L’idea per questa ricetta è nata
all’improvviso e non come succede per certi piatti che nascono a poco a poco, pensando prima a un
ingrediente al quale poi se ne aggiunge un altro, poi un altro ancora, fino a quando il
piatto è completo.
Questi agnolotti
invece si sono formati nella mia testa già praticamente pronti.
Non appena ho assaggiato il Lou Bergier Pichin, una toma a latte crudo prodotta dalle
Fattorie Fiandino.
La pasta è morbidissima ma compatta al tempo stesso, il
gusto vellutato con sentori di latte ed erba. È un formaggio prodotto con il
metodo Kinara, cioè con un caglio vegetale derivato dal cardo selvatico (Cynara
cardunculus) e non come di solito si fa, ovvero con l’utilizzo del caglio
animale che si trova nello stomaco del capretto o del vitellino. E nemmeno con
altri tipi di caglio che alcuni produttori definiscono vegetali ma che tali non
sono, come quelli derivanti dai funghi.
Essendo un ottimo formaggio penso che il modo migliore per consumarlo sia quello di gustarlo crudo. Ma in questo caso la sua consistenza me
lo ha fatto immaginare filante racchiuso in uno scrigno di pasta sottile
ubriaca di Barolo, accompagnato da croccanti nocciole Piemonte IGP leggermente
caramellate. Come condimento esclusivamente burro 1889 aromatizzato con salvia,
rosmarino e alloro e per completare una spolverata di formaggio grattugiato, in
questo caso Gran Kinara, anch’esso prodotto con caglio vegetale e totalmente
privo di lattosio.
AGNOLOTTI
AL BAROLO RIPIENI DI LOU BERGIER
CON NOCCIOLE CARAMELLATE
Ingredienti per quattro persone
per la pasta
200 g di farina 00
1 uovo
Barolo q.b. (circa un bicchiere)
1 pizzico di sale
per il ripieno
100 g di Lou Bergier Pichin
per le nocciole caramellate
una manciata di nocciole tonde
del Piemonte IGP
1 cucchiaio di zucchero
per il condimento
50 g di burro 1889
50 g di Gran Kinara grattugiato
1 bouquet garni composto da
salvia, rosmarino e una foglia di alloro
Preparate la pasta per gli
agnolotti. Mescolate la farina leggermente salata con l’uovo e man mano
aggiungete il vino, quanto basta per ottenere una pasta piuttosto morbida ma
compatta. Fatela riposare per circa trenta minuti.
Stendete la pasta in una sfoglia
sottile, dividetela in due tagliandola con una rotella, adagiate su una sfoglia
il formaggio tagliato a cubetti e copritelo con l’altra sfoglia. Premete bene
la pasta attorno a ciascun cubetto di formaggio facendo uscire l’aria. Tagliate
con la rotella la pasta per formare gli agnolotti.
Preparate le nocciole caramellate.
Fatele tostare leggermente in una padella quindi aggiungete lo zucchero. Non
appena comincia a caramellare togliete le nocciole e fatele raffreddare in un
piatto. Quindi tagliatele a coltello grossolanamente.
Portate ad ebollizione abbondante
acqua e nel frattempo preparate il condimento. Fate sciogliere dolcemente in un
tegame il burro insieme al mazzetto di erbe aromatiche.
Salate l’acqua, immergetevi
delicatamente gli agnolotti, fateli cuocere un paio di minuti quindi scolateli.
Condite gli agnolotti con il
burro, una spolverata di formaggio grattugiato e qualche pezzettino di
nocciola.
Comandante Amigo va letteralmente matto per i ravioli. Oggi a pranzo infatti ne ho preparati dei nuovi, che sicuramente vedrai nel mio angolino. Questa ricetta (ormai lo sai che sono formaggio dipendente...) ovviamente mi chiama già! un bacino cara, e a presto!
RispondiEliminaGrazie Sere!!! Sono curiosissima di vedere i tuoi ravioli. Baci
EliminaComandante Amigo va letteralmente matto per i ravioli. Oggi a pranzo infatti ne ho preparati dei nuovi, che sicuramente vedrai nel mio angolino. Questa ricetta (ormai lo sai che sono formaggio dipendente...) ovviamente mi chiama già! un bacino cara, e a presto!
