Quando andate in Spagna non
mangiate la paella.
A meno che non siate invitati a
casa di qualche amico spagnolo una domenica a pranzo. Evitate invece di
ordinare quello che ormai è considerato il piatto più rappresentativo della
cucina spagnola se vi trovate seduti a un tavolino in Plaza Mayor a Madrid o nelle Ramblas a
Barcellona. Non voglio dire che restereste particolarmente delusi, alla fin
fine una paella è sempre una paella e per il nostro palato di turisti può anche
andar bene. Allo stesso modo in cui può piacere a un turista tedesco un piatto di
lasagne alla bolognese mangiato a Roma in Piazza Navona. Lui penserà di aver
mangiato il non plus ultra della
cucina italiana, mentre noi sappiamo bene dove si mangiano le vere lasagne:
soltanto a casa della mamma, della nonna e di tutte le famiglie italiane in occasione del pranzo della domenica.
Per la paella vale lo stesso
discorso. È difficile, se non praticamente impossibile, trovare una paella
degna di questo nome in un ristorante spagnolo. Perché la paella è un piatto di
casa, da mangiare coi propri cari attorno a un tavolo. In ogni casa spagnola si
fa una paella diversa, ogni famiglia segue la propria ricetta e utilizza certi
ingredienti piuttosto che altri. Paella de carne, de pescado, de marisco, mixta…
Quella vera, l’originale, nasce
nelle campagne di Valencia (paella valenciana) come piatto povero contadino e
come tutti i piatti poveri di un tempo gli ingredienti utilizzati erano quelli che c’erano a
disposizione, un po’ di verdura, del riso, dei pezzi di coniglio o di pollo e la
si cuoceva sul fuoco a legna in una padella di grandi dimensioni (il riso deve
essere cotto in uno strato piuttosto sottile) dal nome paella da cui prese poi
nome il piatto.
Pian piano la paella cominciò ad avere grande successo su tutto il territorio spagnolo e, a seconda della zona e di quello che c’era a disposizione, assunse mille varianti.
Il periodo in cui vissi in Spagna
mi insegnarono a fare la paella tre amiche spagnole che provenivano da zone
diverse. Ognuna la faceva a modo suo e così capii che la mia paella sarebbe
stata il prodotto di tutti i loro insegnamenti e sarebbe stata la mia paella.
Oggi ormai non c’è quasi
più nessuno che la cucina sul fuoco a legna ed è un peccato perché, se si ha la
possibilità di ricorrere a questo tipo di cottura, il risultato è strepitoso.
Il sapore di una paella cotta sul fuoco a legna è assolutamente particolare e unico e
la crosticina che il riso forma sul fondo della padella (questo è il motivo per
cui una paella non va mai rimescolata durante la cottura) è di una bontà
assoluta.
La nostra ultima paella... circa un
mesetto fa, mista di carne e pesce e cotta sul fuoco a legna, mangiata in una
calda serata d’estate e accompagnata da un negramaro rosato bello ghiacciato.
Quanto tempo deve passare ancora fino
alla prossima estate?
LA PAELLA SUL FUOCO A LEGNA
Gli ingredienti sotto riportati
sono per sei persone e per una padella del diametro di circa 40 centimetri. Le dosi
sono un po’ abbondanti ma considerando che è un piatto unico, che non lo si fa
ogni giorno e che piace tanto a tutti, melius
abundare quam deficere…
Ingredienti
600 g di riso arborio (valida alternativa all’arroz bomba
difficile da trovare in Italia)
6 scampi
6 gamberi
2 k di cozze
1 k di vongole
3 calamari piccoli
6
fusi di pollo
3
salsicce
300 g di
piselli
4
pomodori piccoli
100 g di fagiolini piatti
2
peperoni rossi
2
spicchi di aglio
4
bustine zafferano
1
cucchiaino di paprika dolce
1
limone
½ bicchiere d’olio
Preparate tutti gli
ingredienti e sistemateli vicino alla zona di cottura.
Pulite i peperoni e tagliateli a
falde.
Pulite i fagiolini e tagliateli a
pezzetti.
Pulite i pomodori e tagliateli a
cubetti. Unite ai pomodori l’aglio tritato e la paprika dolce.
Fate spurgare le vongole
tenendole a bagno in acqua salata per circa un’ora. Pulite le cozze, gli
scampi, i gamberi e i calamari. Tagliate i calamari ad anelli.
Lavate il limone e tagliatelo in
sei spicchi.
Tagliate la salsiccia a pezzetti
e togliete la pelle ai fusi di pollo.
Procedete con la cottura.
In una pentola fate aprire
le cozze e le vongole a fuoco vivo. Filtrate il liquido che avranno
rilasciato e tenetelo da parte. Sgusciate le cozze tranne una decina tra le
più grandi che serviranno per la guarnizione.
