formaggi e salumi.
E poi un salto in un paese
vicino, Livade, dove per tutto l’autunno si tiene durante il week end una fiera
sempre dedicata al tartufo e ai prodotti istriani, con particolare attenzione
al vino, che è possibile degustare. Questo è uno spumante che abbiamo assaggiato
veramente ottimo.
Piccola sosta in un altro paese sperduto
nella natura dell’Istria, Portole, sembra quasi di stare in Toscana, dove ci
siamo rifocillati con un bel piatto di pljukanci al tartufo.
Per chi non sapesse che cosa sono
i pljukanci, vi rimando a questa mia ricetta che mi ha fatto vincere il contest
di Ambra e Claudia dedicato all’Istria, anzi colgo l’occasione per ringraziare
l’ente turismo istria per il premio che mi hanno fatto avere, tutti prodotti tipici
buonissimi del loro territorio.
Prossimamente qualche ricettina…
a base di tartufo ovviamente!
Questi posti sarebbero la gioia di mio marito che rientra tra gli innamorati del tartufo.
RispondiEliminaClaudette
Mi sa che invece tu rientri nell'altra categoria ;))) Grazie come sempre per i tuoi commenti. Allora le prossime ricette a base di tartufo sono dedicate a tuo marito e a tutti gli amanti del tartufo. Ciao Claudette!
Eliminahai scattato delle bellissime foto! per quanto riguarda il tartufo devo dire che non saprei neanche dove acquistarlo, nei supermercati trovo delle creme al tartufo ma non le ho mai comprate perché sono sicura che non sia quello il modo migliore per apprezzarlo. a presto e buona serata!
RispondiEliminaGrazie Maria Pia! Fai bene a non comprare le creme al tartufo, costano molto e di tartufo hanno ben poco. Purtroppo il tartufo vero e proprio in posti diversi da quelli in cui nasce è difficile da trovare perché costa molto (tanti se ne approfittano) e il periodo è limitato all‘autunno. Quindi la cosa migliore è sempre quella di recarsi nei posti in cui nasce dove c‘è più scelta e i prezzi sono più contenuti, ma purtroppo non sempre è possibile. Comunque ho letto che si trova anche su internet. Ciao cara e grazie!
Eliminagrazie un bellissimo reportage da un paese che non mai visto e conosciuto
RispondiEliminaSono contenta che ti sia piaciuto!
EliminaCiao e piacere di conoscerti. Complimenti per il bellissimo blog!
RispondiEliminaLe foto sono stupende! Grazie per il viaggio.
Mi sono unita ai tuoi lettori per non perdermi nulla.
Buona giornata!
Ciao Ribana e grazie mille! Buona giornata anche a te.
Eliminacapito qui per caso seguendo la scia meravigliosamente profumata del tartufo....Piacere di conoscerti, sono Chiara del blog "La Voglia Matta", sono triestina e d'ora in poi seguirò con piacere il tuo blog !
RispondiEliminaCiao Chiara!!! Mi stavo perdendo il tuo commento. Piacere di conoscerti :) Passo subito da te!
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