RispondiEliminaUn piatto bellissimo, lo vedrei molto bene nel menù di un grande ristorante, mi piace il fatto che tu abbia messo del vino nell'impasto e penso proprio che copierò la tua idea, bravissima!Ciao e buona domenica!
RispondiEliminaAddirittura! Grazie Maria Pia. Provali provali, veramente buoni ;)) Baci
EliminaQuanto mi è dispiaciuto non poter partecipare a questo contest. Mica per altro, ma per assaggiare quei prodotti così particolari! La tua idea è strepiterrima...e poi, nei ravioli, io ci metterei anche il buristo!
RispondiEliminaUn bacione gigante e in bocca a lupo!
Pat
Ciao Patty!!! Confesso di aver dovuto cercare che cos‘è il buristo ;)) poi ho visto che è simile alla morcilla spagnola e ho capito. Per quanto riguarda questi prodotti hai ragione, confermo che sono veramente ottimi e sono certa che ci saranno altre occasioni anche per te per partecipare. Ciao cara, grazie. Baci ;)))
RispondiEliminaBrava come ti e' venuta l'idea? Devono essere proprio buoni da acquolina in bocca particolare l'accostamento con le nocciole caramellate. Da provare Isa
RispondiEliminaGrazie Isa. Mi fa piacere che ti sia piaciuta l‘idea! Prova a farli anche tu. vedrai che è molto più facile di quanto sembri e il risultato è strepitoso ;)
EliminaNon so se mi piace di più la descrizione del formaggio con il suo caglio vegetale "doc", o la deliziosa pasta ubriaca che lo ricopre.
RispondiEliminaDi certo una ricetta da replicare, ma solo ed esclusivamente con il formaggio autentico!!!
Un abbraccio.
Ciao Mapi!!! Effettivamente questo formaggio in questi agnolotti ubriachi ci stava proprio come il cacio sui maccheroni ;))) da replicare replicare replicare... ciao cara, grazie
Eliminabeh ma sei brava, ricetta interessante. La toma si fonde completamente o rimane solida? Dalle foto sembra piuttosto "fondue".
RispondiEliminaLa toma si fonde in maniera commovente ;) e la cosa bella è che si fonde ma la pasta rimane compatta senza dividersi. Assolutamente piuttosto "fondue". Grazie per la visita!
EliminaOk, mi hai convinto. Anch'io mi commuovo davanti a una cosa ben fatta ;-)
EliminaCara Mari veramente tanti complimenti! Una ricetta originale che allo stesso tempo esalta i prodotti tradizionali del Piemonte. Non posso resistere per molto....devo provare a farla quanto prima.
RispondiEliminaBaci.
Francy
Cara Mari veramente tanti complimenti! Una ricetta originale che allo stesso tempo esalta i prodotti tradizionali del Piemonte. Non posso resistere per molto....devo provare a farla quanto prima.
RispondiEliminaBaci.
Francy
Grazie mille Francy!!! Sono contenta che ti sia piaciuta e che soprattutto ti abbia ispirato al punto tale da farti venire voglia di provarla. Baci ;)
EliminaPasso a trovarti per la prima volta e ti faccio i complimenti per questo piatto molto invitante ed originale!!
RispondiEliminaCiao, Lidia
Ciao Lidia. Mi fa molto piacere la tua visita e grazie per i complimenti! Verrò anch‘io a trovarti. a presto!
RispondiEliminaVedendo questa ricetta ho subito immaginato tutti questi sapori festosamente inseguirsi, acciuffarsi e armoniosamente sprigionare la loro intensità.
RispondiEliminaBellissima ricetta. Complimenti.
Grazie Kaddra ;)) che poesia! a presto!
Eliminaè una ricetta da veri intenditori :-)
RispondiEliminaMa grazie! Non so se è da veri intenditori, so solo che chi ha assaggiato questi agnolotti sta già aspettando il bis ;)
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