Unite al liquido dei molluschi
tanta acqua quanta ne servirà per avere un brodo in quantità tale da essere
circa tre volte la quantità del riso.
Mettete la padella sul treppiede
posto sul fuoco. Versate l’olio nella padella quindi fate soffriggere i peperoni
e metteteli da parte.
Fate cuocere i gamberi e gli
scampi velocemente (un paio di minuti) e metteteli da parte.
Fate cuocere il pollo
e la salsiccia finché non sono dorati, quindi aggiungete i pomodori e i
fagiolini.
Fate cuocere per circa cinque
minuti sempre mescolando e poi versate nella padella i piselli e un bicchiere d’acqua.
Quando l’acqua si sarà consumata
aggiungete il riso e
il brodo (tenendone da parte una tazzina che vi servirà per stemperare
lo zafferano), amalgamate tutti gli ingredienti e non mescolate più il riso
durante tutta la cottura.
Quasi a fine cottura aggiungete
i calamari, le cozze (tranne quelle con il mezzo guscio), le vongole e lo
zafferano.
Quando tutto il liquido si sarà
consumato il riso sarà cotto. Disponete sopra al riso i gamberi, gli scampi, le
falde di peperone, le cozze con il mezzo guscio e gli spicchi di limone.
Fate riposare il riso per qualche minuto prima di servirlo.
Che spettacolo!Posso mettermi a tavola con voi? Sono arrivata tardi dal lavoro e ho mangiato una solitaria mozzarella: adesso sogno davanti a questa paella (che non ho mai provato a cucinare).
RispondiEliminaA presto, Claudette
Anch‘io sogno al ricordo evocato dalle foto e mi rattristo pensando al petto di pollo alla piastra mangiato a cena :((( se ti va un giorno di provare a fare la paella prova a seguire la mia ricetta anche senza legna. Grazie e a presto.
RispondiEliminaHai perfettamente ragione! Quanti esempi potrei citarti....io adoro questo piatto e procedo esattamente in questo modo! Il risultato è eccezzionale
RispondiEliminaÈ vero, è un piatto strepitoso se fatto come si deve. Altrimenti può diventare veramente una schifezza ;) ciao Mimi e grazie
EliminaMuy buena crónica la que has elaborado sobre la paella. Qué cierto es que la paella es una receta de domingo. Yo nunca como paella fuera de casa, no me gusta. Es difícil darle al arroz el punto exacto de cocción. Hacerla a la leña es difícil también, a no ser que dispongas de una barbacoa, algo que no podemos disfrutar en todas las casas.
RispondiEliminaMuchas gracias por tu visita a tu blog. Me quedo por el tuyo viendo tus recetas.
Un saludo.
Hola Yolanda, gracias por tu visita. Estoy contenta que estàs de acuerdo con lo que dije sobre la paella, porque si lo dice tambièn una española quiere decir que no me he equivocado ;) hasta pronto
RispondiEliminaComplimenti per la ricetta! La cercavo proprio in quanto pensavo di proporla Domenica sera per il compleanno della mia fidanzata in compagnia di amici!
RispondiEliminaLa cosa che più mi preoccupa è come gestire il fuoco! Deve essere vivo o bastano delle buone braci? A che distanza porre la padella? Io pensavo a circa 20 cm?
Spero mi possiate aiutare... Grazie...
Ciao, il fuoco deve essere vivo, le braci non sono sufficienti, e la padella va disposta sul treppiede a una trentina di centimetri dalla base.
EliminaStai attento all'inizio il fuoco non deve essere troppo vivace, quando cuoci il pesce, la carne e le verdure e poi, quando metti il riso e il brodo la fiamma può essere leggermente più alta (ma non troppo).
Importantissimo prepararsi tutti gli ingredienti necessari prima e disporli a portata di mano.
Vedrai che buona!
Domenica mi hanno invitato a mangiare la "paella" che a sentir loro doveva essere fantastica perchè la ordinavano in una rosticceria che la faceva strepitosa
RispondiEliminaChe dire riso bollito con un po' di pesce (almeno non era scarso)è da domenica che mi è rimasta la voglia di paella e oggi mi sono ricordata che ne avevi fatta una meravigliosa, appena possibile te la copio
una domanda è sempre mista o si può fare anche solo di pesce? (scusa la domanda ma non l'ho mai fatta)
Ciao e grazie Manu
Ciao Manuela! Scusa il ritardo della risposta. Fare una buona paella non è facilissimo. Spero di essere stata chiara nella spiegazione, se segui la ricetta ti assicuro che il risultato ti soddisferà. La puoi fare anche solo di pesce, la cosiddetta paella de mariscos, è ottima lo stesso.
EliminaGrazie a te per essere passata di qua :*
Grazie Mari, la tua spiegazione è chiarissima, la farò sicuramente e ti farò sapere il risultato di cui non dubito
RispondiEliminaCiao Manu